Gli scienziati dell’Università di Sydney e della Liverpool School of Tropical Medicine hanno dimostrato che l’eparina, un anticoagulante noto e ampiamente utilizzato, potrebbe essere la chiave per sviluppare un antidoto efficace ed economico per contrastare il veleno letale dei cobra

Eparina: un nuovo approccio per contrastare i morsi di cobra

L’eparina potrebbe essere utilizzata come antidoto contro i letali morsi di cobra

Eparina. I morsi di cobra rappresentano una grave minaccia per migliaia di persone ogni anno.

Le conseguenze spesso includono necrosi dei tessuti e rischio di amputazione. Il loro veleno uccide fino a 138mila persone all’anno, e altre 400mila subiscono conseguenze a lungo termine, soprattutto in alcune parti dell’India e dell’Africa.

Attualmente, i trattamenti antiveleno disponibili sono costosi e non sempre efficaci nel trattare la necrosi causata dal veleno.

In questo contesto, entra in gioco l’eparina. Parliamo di un anticoagulante comunemente utilizzato per prevenire e trattare coaguli di sangue in pazienti con condizioni come trombosi venosa profonda e embolia polmonare.

I nuovi studi

Recenti studi condotti da scienziati dell’Università di Sydney e della Liverpool School of Tropical Medicine hanno rivelato un’applicazione promettente del farmaco nel trattamento dei morsi di cobra.

I ricercatori hanno scoperto che l’eparina potrebbe rallentare l’effetto del veleno, migliorando così i tassi di sopravvivenza.

Inoltre potrebbe ridurre significativamente le lesioni gravi causate dalla necrosi dei tessuti.

Il professor Greg Neely del Charles Perkins Center dell’Università di Sydney, autore principale dello studio, ha sottolineato l’importanza di questa scoperta nel migliorare i trattamenti attualmente disponibili per i morsi di cobra.

Questo nuovo approccio potrebbe rappresentare una svolta significativa nella gestione delle emergenze da veleno di serpente.

L’eparina è infatti un antidoto potenzialmente più economico ed efficace per proteggere la vita e la salute delle persone colpite.

Il professor Tian Du dell’Università di Sydney, che ha guidato lo studio, ha inoltre evidenziato che l’eparina è economica e ampiamente disponibile. Cosa che la rende un candidato ideale per un antidoto efficace contro i morsi di cobra.

Cerchiamo di approfondire la questione.

Una sensazionale scoperta

Il team di scienziati provenienti da Australia, Canada, Costa Rica e Regno Unito ha utilizzato la tecnologia CRISPR per progettare un antidoto che funziona come un’”esca” per il veleno. L’eparina solfato “esca” o molecole eparinoidi correlate sono in grado di legarsi alle tossine del veleno di cobra, neutralizzandole efficacemente e proteggendo così le cellule umane e dei topi dai danni del veleno.

Il professor Nicholas Casewell, responsabile del Centro per la ricerca e gli interventi sui morsi di serpente presso la Scuola di Medicina Tropicale di Liverpool, ha evidenziato l’importanza di questa scoperta nel migliorare i trattamenti esistenti per i morsi di cobra. 

«I nostri risultati sono entusiasmanti perché gli attuali antiveleni sono in gran parte inefficaci contro gravi avvelenamenti locali, che comportano gonfiore progressivo doloroso, vescicole e/o necrosi dei tessuti attorno al sito del morso. Ciò può portare alla perdita della funzione degli arti, all’amputazione e alla disabilità permanente».

Dopo i successi nei test sull’uomo, si prevede che questo trattamento possa essere rapidamente implementato come farmaco sicuro ed economico per le vittime di morsi di serpente.

Riduzione globale dei morsi di serpente: speranze e sfide

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha posto il morso di serpente al centro del suo programma per combattere le malattie tropicali trascurate.

Ha infatti stabilito un ambizioso obiettivo di ridurre del 50% il peso globale dei morsi di serpente entro il 2030. 

Il professor Greg Neely, coinvolto nello sviluppo del nuovo antidoto per i cobra, ha sottolineato l’importanza di questo obiettivo.

A parer suo, la scoperta potrebbe significativamente contribuire alla lotta globale per salvare vite umane.

Inoltre sarebbe in grado di ridurre le devastanti conseguenze dei morsi di serpente, soprattutto nelle comunità più vulnerabili e impoverite del mondo.

L’esperienza del centro

Per oltre mezzo secolo, il Centro per la ricerca e gli interventi sui morsi di serpente della Liverpool School of Tropical Medicine (LSTM) ha svolto una vasta gamma di attività scientifiche mirate a comprendere in profondità la biologia dei veleni dei serpenti. Questo centro è all’avanguardia nel migliorare l’efficacia, la sicurezza e l’accessibilità economica dei trattamenti antiveleno per le vittime di morsi di serpente tropicali. Grazie alla presenza di alcuni tra i maggiori esperti mondiali del settore, LSTM è in grado di accedere a una delle collezioni più ampie e diversificate di serpenti velenosi tropicali nel Regno Unito.

In questo modo è divenuto una base fondamentale per le ricerche e gli interventi dedicati alla gestione dei morsi di serpente in tutto il mondo.

Fonti

Tian Du et al, Molecular dissection of cobra venom highlights heparinoids as an antidote for spitting cobra envenoming. 

Science Translational Medicine.

Materiale fornito dall’Università di Sydney