Il 6% degli adulti italiani riferisce sintomi depressivi, una quota in calo in generale, ma in aumento nelle persone tra i 18 e i 34 anni.

Lo attestano i dati delle sorveglianze Passi e Passi d’Argento dell’Istituto Superiore della Sanità (ISS). I dati sono stati pubblicati in vista della Giornata Mondiale della Salute Mentale che si celebra il 10 ottobre.

La salute mentale, in particolare delle donne in gravidanza e nel primo anno dopo il parto, è stata anche oggetto di uno studio. Effettuato e pubblicato da alcuni ricercatori dell’ISS e dalla London School of Economics (LSE), lo studio descrive il supporto nei Dipartimenti di Salute Mentale (DSM). Supporto riservato alle donne con disturbi mentali perinatali, da cui emerge la necessità di risorse dedicate

I dati delle sorveglianze Passi e Passi d’Argento 2022-2023

Una quota contenuta di adulti italiani, poco più del 6%, riferisce sintomi depressivi. Sente che il proprio benessere psicologico è compromesso per una media di 16 giorni al mese.

I sintomi depressivi si collegano in molti casi a problemi di natura fisica, che si manifestano in chi è colpito mediamente quasi 10 giorni al mese.

I sintomi depressivi sono generalmente più frequenti con l’avanzare dell’età, fra le donne (7%), fra le persone socialmente più svantaggiate, per difficoltà economiche (19%). Oppure per precarietà lavorativa (8%) o bassa istruzione (10%), fra chi vive da solo (7%) e fra le persone affette da patologia cronica (11%).

Solo il 65% delle persone intervistate che riferiscono sintomi depressivi ricorrono all’aiuto di qualcuno, rivolgendosi soprattutto a medici o ad operatori sanitari.

Dal 2008 si è ridotta la prevalenza di sintomi depressivi

Dal 2008 ad oggi, la prevalenza di sintomi depressivi si è ridotta ovunque nel Paese e in tutti i gruppi della popolazione. Ma più lentamente tra le donne e i giovani che hanno tra i 18 e i 34 anni. In questa fascia d’età, la tendenza negli ultimi anni è in aumento e ha annullato i vantaggi ottenuti negli ultimi 15 anni.

La sorveglianza Passi rileva che negli ultimi anni si osservano prevalenze di sintomi depressivi mediamente più alte nel Settentrione e minori nel Centro Italia. Tuttavia, non mancano eccezioni e alcune regioni, come Sardegna, Molise e Marche, si caratterizzano per le più alte prevalenze di sintomi depressivi.

Tra gli over 65 (dati Passi d’Argento), 9 su 100 riferiscono sintomi depressivi e il 17% si dice insoddisfatto della propria vita.

Donne con disturbi mentali perinatali, lo studio  

Il lavoro descrive per la prima volta il supporto disponibile nei Dipartimenti di Salute Mentale (DSM) italiani per le donne con disturbi mentali perinatali. Confronta l’offerta nazionale con le buone pratiche raccomandate dalle linee guida internazionali.

Con una partecipazione pari al 94% dei DMS presenti sull’intero territorio nazionale, i risultati dello studio hanno fatto emergere una situazione da migliorare.

  • Soltanto il 58% dei DSM offre un counselling preconcezionale alle proprie utenti in età riproduttiva. E solo il 5% dispone di materiale informativo per questo scopo.
  • Il 54% dei DSM non è dotato di un’équipe o di un professionista di riferimento per la psicofarmacoterapia durante la gravidanza e l’allattamento.
  • L’80% dei DSM non ha definito un percorso diagnostico terapeutico assistenziale per i disturbi mentali perinatali.

L’impatto economico dei problemi di salute mentale

«La promozione e la tutela della salute mentale della donna in gravidanza e nell’anno successivo alla nascita del bambino rappresentano una priorità di salute pubblica. Ed è riconosciuta a livello internazionale – ha sottolineato Ilaria Lega, coordinatrice dello studio – poiché i disturbi mentali sono tra le patologie più frequenti della gravidanza. Ed anche del periodo postnatale, infatti ne soffre una donna su cinque. Se non riconosciuti e trattati adeguatamente, questi disturbi hanno un impatto negativo a breve, medio e lungo termine sulla salute della donna e del bambino».

Le ricerche dimostrano che l’impatto economico dei problemi di salute mentale perinatale non trattati supera il costo per rendere disponibili servizi di salute mentali adeguati.