Uno studio condotto dall’Istituto di biochimica e biologia cellulare del Consiglio nazionale delle ricerche di Napoli ha indagato la relazione tra diabete tipo 1 e celiachia. Le due patologie si presentano spesso associate, soprattutto se sviluppate in giovane età.

Come noto, il diabete di tipo 1 è una patologia autoimmune che insorge prevalentemente in età pediatrica-adolescenziale. Può, tuttavia, manifestarsi anche in età adulta in soggetti geneticamente predisposti. È causata da una scarsa – o del tutto assente – produzione di insulina, ormone che ha un ruolo chiave nel metabolismo del glucosio.

Si stima che in Italia ne siano affetti circa 300.000 individui, corrispondente all’incirca allo 0,5% dell’intera popolazione, di cui circa la metà sono di età pediatrica.

Allo studio hanno collaborato i pediatri del Dipartimento di Medicina Traslazionale dell’Università Federico II di Napoli.

Il diabete autoimmune di tipo 1 e la celiachia

Meno conosciuto del diabete di tipo 2, il diabete autoimmune di tipo 1 è una malattia complessa e insidiosa. Il sistema immunitario attacca per errore alcune cellule del corpo, scambiandole per nemiche e distruggendole. Insorge solitamente in età pediatrica e, se non diagnosticato tempestivamente, può portare a complicanze gravi come la chetoacidosi diabetica, una condizione potenzialmente fatale. Oggi, purtroppo, il 40% delle diagnosi avviene in ritardo, a seguito di un episodio di chetoacidosi, quando la patologia ha già compromesso il metabolismo, causando rischi irreversibili per la salute.

Anche la celiachia è una patologia frequente e consiste nell’intolleranza alle proteine del glutine contenute nei cereali. Al pari del diabete di tipo 1, la celiachia ha una rilevante componente autoimmune. Questa è caratterizzata dalla produzione di anticorpi contro la transglutaminasi tissutale, con un importante valore diagnostico.

Relazione tra l’esposizione al glutine e diabete autoimmune

Diversi studi suggeriscono che una precoce esposizione al glutine nell’infanzia può essere considerata causa scatenante del diabete autoimmune. Per questo motivo, i ricercatori hanno condotto una sperimentazione che ha coinvolto soggetti di età pediatrica. Ciò per chiarire come un’eventuale infiammazione sostenuta dal glutine a livello intestinale possa avere un ruolo nel processo autodistruttivo delle cellule che producono l’insulina (beta pancreatiche).

I soggetti che hanno partecipato allo studio erano affetti da diabete, da celiachia o da entrambe le patologie. Lo scopo era osservare se nel loro intestino vi fossero segni di risposta infiammatoria al glutine, analizzando la presenza di anticorpi anti-transglutaminasi nel siero. Ed anche la presenza di linfociti T reattivi al glutine nelle biopsie intestinali.

Il glutine ha un ruolo solo in un sottogruppo di diabetici

Lo studio dimostra chiaramente che il glutine innesca una reazione infiammatoria a livello intestinale solo in un sottogruppo di bambini diabetici. «Sono gli stessi che hanno gli anticorpi antitransglutaminasi e quindi affetti da comorbidità diabete e celiachia. Lo spiega Carmen Gianfrani (Cnr-Ibbc), ricercatrice responsabile dello studio. «Le cellule T specifiche per il glutine sono assenti nell’intestino di diabetici negativi per la celiachia. I nostri risultati dimostrano, cioè, che il glutine ha un ruolo patogenetico solo in un sottogruppo di diabetici che hanno sviluppato la celiachia. Ma non sembra averlo nella maggioranza dei diabetici, nei quali le cause della patologia devono essere ricercate prevalentemente nella predisposizione genetica e in altri fattori ambientali.  Il che porta a suggerire prudenza nel “demonizzare” il glutine come uno dei fattori scatenanti il diabete autoimmune», conclude l’esperta.

Fonte: CNR