Uno studio pubblicato sull’American Journal of Human Genetics e condotto dall’Università di Uppsala ha analizzato il DNA dei Fulani.

Risultato? Hanno scoperto che possiedono un patrimonio genetico unico, distinto dalle altre popolazioni del Sahel.

Questa combinazione di geni nordafricani e subsahariani offre nuove informazioni sulla loro origine e migrazione. Inoltre, potrebbe spiegare adattamenti specifici alla dieta, alle malattie e alla pressione sanguigna in ambienti estremi

Chi sono i Fulani e perché il loro DNA è così rilevante per la medicina?

I Fulani possiedono un patrimonio genetico unico, distinto dalle altre popolazioni del Sahel

I Fulani sono un popolo nomade diffuso in tutto il Sahel, che si estende dall’Oceano Atlantico al Lago Ciad. Tradizionalmente allevatori di bestiame, hanno sviluppato strategie di sopravvivenza uniche in un ambiente caratterizzato da aridità e scarsità di risorse. La loro dieta è prevalentemente a base di latte e carne, con un ridotto apporto di carboidrati rispetto ad altre popolazioni dell’Africa subsahariana.

Nel corso dei millenni, questi fattori hanno favorito la selezione di tratti genetici specifici.

I Fulani riescono a metabolizzare efficacemente grassi e proteine animali, riducendo gli effetti negativi di una dieta povera di carboidrati.4o

Dal punto di vista medico, la genetica dei Fulani potrebbe fornire indicazioni cruciali per lo studio delle malattie metaboliche e cardiovascolari, poiché il loro metabolismo sembra adattarsi in modo ottimale a una dieta ad alto contenuto lipidico, contrariamente a ciò che si osserva in altre popolazioni.

Studiare il loro adattamento potrebbe ispirare nuove terapie per il diabete di tipo 2 e le malattie cardiovascolari.

Queste patologie sono in crescita a causa di diete ricche di grassi e zuccheri raffinati.4o

Un’eredità genetica legata al Sahara Verde e alla selezione naturale

Uno degli aspetti più sorprendenti dello studio riguarda il legame tra i Fulani e il periodo del Sahara Verde, un’epoca compresa tra 12mila e 5mila anni fa, durante la quale l’attuale deserto era una regione fertile e ricca di fauna. Durante questo periodo, le popolazioni proto-pastorali si spostarono verso sud, adattandosi progressivamente all’inaridimento dell’ambiente. L’analisi del DNA ha confermato una forte componente genetica condivisa tra i Fulani e i Berberi del Nord Africa, suggerendo che i Fulani siano i discendenti diretti di queste prime comunità pastorali.

Questa eredità genetica potrebbe spiegare alcune loro peculiarità fisiologiche, come la maggiore tolleranza alla disidratazione e la capacità di mantenere un metabolismo energetico efficiente in condizioni di carenza nutrizionale. Infatti, i Fulani sembrano possedere varianti genetiche associate a una maggiore ritenzione idrica e regolazione della pressione arteriosa, una caratteristica estremamente utile per sopravvivere in ambienti aridi e soggetti a lunghi periodi di siccità. Questo dato potrebbe rivelarsi cruciale per la comprensione dell’ipertensione e delle patologie renali, fornendo nuovi spunti per lo sviluppo di trattamenti mirati.

Resistenza alle malattie infettive e sistema immunitario potenziato

Uno degli aspetti più rilevanti della genetica dei Fulani riguarda la loro maggiore resistenza a specifiche malattie infettive, in particolare la malaria. Studi precedenti hanno già suggerito che i Fulani abbiano una risposta immunitaria più efficace rispetto ad altre popolazioni del Sahel. L’ultima ricerca ha confermato la presenza di varianti genetiche associate a un maggior numero di globuli bianchi attivi e una risposta infiammatoria più rapida ed efficace contro il Plasmodium falciparum, il parassita responsabile della malaria.

Questa scoperta è di enorme rilevanza per la medicina tropicale. Poiché la malaria continua a rappresentare una delle principali cause di mortalità nei paesi africani, comprendere i meccanismi genetici che rendono i Fulani più resistenti potrebbe portare allo sviluppo di nuovi trattamenti e strategie preventive, come vaccini personalizzati basati su una risposta immunitaria ottimizzata.

Adattamenti genetici alla dieta e metabolismo unico

Un’altra scoperta chiave dello studio riguarda l’adattamento del metabolismo dei Fulani a una dieta povera di carboidrati e ricca di grassi e proteine animali. A differenza di molte altre popolazioni, i Fulani sembrano metabolizzare in modo più efficiente i grassi e avere un minor rischio di accumulo di colesterolo LDL, noto come “colesterolo cattivo”. Questo potrebbe essere il risultato di migliaia di anni di selezione naturale, in cui solo coloro che erano in grado di sfruttare al meglio una dieta a base di latte e carne riuscivano a sopravvivere.

Questa caratteristica metabolica potrebbe avere importanti implicazioni nella prevenzione di malattie cardiovascolari e metaboliche, offrendo un modello per comprendere come alcune diete, come quella chetogenica, possano influenzare il metabolismo umano. Inoltre, potrebbe aiutare a identificare strategie per prevenire il diabete di tipo 2, una patologia in crescita in tutto il mondo.

L’impatto del commercio trans-sahariano sulla diversità genetica

Nel corso dei secoli, i Fulani hanno mantenuto contatti con numerose altre popolazioni africane, grazie alla loro mobilità e alle reti commerciali sviluppate lungo il Sahel. Questo ha favorito scambi genetici e culturali con gruppi dell’Africa occidentale, centrale ed orientale, arricchendo ulteriormente il loro patrimonio genetico. Tuttavia, nonostante questi influssi, la componente genetica berbera e nordafricana rimane dominante, suggerendo che abbiano mantenuto una forte identità etnica e biologica.

Questa mescolanza genetica potrebbe spiegare le differenze regionali nella suscettibilità a determinate malattie, come le patologie cardiovascolari, l’ipertensione e la risposta ai farmaci. Comprendere meglio queste interazioni potrebbe aiutare i ricercatori a sviluppare terapie personalizzate per diverse popolazioni africane.

Conseguenze per la medicina moderna e la salute globale

Lo studio genetico dei Fulani ha importanti implicazioni per la medicina di precisione e la salute pubblica.

Identificare i geni che migliorano immunità, pressione sanguigna e metabolismo potrebbe rivoluzionare le terapie.

Queste scoperte potrebbero avere applicazioni globali, oltre che per le popolazioni africane.

Questi risultati potrebbero essere utilizzati per sviluppare nuove linee guida dietetiche, trattamenti per le malattie cardiovascolari e approcci innovativi per la prevenzione della malaria.

Inoltre, potrebbero ridurre le disuguaglianze nelle cure sanitarie e rendere i trattamenti più efficaci e personalizzati in base al profilo genetico.