La figura del farmacista ospedaliero ha assunto negli ultimi tempi una connotazione differente a quella degli anni passati. Non è più solo il “dispensatore” del farmaco nelle strutture di cura. Infatti, ha assunto funzioni e ruoli da autentico protagonista nella gestione appropriata delle terapie e dell’organizzazione sostenibile delle cure. A Bordeaux, nel corso del 28° Congresso della European Association of Hospital Pharmacists, questa figura professionale è stata rilanciata come “sentinella” dello stato di salute. I sistemi sanitari nazionali sono oggi in una fase di grande innovazione. Essa coincide con nuove legislazioni europee nell’ambito del farmaco, nuovi regolamenti sui dispositivi medici, e con l’arrivo di terapie (risolutive) ad altissimo costo. Ecco perché i partecipanti al Congresso hanno voluto fortemente lanciare per il 27 marzo di ogni anno la Giornata della Farmacia Ospedaliera.

I temi centrali del congresso europeo in ottanta sessioni

Sostenibilità, governance del farmaco, farmacovigilanza e sicurezza delle terapie, effettivo dialogo multidisciplinare, coinvolgimento dei pazienti in tema di aderenza e sicurezza. Sono state oltre ottanta le sessioni che hanno occupato i delegati convenuti per il Congresso europeo.

«L’approfondimento che ha fatto da spina dorsale a tutto l’evento è stato quello della sostenibilità dell’assistenza sanitaria. Questa ha indicato una nuova direzione di marcia per tutta la professione», ha dichiarato Piera Polidori, rappresentante italiana nel Board dell’Associazione europea. «Gli ambiti su cui i farmacisti ospedalieri possono oggi fare la differenza sono anche quelli che garantiscono alle strutture ospedaliere di partecipare della grande mobilitazione sull’ambiente. Contribuendo così a creare non solo una ‘cultura della sostenibilità’, ma realizzando una sanità che sia a basso impatto, che non produca CO2».

Produrre salute non solo con farmaci e devices

Il messaggio lanciato nel Congresso è che si deve produrre salute non solo con farmaci e devices. Ma anche con comportamenti che contribuiscano a creare un “ambiente sano”. Questo è il presupposto di una più diffusa salute sociale. Inoltre, il farmacista ospedaliero diviene una figura chiave nel garantire la salute dei cittadini e nell’assicurare un costante monitoraggio del farmaco.

Il farmacista ospedaliero è oggi «il ponte in una fase di transizione in cui le terapie vengono valutate anche in chiave di sostenibilità ambientale». È quanto afferma Arturo Cavaliere, presidente della Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici (SIFO). «Sono tutti passaggi nevralgici ed avvengono proprio nell’edizione in cui la presenza SIFO all’evento annuale europeo è più rilevante che mai. Da tempo in Italia la nostra società scientifica è promotrice di riflessioni ampie e strategiche sulla sanità».

Carenza e indisponibilità di farmaci e dispositivi

Il tema delle carenze e delle indisponibilità dei farmaci e dei dispositivi è stato al centro del Congresso. La problematica, infatti, è diffusa e sentita in tutto il Continente ed è stata citata come una delle grandi criticità da affrontare a livello continentale.

Le carenze di medicinali e dispositivi medici continuano ad aumentare e quindi rappresentano una criticità ed una minaccia per la salute pubblica in tutta Europa. Tutti i medicinali ne sono interessati, con antimicrobici e farmaci oncologici in testa. Le cause principali sono rappresentate da problemi di produzione e dalle catene distributive.

Per quanto riguarda i dispositivi medici le carenze sono anche influenzate dai prezzi e dalle gare. Questi nel futuro ingenerano nuovi timori per l’introduzione del nuovo Regolamento Europeo sui Dispositivi Medici.

Sempre più necessario divulgare i risultati dei progetti

I farmacisti ospedalieri devono farsi carico del loro essere “sentinella” anche comunicando con più continuità i risultati del proprio lavoro e della propria ricerca.

«Non è infatti sufficiente fare e fare bene», ha detto Carlo Polidori, professore di farmacologia presso l’Università di Camerino. «Oggi occorre più che mai far conoscere la propria attività ed avere coscienza di come l’informazione contribuisca a migliorare i sistemi sanitari. È quindi essenziale che i nostri professionisti si prendano anche la responsabilità di uno sviluppo di informazione corretta, comprensibile ed utile. In particolare in Italia i farmacisti ospedalieri pubblicano ancora in modo limitato i risultati dei loro progetti e delle loro attività. La mia presenza all’interno dell’Editorial Board da oggi ha quindi l’obiettivo di divenire stimolo a tutti i colleghi italiani. Ciò affinché si prendano la responsabilità di pubblicare prima di tutto su una rivista internazionale che li rappresenta».