La demenza è spesso descritta come “il lungo addio”. Sebbene le persone siano vive, la condizione erode lentamente e in modo irreversibile ogni ricordo. Nella fase terminale, essere perdono la capacità di comunicare, mangiare e bere autonomamente, capire dove si trovino e riconoscere i familiari. Eppure, prima dell’ultimo saluto, può verificarsi un improvviso risveglio. A cosa si deve questa paradossale lucidità? 

La lucidità pre mortem: un misterioso fenomeno 

La lucidità terminale può verificarsi poche ore prima della morte

Lucidità. Fin dal XIX secolo, familiari, caregiver e operatori sanitari hanno riportato episodi in cui alcune persone con demenza diventano improvvisamente lucide. In questi momenti, i pazienti possono intrattenere conversazioni significative, condividere ricordi che si credevano perduti, fare battute e persino richiedere pasti specifici. Buon segno? A quanto pare, no!

Si stima infatti che il 43% delle persone che sperimentano questa breve lucidità muoiano entro 24 ore e l’84% entro una settimana. 

Lucidità terminale e lucidità paradossale

Nel 2009, i ricercatori Michael Nahm dell’Institute for Frontier Areas of Psychology and Mental Health (IGPP) di Friburgo, Germania e lo statunitense Bruce Greyson, hanno coniato il termine “lucidità terminale“, poiché questi episodi lucidi si verificano spesso poco prima della morte. Tuttavia, non tutte le manifestazioni di lucidità indicano che la morte è imminente. Alcuni studi hanno rilevato che molte persone con demenza avanzata mostrano sprazzi della loro vecchia personalità più di sei mesi prima della morte.

La lucidità è stata riportata anche in altre condizioni che influenzano il cervello o le capacità cognitive, come meningite, schizofrenia, tumori cerebrali o lesioni cerebrali. Quando queste manifestazioni non indicano necessariamente la morte imminente, si parla di lucidità paradossale, poiché sfida il decorso previsto delle malattie neurodegenerative come la demenza. È importante notare che questi episodi di lucidità sono temporanei e purtroppo non rappresentano una reversibilità della malattia neurodegenerativa.

Le cause della lucidità terminale

Il fenomeno è ancora sconosciuto e non sono chiari i meccanismi che lo innescano

Gli scienziati hanno faticato a spiegare perché si verifichi la lucidità terminale. Alcuni episodi sono stati riportati in presenza di persone care. Altri hanno osservato che, a volte, la musica può aiutare il risveglio. Tuttavia, molti casi sottoposti al vaglio dei ricercatori non hanno un trigger distintivo.

Un team di ricerca della New York University ha ipotizzato che i cambiamenti nell’attività cerebrale prima della morte possano causare la cosiddetta lucidità terminale. Ma questo non spiega completamente perché le persone recuperino improvvisamente abilità che si credevano perdute.

Ovviamente, non tutti coloro che soffrono di demenza avanzata sperimenteranno queste improvvise riprese prima della morte. Questi episodi sono imprevedibili e di solito si verificano senza un particolare innesco.

Inoltre, poiché la lucidità terminale può essere un momento gioioso per familiari e caregiver, sarebbe eticamente inappropriato per gli scienziati utilizzare quel tempo per condurre ricerche.

Oltre la scienza?

Le spiegazioni per la lucidità terminale si estendono oltre la scienza? Questi momenti di chiarezza mentale possono essere un modo per la persona morente di dire addio? Per chiudere tutto ciò che era rimasto sospeso e riconnettersi con familiari e amici? 

Per chi ha fede, gli episodi di lucidità terminale rappresentano un collegamento con l’aldilà. Su questo punto, per ovvi motivi, la scienza non ha una risposta.

L’importanza della consapevolezza

Le persone possono avere reazioni diverse alla lucidità terminale in una persona con demenza avanzata. Mentre alcuni la vivono come un momento di pace e dolcezza, altri possono esserne completamente disorientati. C’è chi persino richiede di modificare i piani di cura e adottare misure salvavita per la persona morente.

Di conseguenza, essere consapevoli di questo fenomeno è importante. 

Serve infatti ad aiutare i familiari a capire che fa parte del processo di morte, senza alimentare false speranze o aspettative. 

Riconoscere che la persona con demenza non guarirà permette loro di sfruttare al meglio il tempo che possono trascorrere ancora con la persona amata.

Per coloro che assistono a questi momenti, la lucidità terminale può rappresentare un’ultima, preziosa opportunità per riconnettersi con il familiare, con tutte quelle caratteristiche che sembravano perdute, prima che la demenza prendesse il sopravvento.

Fonte

Nahm M, Greyson B, Kelly EW, Haraldsson E. Terminal lucidity: a review and a case collection. Arch Gerontol Geriatr. 2012 Jul-Aug;55(1):138-42. doi: 10.1016/j.archger.2011.06.031. Epub 2011 Jul 20. PMID: 21764150.

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