Seguire una dieta ipocalorica potrebbe aumentare il rischio di depressione. Lo suggerisce un nuovo studio condotto dall’Università di Toronto e pubblicato sulla rivista BMJ Nutrition Prevention & Health, che ha analizzato il rapporto tra diversi regimi alimentari e la salute mentale. I ricercatori si sono concentrati in particolare sulle diete che riducono l’apporto calorico quotidiano e il loro effetto sulla presenza di sintomi depressivi nella popolazione adulta.
L’analisi ha coinvolto 28.525 adulti, i quali hanno completato il Patient Health Questionnaire-9 (PHQ-9), uno strumento clinico utilizzato per valutare la presenza e la gravità della depressione. Tra questi, 2.508 persone (circa l’8%) hanno riferito sintomi compatibili con la depressione.
Dieta ipocalorica e depressione: il punteggio
Indice dei contenuti
I partecipanti sono stati suddivisi in quattro gruppi a seconda del tipo di dieta seguita:
- nessuna dieta specifica,
- dieta ipocalorica,
- dieta restrittiva su singoli nutrienti (come grassi, zuccheri o carboidrati),
- modelli alimentari consolidati (come quelli per il controllo del diabete).
La grande maggioranza (87%) non seguiva alcuna dieta, l’8% seguiva una dieta ipocalorica e il restante 5% una delle altre due tipologie.
Secondo i risultati, chi seguiva una dieta ipocalorica presentava punteggi medi di depressione più elevati (+0,29 punti) rispetto a chi non seguiva nessuna dieta. La differenza era ancora più marcata tra i partecipanti in sovrappeso che seguivano diete ipocaloriche: i loro punteggi erano superiori di 0,46 punti.
Anche le diete restrittive su specifici nutrienti si associavano a un aumento dei sintomi depressivi (+0,61 punti), suggerendo che non solo il conteggio calorico, ma anche la qualità dei nutrienti può influenzare il benessere mentale.
Il ruolo delle carenze nutrizionali e dello stress fisiologico
Secondo gli autori, le diete ipocaloriche spesso provocano carenze nutrizionali essenziali, come proteine, vitamine e minerali. Queste carenze possono portare a stress fisiologico e influenzare negativamente le funzioni cerebrali, con un peggioramento dei sintomi affettivi e cognitivi della depressione.
In particolare, due elementi fondamentali per il cervello, il glucosio (proveniente dai carboidrati) e gli acidi grassi omega-3 (presenti nel pesce grasso e in alcune fonti vegetali), possono venire a mancare in molte diete restrittive. Una loro carenza può alterare la memoria, l’umore e la concentrazione e aggravare disturbi depressivi, soprattutto negli uomini, che possono avere fabbisogni nutrizionali più elevati.
Cos’è la depressione?
Ma cos’è la depressione? La depressione è un disturbo dell’umore complesso e diffuso. Caratterizzato da tristezza persistente, perdita di interesse, stanchezza mentale e fisica, difficoltà di concentrazione, disturbi del sonno e, nei casi più gravi, pensieri suicidari. Non va confusa con una condizione passeggera di tristezza: si tratta di una malattia vera e propria, con cause biologiche, psicologiche e ambientali.
Le origini della depressione possono includere alterazioni nei neurotrasmettitori cerebrali (come serotonina e dopamina), eventi traumatici, stress cronico, fattori genetici e, come evidenzia questo studio, aspetti legati all’alimentazione. È curabile, ma necessita di un approccio integrato: psicoterapia, farmaci antidepressivi e, sempre più spesso, anche interventi sullo stile di vita, inclusa l’alimentazione.
Cos’è una dieta ipocalorica e perché può essere rischiosa
Una dieta ipocalorica è un regime alimentare che limita l’apporto energetico giornaliero. Solitamente al di sotto del fabbisogno calorico medio (che varia da persona a persona in base all’età, al sesso, all’attività fisica e ad altri fattori). È spesso utilizzata per perdere peso, in particolare in contesti di sovrappeso o obesità.
Tuttavia, se non è bilanciata o supervisionata da un professionista, una dieta ipocalorica può portare a carenze nutrizionali rilevanti. Come quella di ferro, vitamina D, vitamina B12, proteine e acidi grassi essenziali.
Questo, oltre a compromettere il benessere fisico (immunità, forza muscolare, energia), può anche influire negativamente sul cervello e sull’umore, favorendo l’insorgenza o l’aggravamento di disturbi mentali come la depressione.