Ipertensione nei giovani: l’ipertensione non è più solo un problema degli adulti. Sempre più bambini e ragazzi nel mondo mostrano valori pressori elevati. Secondo uno studio recente c’è un legame tra pressione alta nei giovanissimi, peso e stile di vita.
Una nuova analisi globale pubblicata su JAMA Pediatrics mostra un aumento preoccupante. Tra il 2006 e il 2021, i casi di ipertensione sostenuta nei minori sono cresciuti del 7,2% ogni anno.
Significa che uno su dieci, tra bambini e adolescenti, può essere affetto da una forma di ipertensione.
Ipertensione nei giovani: lo studio internazionale
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Lo studio ha raccolto dati da oltre 3,6 milioni di giovani sotto i 19 anni. La ricerca è stata condotta tra Stati Uniti e Cina.
Tra i soggetti analizzati, circa il 12% ha mostrato ipertensione occasionale, mentre quasi il 4% presentava ipertensione sostenuta. Quest’ultima è la forma più grave.
Il termine “sostenuta” indica che la pressione alta è stata confermata in almeno tre misurazioni distinte. Non si tratta quindi di un rilevamento isolato.
Ipertensione e legame con peso e stile di vita
I bambini obesi sono i più colpiti: il 16,35% soffre di ipertensione sostenuta. Tra chi è in sovrappeso la percentuale scende al 6,79%. Nei normopeso si ferma al 2,57%.
Il peso corporeo non è l’unico fattore. Anche alimentazione, sedentarietà e stress giocano un ruolo centrale nell’aumento della pressione.
Il consumo eccessivo di sale e cibi ultra-processati influisce sulla regolazione della pressione anche nei giovanissimi.
Cos’è la pressione alta e perché fa paura?
L’ipertensione è una condizione cronica in cui la pressione del sangue sulle pareti delle arterie è costantemente troppo alta.
Nel tempo può danneggiare cuore, cervello, reni e occhi. Nei bambini può passare inosservata a lungo, ma provoca comunque effetti dannosi.
Un cuore che lavora sotto pressione si affatica più in fretta. I danni si accumulano e aumentano il rischio di infarto, ictus e insufficienza renale in età adulta.
Dove cresce di più: regioni e reddito
L’ipertensione sostenuta è più frequente nei Paesi ricchi (4,87%) e nella regione del Pacifico Occidentale (5,33%).
L’ipertensione occasionale è diffusa soprattutto in Africa (12,35%) e nel Pacifico Occidentale (13,16%). La regione con meno casi è quella del Mediterraneo Orientale (9,32%).
Queste differenze non dipendono solo dalla genetica. Conta l’ambiente, l’alimentazione, il livello di attività fisica e l’inquinamento.
Ipertensione sostenuta e occasionale: le differenze
L’ipertensione occasionale si basa su una singola misurazione elevata. Spesso è un segnale precoce, ma non basta per una diagnosi.
L’ipertensione sostenuta è invece confermata da tre o più rilevazioni. È quella che richiede intervento medico e un monitoraggio costante.
Più della metà dei giovani con ipertensione occasionale rischia di evolvere verso una forma cronica se non interviene sui propri stili di vita.
Prevalenza dell’ipertensione nei bambini in base al peso
Categoria di peso | Ipertensione sostenuta |
---|---|
Obesi | 16,35% |
Sovrappeso | 6,79% |
Normopeso | 2,57% |
Come riconoscere i segnali precoci della pressione alta?
Nei bambini, la pressione alta spesso non dà sintomi. In alcuni casi possono comparire mal di testa, affaticamento, irritabilità o epistassi.
Molti genitori non pensano alla pressione come a una possibile causa di questi disturbi. Eppure un controllo regolare può fare la differenza.
I bambini a rischio (obesi, sedentari o con familiarità per ipertensione) dovrebbero essere controllati ogni anno dal pediatra.
La prevenzione comincia a tavola
La prevenzione dell’ipertensione pediatrica passa da abitudini sane. Prima fra tutte, l’alimentazione.
Limitare sale, snack confezionati e bevande zuccherate è il primo passo. Promuovere frutta, verdura, cereali integrali e acqua è il secondo.
Anche l’attività fisica è essenziale. Un’ora al giorno di movimento moderato può migliorare la pressione e ridurre il rischio di obesità.