Cuore, cosa si rischia con il caldo e come proteggerlo in estate?
Durante la bella stagione, bisogna prestare molta attenzione ad alcuni segnali e mettere in atto degli accorgimenti importanti per prendersene cura.
I cardiologi raccomandano di rivolgersi al proprio medico curante in presenza di determinati sintomi. Tra questi, gli abbassamenti eccessivi della pressione al di sotto di 90 mmHg, che non devono mai essere sottovalutati. Inoltre, anche quando si presentano sensazioni di cardiopalmo o svenimenti è importante rivolgersi tempestivamente al medico di famiglia.
È bene ricordare che l’abbigliamento deve essere leggero e deve favorire la traspirazione.
È buona norma evitare di uscire nelle ore più calde.
L’eccesso di caldo e umidità può essere affrontato nelle proprie abitazioni con deumidificatori e condizionatori, mantenendo adeguate le temperature. Mai al di sopra dei 28-30 gradi e al di sotto dei 22-24 gradi. Gli sbalzi eccessivi caldo-freddo possono provocare patologie respiratorie delle alte vie aeree e pericardite.
I primi effetti del caldo sul sistema cardiovascolare
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I primi effetti del caldo sul sistema cardiovascolare consistono sostanzialmente nella vasodilatazione, ossia una dilatazione dei vasi sanguigni. Questa, di conseguenza, porta spesso ad un abbassamento della pressione arteriosa.
«Per compensare questa riduzione della pressione il cuore può aumentare i battiti e andare in sofferenza». A spiegarlo è Domenico Gabrielli – Presidente Fondazione per il Tuo cuore e Direttore Cardiologia dell’ospedale San Camillo di Roma. «Il sintomo più evidente può essere il cardiopalmo, delle palpitazioni che possono essere una reazione naturale. Ma possono anche rappresentare l’inizio di una manifestazione di malattia vera e propria. Questo sintomo, che spesso si accompagna ad una fiacchezza persistente, va tenuto sotto controllo quando si superano i 100 battiti al minuto in maniera costante».
Nelle giornate calde controllare più spesso la pressione
Nelle giornate più calde, il paziente cardiopatico deve usare alcuni accorgimenti.
«Chi già assume farmaci, in particolare per la pressione – continua Gabrielli – deve quindi in queste giornate calde controllare un po’ più spesso la pressione. Laddove riscontri valori piuttosto bassi deve segnalarlo quanto prima al suo medico curante, che sia il cardiologo o il medico di medicina generale. Ciò in modo da rimodulare eventualmente la terapia che spesso va rivista in estate, ma ciò non deve mai esser fatto ovviamente in maniera autonoma».
Caldo e cuore, il ruolo fondamentale dell’alimentazione
Un ruolo di fondamentale importanza lo riveste l’alimentazione.
«Per proteggere il cuore in estate – sottolinea Massimo Grimaldi, Presidente ANMCO – è bene seguire un’alimentazione corretta e che garantisca una sufficiente idratazione. Bere due litri di acqua al giorno e abbondare in frutta e verdura evitando di contro i cibi grassi. Frutta e verdura, oltre all’acqua garantiscono la reintegrazione dei sali minerali che d’estate si perdono maggiormente a causa della sudorazione. In caso di pressione tendenzialmente bassa, in cuore sano, è preferibile aumentare la quantità di sale nei condimenti. Di contro, nel paziente con ipertensione o scompenso cardiaco è preferibile fare riferimento al medico curante in quanto l’eccesso di sale ed acqua potrebbero essere dannosi».