La ketamina, spesso associata a usi veterinari e “festaioli”, sta emergendo come una promettente soluzione per la depressione. Una nuova formulazione a lento rilascio potrebbe trasformare il trattamento, rendendolo più accessibile e riducendo gli effetti collaterali

Storia e curiosità sulla ketamina

La ketamina agisce bloccando i recettori NMDA nel cervello, che sono coinvolti nella trasmissione del dolore e nella memoria

La ketamina, è un farmaco sintetizzato negli anni ’60, originariamente sviluppato come anestetico e sia per uso umano sia veterinario. Agisce bloccando i recettori NMDA nel cervello, che sono coinvolti nella trasmissione del dolore e nella memoria.

Utilizzata inizialmente come anestetico per cavalli, è rapidamente diventata popolare tra i frequentatori di discoteche per i suoi effetti dissociativi, che possono causare una sensazione di distacco dalla realtà e dal proprio corpo. Queste proprietà hanno portato alla sua popolarità nelle scene dei rave e dei club, dove è nota con il nome di “Special K“.

Oltre al suo uso anestetico, la ketamina ha proprietà analgesiche e per trattare il dolore acuto.

Tuttavia, il potenziale terapeutico di questa sostanza non è passato inosservato. Negli ultimi anni, ha suscitato interesse per il suo potenziale nella gestione della depressione grave e resistente ai trattamenti tradizionali. A somministrarla, alcune cliniche specializzate, principalmente tramite infusione endovenosa o spray nasale. Approfondiamo la questione.

La nuova frontiera del trattamento della depressione

Uno studio pubblicato su Nature Medicine ha esplorato l’efficacia di una nuova compressa di ketamina a lento rilascio. Questo approccio potrebbe rappresentare un’innovazione significativa rispetto ai metodi di somministrazione attuali, come l’iniezione endovenosa o lo spray nasale, entrambi associati a effetti collaterali rilevanti come ipertensione, tachicardia e dissociazione.

A sottolinearlo, Paul Glue, psichiatra dell’Università di Otago in Nuova Zelanda e autore principale dello studio. «Il fatto che potenzialmente tu possa dosarlo a casa se volessi, improvvisamente lo rende un farmaco molto più facile da somministrare». Ma veniamo allo studio in questione.

Lo studio e i risultati

Nell’ambito dello studio, 231 partecipanti con disturbo depressivo maggiore non rispondente ad almeno due antidepressivi tradizionali hanno ricevuto la nuova pillola di ketamina, denominata R-107. Nella prima fase, tutti i partecipanti hanno assunto una dose giornaliera di 120 milligrammi per cinque giorni. Dopo otto giorni, coloro che non hanno mostrato miglioramenti sono stati esclusi dallo studio, lasciando 168 partecipanti per la fase successiva. Questi sono stati suddivisi in gruppi che hanno assunto dosi variabili di R-107 o un placebo per 12 settimane.

I risultati sono stati promettenti. Solo il 43% dei partecipanti che hanno assunto la dose più alta di R-107 ha recidivato, rispetto al 71% di coloro che hanno assunto il placebo. Gli effetti collaterali sono stati minimi e non sono stati riportati cambiamenti significativi nella pressione sanguigna, né sentimenti di sedazione o dissociazione.

«Gli studi hanno dimostrato che la dose più alta di chetamina orale a rilascio prolungato ha portato a un effetto antidepressivo prolungato. Certamente merita un’indagine di fase III». Questo il commento di Rupert McShane, psichiatra dell’Università di Oxford. 

Sicurezza e potenziale abuso di ketamina

Una delle preoccupazioni principali riguardo all’uso della ketamina è il suo potenziale di abuso, data la sua popolarità come droga ricreativa. Per mitigare questo rischio, i ricercatori hanno progettato la pillola R-107 per essere eccezionalmente dura e difficile da frantumare, rendendo impossibile la sua polverizzazione e l’uso ricreativo attraverso l’inalazione.

Gli studi futuri si concentreranno non solo sull’efficacia della ketamina per la depressione, ma anche su altre condizioni psichiatriche, come i disturbi da uso di alcol. Le ricerche preliminari suggeriscono che la ketamina potrebbe aiutare a ridurre anche la voglia di alcol. Cosa che rappresenta un’opportunità unica nel trattamento delle dipendenze.

Paul Glue, ha spiegato che attualmente i farmaci disponibili non sono molto efficaci nel trattamento delle dipendenze da alcol. Tuttavia, la ketamina potrebbe rappresentare una svolta significativa in questo campo.

Fonte

Nature Medicine