ICTUS: UNA MINACCIA ANCHE PER I GIOVANI. IN AUMENTO I CASI TRA UNDER 50. ECCO I FATTORI DI RISCHIO DA NON SOTTOVALUTARE
L’ictus cerebrale non è più solo una malattia della terza età. Sempre più spesso colpisce anche giovani adulti tra i 18 e i 50 anni, con effetti devastanti sulla salute, la qualità della vita e l’autonomia personale. A lanciare l’allarme è A.L.I.Ce. Italia Odv, l’Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale, che evidenzia come l’incidenza dell’ictus giovanile sia in crescita costante, in parallelo con l’aumento dei fattori di rischio legati a stili di vita poco sani, predisposizioni genetiche e scarsa prevenzione.
Che cos’è l’ictus?
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Ma andiamo con ordine: che cos’è l’ictus nel dettaglio? L’ictus, o stroke, è un evento neurologico acuto che si verifica quando la circolazione sanguigna in una parte del cervello viene interrotta o ridotta. Esistono due principali forme:
- ictus ischemico: causato da un trombo o embolo che blocca un’arteria cerebrale, impedendo l’afflusso di sangue e ossigeno. Rappresenta circa l’85% dei casi.
- Ictus emorragico: provocato dalla rottura di un vaso sanguigno con conseguente emorragia cerebrale. È meno frequente ma spesso più grave.
In entrambi i casi, i neuroni privati di ossigeno muoiono rapidamente, causando danni potenzialmente irreversibili. Se non trattato tempestivamente, l’ictus può portare a disabilità permanenti o alla morte.
L’ictus nei giovani: un fenomeno in crescita
Contrariamente alla credenza comune, il 10-15% di tutti gli ictus colpisce giovani adulti, soprattutto donne. Questo dato, già di per sé allarmante, è aggravato da un trend in ascesa sia negli Stati Uniti che in Europa. Tra le possibili cause:
- aumento dei fattori di rischio tipici degli anziani (ipertensione, colesterolo alto, diabete)
- Diffusione di comportamenti a rischio (fumo, abuso di alcol, droghe)
- Predisposizioni genetiche e condizioni specifiche (emicrania con aura, uso di contraccettivi orali)
Secondo la prof.ssa Marina Diomedi, responsabile della Stroke Unit del Policlinico Tor Vergata di Roma, la sottovalutazione del problema è pericolosa: “Molti giovani ignorano i sintomi e i fattori predisponenti, e raramente si sottopongono a controlli medici”.
I principali fattori di rischio per i giovani: quali sono?
1. Ipertensione e dislipidemia
Anche nei giovani, pressione alta e colesterolo elevato possono danneggiare le arterie, favorendo la formazione di placche aterosclerotiche che riducono il flusso sanguigno cerebrale o lo bloccano del tutto.
2. Diabete mellito
Il diabete, in particolare quello di tipo 2 legato all’obesità e alla sedentarietà, raddoppia il rischio di ictus. Lo zucchero in eccesso nel sangue danneggia i vasi sanguigni e accelera il processo di aterosclerosi.
3. Fumo di sigaretta
I fumatori giovani hanno un rischio triplicato di ictus rispetto ai coetanei non fumatori. Il rischio aumenta ulteriormente in caso di uso combinato con contraccettivi orali e presenza di emicrania con aura.
4. Alcol e binge drinking
L’abuso di alcol, in particolare il cosiddetto “binge drinking” (l’abbuffata alcolica tipica del fine settimana), è un fattore scatenante noto. L’alcol può agire sia come elemento di rischio cronico che come detonatore acuto di un evento cerebrovascolare.
5. Uso di droghe
Sostanze come cocaina e anfetamine aumentano la pressione arteriosa e danneggiano i vasi, favorendo trombosi o rotture vascolari. Spesso l’ictus da droghe è fulminante e molto grave.
6. Emicrania con aura
Soprattutto nelle donne sotto i 45 anni, l’emicrania con aura triplica il rischio di ictus ischemico. Se associata a fumo, contraccettivi orali, ipertensione o obesità, il rischio può aumentare fino a 16 volte.
Le conseguenze: disabilità e isolamento sociale
Come sottolinea Andrea Vianello, presidente di A.L.I.Ce. Italia, “Un giovane colpito da ictus può andare incontro a perdita di mobilità, disturbi cognitivi, difficoltà nel parlare e cambiamenti emotivi. Conseguenze che compromettono la vita professionale, educativa e sociale”. Non solo: spesso l’intera famiglia è costretta a cambiare stile di vita per fornire assistenza quotidiana, con un impatto psicologico ed economico rilevante.
La prevenzione è la chiave
Di fronte a un quadro così complesso, la prevenzione diventa essenziale. Serve una maggiore consapevolezza dei fattori di rischio, promuovendo:
- controlli regolari della pressione e del colesterolo
- Educazione a uno stile di vita sano
- Informazione sul rischio legato ad alcol, fumo e droghe
- Attività di screening mirate agli under 55
Proprio per questo, A.L.I.Ce. Italia ha annunciato nuove campagne informative e di screening gratuito nei prossimi mesi, dedicate ai giovani e finalizzate alla diagnosi precoce e al monitoraggio dei fattori di rischio.
Un appello alle istituzioni
L’ictus nei giovani non può più essere considerato un’eccezione. Serve un intervento pubblico coordinato che coinvolga scuole, università, medici di base, media e famiglie per:
- diffondere la cultura della prevenzione
- Facilitare l’accesso agli esami diagnostici
- Finanziare progetti di riabilitazione per giovani colpiti
Investire nella prevenzione significa salvare vite e ridurre costi sanitari e sociali a lungo termine. La sfida dell’ictus giovanile è ormai una sfida di salute pubblica. Ignorarla significa lasciare una generazione esposta a un pericolo silenzioso ma devastante.