L’inquinamento dell’aria soffoca i vasi del cuore e può provocare l’infarto anche in chi ha coronarie sane. Il rischio di ischemia aumenta fino a 11 volte in chi è più esposto al particolato fine. Lo dimostra una ricerca della Fondazione Policlinico Gemelli Irccs e dell’Università Cattolica di Roma.
Lo studio, pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology, evidenzia – per la prima volta – che lo smog può danneggiare i vasi arteriosi ‘puliti’. La ricerca ha studiato l’associazione tra l’esposizione a lungo termine al particolato 2.5 (Pm2.5) e 10 (Pm10) e i disturbi vasomotori coronarici.
I soggetti presi in considerazione sono pazienti con sindromi da dolore toracico senza una malattia coronarica ostruttiva significativa. Dai risultati emerge che le particelle inquinanti, come quelle prodotte dai gas di scarico dei veicoli, possono provocare uno spasmo prolungato che porta allo ‘strozzamento’ dei vasi e alla conseguente morte del muscolo cardiaco.
La ricerca sulla correlazione tra smog e infarto
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“Abbiamo studiato il fenomeno su 287 pazienti, di cui il 56% era affetto da ischemia miocardica cronica in presenza non caratterizzate da placche di aterosclerosi, mentre il 44% aveva addirittura avuto un infarto a coronarie sane”, spiega il dottor Rocco Antonio Montone, dirigente medico presso l’Unità di Terapia Intensiva Cardiologica del Gemelli. L’esposizione dei soggetti all’aria inquinata si determina in base al domicilio. Tutti i soggetti sono stati sottoposti a coronarografia, nel corso della quale è stato effettuato un test ‘provocativo’ all’acetilcolina. Il test è risultato positivo nel 61% dei casi. La positività è risultata più frequente in pazienti esposti all’aria inquinata.
Il rischio di infarto, dunque, aumenta se si è esposti ad agenti inquinanti, anche se i vasi arteriosi non sono ostruiti.
Le raccomandazioni degli esperti per i soggetti a rischio
Il professor Filippo Crea, ordinario di Malattie dell’apparato cardiovascolare alla Cattolica, afferma che “alla luce dei risultati, limitare l’esposizione all’inquinamento potrebbe ridurre il rischio di eventi cardiovascolari”.
“L’uso di purificatori di aria in casa e l’utilizzo delle mascherine facciali quando ci si trova immersi nel traffico delle grandi città potrebbe dunque già essere consigliato ai soggetti a rischio”, continua Crea, “e naturalmente ribadiamo il divieto di fumo e la necessità di uno stretto controllo dei fattori di rischio per tutti, ma ancora di più a chi è esposto all’inquinamento, come chi vive in una grande città”.