Il tema dell’asbesto è in questi giorni al centro del dibattito, grazie anche all’articolo del Il Fatto quotidiano che ha riportato l’attenzione sulla riforma della legge amianto. E anche in Parlamento il fenomeno sembra essere uscito dal dimenticatoio. Ieri in Senato si è discusso del disegno di legge che istituisce la Giornata in memoria delle vittime dell’amianto.
Il ministro per la Transazione ecologica, Roberto Cingolani ha ammesso di non conoscere la proposta di legge depositata un anno e mezzo fa. La Commissione presieduta da Raffaele Guariniello l’aveva elaborata con l’aiuto di tutti i suoi membri. Importante anche il contributo del presidente dell’Osservatorio vittime del dovere, l’avvocato Ezio Bonanni, che ne ha fatto parte e che da anni si batte contro l’amianto.
Giornata in memoria delle vittime dell’amianto
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L’avvocato Bonanni ha parlato anche durante l’audizione in Commissione Affari costituzionali del Senato, per l’istituzione della Giornata in memoria delle vittime dell’amianto.
Un punto di partenza hanno fatto capire i professionisti e i rappresentanti dei territori maggiormente colpiti in Italia, ma non basta.
Nicola Pondrano, presidente del Comitato provinciale dell’INAIL, sentito in Senato, ha detto che ogni anno si registrano 2000 morti per mesotelioma, ma soltanto 600 vengono indennizzati.
Legge amianto, il progetto di riforma sarà di nuovo esaminato
Ora il ministro Cingolani ha deciso di portare la questione anche al ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Andrea Orlando. Come pure al prossimo Comitato interministeriale per la transazione ecologica (Cite) per creare un fondo per i risarcimenti.
Un’ottima notizia anche per il presidente dell’Ona, che chiede da anni un impegno politico per le bonifiche. Perché in Italia ci sono ancora 40 tonnellate di amianto che devono essere spostate e rese innocue. Nel Pnrr però c’è solo un piccolo riferimento all’asbesto. Il governo non ha saputo cogliere nemmeno questa opportunità per risolvere un problema che mina la salute di tutti i cittadini.
La fibra killer continua a causare malattie e morti, come ha spiegato l’avvocato Ezio Bonanni nella sua ultima pubblicazione: “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2021”. Le vittime nel 2021 sono state 7mila e sono, purtroppo, destinate a crescere. Il mesotelioma (vedi il VII Rapporto ReNaM dell’Inail), come le altre patologie asbesto correlate, infatti, si manifestano anche a distanza di decenni dall’esposizione all’amianto.