fondi amianto

Nuovi fondi amianto per la prevenzione del rischio. Si è svolta a Trieste la presentazione delle modalità per ottenere i nuovi contributi per la rimozione dell’amianto in Friuli Venezia Giulia. Lo stanziamento è di due milioni e 800mila euro. Seicentomila sono per il 2024, mentre un milione e 100mila euro sono per il 2025 e il 2026.

Oggetto di contributo saranno gli interventi di rimozione e smaltimento di manufatti in amianto da edifici a uso residenziale, comprese le relative pertinenze, situati sul territorio regionale, di proprietà di persone fisiche; purché questi edifici e i relativi manufatti siano mappati nell’Archivio regionale amianto (Aram). Per le domande inoltrate entro il 31 luglio 2024, questa mappatura è facoltativa nel caso di strutture che si trovino nei Comuni colpiti la scorsa estate dalle forti ondate di maltempo.

Fondi amianto: tremila domande ammesse dal 2017

Il limite di importo massimo concedibile è del 50% della spesa sostenuta ritenuta ammissibile. Durante la presentazione è stato ricordato che dal 2017 al 2023 sono state 3.390 le domande ammesse per un importo complessivo di quasi 3 milioni e 900mila euro.

«Il tema amianto è assolutamente trasversale avendo effetti diretti sia sull’ambiente che sulla salute dei cittadini. Per questo negli ultimi anni – spiega Fabio Scoccimarro, assessore alla Difesa dell’ambiente – la Regione ha affrontato con determinazione questo argomento senza lesinare risorse, con un investimento complessivo di ben 19 milioni di euro. Introdotte e consolidate importanti linee contributive, alcune di queste finalizzate in particolare alla rimozione e allo smaltimento».

ONA: tutela ambientale e della salute contro l’amianto

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L’avvocato Ezio Bonanni

L’ONA – Osservatorio nazionale amianto e l’Osservatorio Vittime del Dovere sono le associazioni presiedute dall’avv. Ezio Bonanni che lottano per la tutela ambientale e della salute umana, anche sul lavoro, contro l’amianto. Il loro lavoro quotidiano e incessante è anche contro tutti gli altri cancerogeni che possono trovarsi nell’ambiente a causa dell’inquinamento, e sui luoghi di lavoro. Per la salute umana e per garantire che l’ambiente sia tutelato nel suo equilibrio e nella sua biodiversità.

Il mesotelioma è una patologia gravissima e quasi sempre a prognosi infausta: è infatti il tumore più grave causato dall’esposizione all’amianto. Molte altre però sono le patologie asbesto correlate, come ricorda il “Libro bianco delle morti di amianto in Italia – Ed. 2022”. “Il picco delle patologie asbesto correlate, che sono in progressivo aumento – avverte Bonanni – è previsto per il 2030. Per questo sono fondamentali la prevenzione e le bonifiche“.