Dare una svolta alla sanità e soprattutto ai professionisti è un’esigenza primaria per salvare il Sistema Sanitario Nazionale (SSN). È quanto ribadito dall’Anaao Assomed alla vigilia dell’incontro del Governo sulla legge di bilancio 2026.

«Si passa da una possibile svolta riguardo gli stipendi di medici e dirigenti sanitari, all’ennesima delusione per le promesse disattese». Così Pierino Di Silverio, Segretario Nazionale Anaao Assomed. «In mezzo ballano circa 500 milioni che servono a defiscalizzare o aumentare quella parte dello stipendio che dà conto dell’affezione dei medici al nostro SSN. E a sanare la profonda iniquità tra medici e dirigenti sanitari nelle risorse per l’indennità di specificità creata dalla precedente legge di bilancio. Ricordiamo, inoltre, che i dipendenti pubblici hanno la pressione fiscale più alta, contribuendo per l’80% alle casse dell’erario contrariamente ai privati».

Servono investimenti per mantenere in vita il SSN

Senza investimenti consistenti sul personale, richiesti anche dal ministro della Salute, il sistema non reggerà. E non sarà sufficiente stanziare risorse su capitoli diversi per mettere a tacere il bisogno impellente di risollevare la categoria dopo anni di parole al vento.

«Se dovessimo ‘spuntarla’ per una volta – continua Di Silveriopotremmo riconoscere che si inizia a investire realmente sui medici e sui dirigenti sanitari. Avviando così quel percorso di recupero dell’inflazione che potrebbe trovare nei prossimi due contratti già finanziati l’espressione finale. Oggi siamo davanti un bivio per cercare un riavvicinamento con quella classe medica portata agli onori delle cronache ormai da troppo tempo solo per presunte denunce o per false promesse».

Anaao Assomed, l’appello al Governo per salvare la categoria

L’Anaao Assomed lancia un appello al Governo affinché non si perda questa occasione.

«La reazione della categoria sarebbe devastante, saremo costretti ad andar via e soprattutto non riusciremo a fermare l’emorragia di colleghi e colleghe che abbandonano gli ospedali. Non si tratta di rivendicazioni corporative, ma di una esigenza sociale, civica, professionale».

La sigla sindacale chiede al Governo che la manovra di bilancio 2026 intervenga in maniera robusta per risollevare le sorti della sanità pubblica. Ed anche dei professionisti che ci lavorano.

«Accogliamo con cauto ottimismo – prosegue Di Silveriole dichiarazioni di esponenti del Governo che annunciano da più parti un incremento dei fondi destinati alla sanità. È evidente che le condizioni economiche dei dirigenti medici e sanitari richiedono un’attenzione maggiore, negata purtroppo per decenni. Ciò per ridurre se non annullare le differenze abissali tra i camici bianchi italiani e i colleghi d’oltr’Alpe. I nostri sono gli stipendi più bassi d’Europa e di contro abbiamo la pressione fiscale più alta d’Europa».

Adeguare gli stipendi di medici e dirigenti sanitari in formazione

Sono 3 i segnali che l’Anaao Assomed si aspetta da questa manovra:

  1. Defiscalizzare o aumentare l’indennità di esclusività per fortificare il ruolo del dirigente medico e sanitario che decide di lavorare nel SSN.
  2. Correggere la ‘dimenticanza’ rispetto ai fondi stanziati lo scorso anno per la specificità e che non riguardano per il 2026 i dirigenti sanitari.
  3. Adeguare gli stipendi dei medici e dirigenti sanitari in formazione.

Di Silverio si augura, infine, «di non assistere anche quest’anno al consueto teatrino per favorire sempre i soliti noti. Non certo i medici e i dirigenti sanitari, con la giustificazione che i soldi son pochi o che sono già stati stanziati. Una cosa, infatti, sono le risorse per il funzionamento del Ssn, altra cosa sono quelle per le retribuzioni dei medici e dirigenti sanitari. Chiediamo quindi di essere ascoltati nelle fasi preliminari, inaugurando da subito un tempo di confronto ampio e serio. Senza strumentalizzare un bene comune che non conosce colori o distinzioni: la salute».