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Per prevenire e contrastare l’ipertensione arteriosa, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) consiglia di agire sugli stili di vita.

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), gli ipertesi tra i 35 e i 74 anni in Italia sono il 49% degli uomini e il 39% delle donne. Circa un terzo è inconsapevole di esserlo.

L’ipertensione arteriosa – la pressione elevata esercitata contro le pareti delle arterie – rappresenta una delle principali cause di morte prematura e disabilità nel mondo. Essa aumenta significativamente il rischio di infarto, ictus, insufficienza renale, demenza e cecità.

Il 17 maggio si è celebrata la Giornata mondiale contro l’ipertensione, istituita per contrastare questa condizione che colpisce nel mondo circa 1 adulto su 3.

Ipertensione arteriosa, il Progetto CUORE dell’ISS

Per scoprire se la pressione è elevata, bisogna effettuare di seguito più misurazioni su entrambe le braccia in giorni differenti. Valori di pressione arteriosa superiori o uguali a 140 mmHg per la pressione sistolica (massima) e/o a 90 mmHg per la pressione diastolica (minima) indicano ipertensione.

In Italia, il Dipartimento malattie cardiovascolari, endocrino-metaboliche e invecchiamento dell’ISS conduce periodicamente l’Italian Health Examination Survey (HES) – Progetto CUORE. È l’indagine che prevede l’esame di campioni della popolazione di età compresa tra i 35 e i 74 anni per monitorare lo stato di salute.

I dati preliminari della Italian Health Examination Survey

I dati preliminari dell’indagine HES – Progetto CUORE in corso mostrano una prevalenza di pressione arteriosa elevata pari al 37% negli uomini e al 23% nelle donne. Si tratta dei campioni esaminati nel 2023 e 2024. Se si considerano le persone con pressione arteriosa elevata e/o in trattamento farmacologico specifico, ovvero le persone definite ipertese, il dato cambia. Si arriva, difatti, ad una prevalenza del 49% negli uomini e 39% nelle donne.

«Il valore medio della pressione sistolica è risultato pari a 134 mmHg negli uomini e a 126 mmHg nelle donne. Il valore medio della pressione diastolica pari a 80 mmHg negli uomini e a 75 mmHg nelle donne». Lo affermano Luigi Palmieri e Chiara Donfrancesco, ricercatori del Dipartimento malattie cardiovascolari, endocrino-metaboliche e invecchiamento dell’ISS. «Tra le persone risultate ipertese durante l’indagine – aggiungono – circa un terzo non era consapevole di poter avere problemi di controllo della pressione arteriosa».

Ipertensione, OMS: riduzione del 33% entro il 2030

Per contrastare la mortalità globale dovuta alle malattie non trasmissibili, nella 66ª Assemblea mondiale della sanità (2013) gli Stati membri elaborarono un Piano d’azione globale. Ricordano Palmieri e Donfrancesco che in quell’occasione «furono definiti gli obiettivi globali per giungere a una riduzione relativa del 25% della prevalenza di pressione arteriosa elevata. O il contenimento della prevalenza di pressione arteriosa elevata, in base alle circostanze nazionali, entro il 2025. Lo scopo era il raggiungimento di una riduzione relativa del 33% entro il 2030, utilizzando il 2010 come base di riferimento», concludono gli esperti.   

Le indicazioni OMS per gli ipertesi sugli stili di vita

Gli elementi che contribuiscono all’aumento della pressione arteriosa sembrano essere legati allo stile di vita. Tra questi, una dieta di scarsa qualità, ricca di sodio e povera di potassio, sovrappeso e obesità, consumo di alcol. Ma anche uso di tabacco, inattività fisica ed esposizione a stress persistente. 

L’OMS suggerisce i seguenti stili di vita da adottare:

  • Consumare più frutta e verdura.
  • Limitare il consumo di sale e scegliere cibi non troppo salati. Rimanere sotto i 5 grammi al giorno di consumo di sale, che equivalgono a un cucchiaino da thè.
  • Essere più attivi fisicamente, camminare, correre, nuotare, ballare o praticare attività di rinforzo muscolare.
  • Fare almeno 150 minuti a settimana di attività aerobica di intensità moderata o 75 minuti a settimana di attività aerobica intensa.
  • Fare esercizi per aumentare la forza 2 o più giorni a settimana.
  • Perdere peso se si è in sovrappeso o obesi.
  • Assumere i farmaci secondo le prescrizioni del medico.