Operata al quarto mese di gravidanza per un carcinoma papillare della tiroide molto aggressivo, una trentasettenne Torino ha dato alla luce il suo bambino.
Oggi, mamma Federica sorride in un ambulatorio del Centro della Tiroide dell’ospedale Mauriziano. Ha accanto il suo piccolo di oltre 3 chili, venuto alla luce dopo una gravidanza perfettamente a termine, e il suo compagno.
«Il carcinoma papillare della paziente era molto aggressivo, una condizione molto rara per questo tipo di tumore». Lo afferma Maurilio Deandrea, direttore di Endocrinologia, Diabetologia e Malattie del metabolismo del Mauriziano. «Di fronte a segni di evoluzione tanto rapidi è stato perciò necessario intervenire chirurgicamente, nonostante la paziente fosse in stato di gravidanza».
Un intervento delicato e potenzialmente rischioso da programmare con la massima attenzione. E anche al momento più opportuno per rimuovere il tumore della futura mamma, riducendo al minimo i rischi per il feto.
Tumore esteso e linfonodi rimossi molto grossi
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In sala operatoria, Federica è così andata a metà ottobre dello scorso anno.
«È stato un intervento complesso in quanto il tumore era molto esteso e i linfonodi che abbiamo rimosso erano molto grossi e vicini al polmone». È quanto dichiara Giovanni Canale, responsabile della struttura di Chirurgia della tiroide del Mauriziano. «L’operazione è perfettamente riuscita e la paziente non ha riportato nessuna delle complicanze, come disfonia o ipocalcemia, che possono accompagnare questo tipo di intervento».
«Nel corso dell’intervento abbiamo utilizzato il monitoraggio intraoperatorio del nervo ricorrente (IONM)», aggiunge Alessandra Caracciolo dell’équipe di Chirurgia della tiroide, che ha eseguito la complessa operazione. «Si tratta di una tecnica che facilita l’identificazione e la dissezione del nervo laringeo ricorrente e permette di verificarne l’integrità funzionale durante l’intervento».
Al Mauriziano di Torino numerosissimi interventi e biopsie
All’inizio della gravidanza la paziente aveva registrato alcuni valori anomali. Aveva così «eseguito ulteriori esami che avevano a loro volta mostrato la necessità dell’intervento chirurgico, condivisa con il GIC del nostro ospedale» prosegue Deandrea. «Dopo l’intervento, la gravidanza è andata avanti senza problemi fino al parto, avvenuto in modo naturale e perfettamente a termine. Non appena terminato il necessario periodo di allattamento, la paziente completerà il percorso di terapia previsto per il tipo di neoplasia di cui è risultata affetta».
Alla presa in carico del complesso caso, la struttura di Endocrinologia, Diabetologia e Malattie del metabolismo del Mauriziano abbina i dati del Piemonte.
«Ogni anno – confermano Deandrea e Canale – eseguiamo circa 1000 biopsie e oltre 400 interventi chirurgici, un centinaio dei quali riguardano tumori tiroidei. Terapia, follow up e chirurgia dedicata rappresentano i punti di forza del nostro Centro, che lavora con altri specialisti dell’ospedale per offrire cure efficaci».
Nel 2023 sono nati 1113 neonati all’ospedale Mauriziano
Il bimbo di Federica è nato domenica 10 marzo nel reparto di Neonatologia del Mauriziano. Qui, nel 2023, sono nati 1113 neonati e anche nei primi mesi del 2024 si conferma il trend di crescita dell’ospedale.
«Desideriamo ringraziare dal profondo del cuore tutto il personale del Mauriziano che ci ha assistito in questi nove mesi», dice Federica. «Siamo stati coccolati in ogni momento del percorso e ci siamo sempre sentiti in famiglia. Portiamo a casa ricordi importanti, talvolta legati a situazioni difficili. Ma che abbiamo sempre potuto vivere con serenità grazie alla professionalità ed all’umanità di chi ci è stato accanto. Il momento più emozionante? Quando mi hanno fatto sentire il battito di Renato al mio risveglio dopo l’intervento di ottobre. Non lo dimenticherò mai».