Crisi e riscatto. Imprescindibile cuore pulsante del sistema sanitario italiano, la professione medica fronteggia la sfida del recupero della sua autorevolezza.
Riappropriandosi pian piano del ruolo fondamentale. La tutela della salute pubblica. Il diritto alla salute è infatti materia inalienabile. Alberto Oliveti, presidente della Fondazione Enpam, solleva nella presentazione del terzo Rapporto sulla Salute e il Sistema Sanitario, realizzato dall’Osservatorio Salute, Legalità e Previdenza. Secondo Oliveti, è essenziale che i medici riacquistino non solo rispetto professionale, ma anche una rilevanza sociale che rispecchi la centralità del loro ruolo e riqualifichi il loro importante lavoro. specialmente in tempi rapidi come i nostri.
Il declino dell’autorevolezza: da cosa dipende?
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I medici, dal parere inoppugnabile un tempo, rivendicano la propria autorevolezza visto l’indebolimento che li ha visti protagonisti negli ultimi tempi. Il passaggio demografico, l’invecchiamento crescente della popolazione sono andate di pari passo con le innovazioni tecnologiche e hanno stravolto il mondo samnitario. Come di consueto, purtroppo, questi cambiamenti non sempre sono stati direzionati verso una volta positiva e hanno peggiorato anche le condizioni lavorative dei medici. le malattie e le cure sono diventate sempre più difficili da gestire e le pressioni burocratiche e politiche, molto difficoltose da governare. Tutto questo ha messo alla prova l’identità e il ruolo del medico. Ponendo questioni sulla sua professionalità. E spostando il focus dall’autorevolezza della sua posizione.
Non bastano i tecnicismi: nell’interconnessione, il medico si è relazionato direttamente con il paziente per supportarlo in merito a dubbi, paure e aspettative sempre più contingenti e numerose. La relazione medico-paziente infatti ad oggi è più “stressata” che mai. Come sottolinea Oliveti, “lo stress è palpabile tanto tra i professionisti quanto tra i pazienti”. Le condizioni lavorative difficili, l’affollamento nelle strutture sanitarie e la crescente sfiducia nei confronti delle istituzioni contribuiscono a un clima di ansia e frustrazione che danneggia la qualità delle cure e compromettono la fiducia.
Olistica e salute. Necessità.
Scenario turbolento e capace di una nuova visione sulla medicina: un approccio olistico, noto anche come “One Health”.La salute coinvolgerebbe l’individuo nella sua totalità, rendendo impossibile la divisione fra salute fisica, mentale e sociale. E soprattutto con l’ambiente circostante. Non basta pensare alla malattia come problema isolato, ma bisogna affrontarlo nel suo insieme. Un medico consapevole sarà in grado di costruire relazioni sane e forti e anche empatiche con i suoi pazienti.
Il medico si preoccupa del rispetto del diritto inalienabile alla salute: cura, ascolta, comprende e supporta. Approccio necessario a migliorare le condizioni individuali. Che riavvicina il medico alla sua deontologicità. Promuovere il benessere collettivoglobalizzando la salute.
La Formazione del Medico: Nuove Sfide, Nuove Soluzioni
Ma è possibile recuperare? La risposta, secondo Oliveti, sta nella formazione delle nuove generazioni di medici. Sì ma la tecnica va integrata con soluzioni di intelligenza emotiva per gestire lo stress, comunicare in modo efficacie ed essere pronti ad affrontare situazioni difficili.
L’istruzione medica è quindi costretta ad evolversi, incorporando corsi che preparino i futuri medici non solo a trattare malattie, ma anche a relazionarsi con le persone. Gli insegnamenti verteranno su gestione emotiva, ascolto attivo e approcci umanistici alla medicina. Fondamentale per la società che i medici siano, oltre che esperti di patologie, custodi silenti della salute mentale e del benessere psicologico dei loro pazienti.
Il Futuro della medicina: ruolo del medico riaffermato in società
Il futuro del passa attraverso la capacità di adattarsi ai tempi ma non tralasciando il suo sitema identitario. Unendo significativamente il mondo scientifico, quello sociale, umano e emotivo. imprescindibile dall’impegno e dal tempo speso per intraprendere le relazioni con il paziente.
I bisogni di salute fisica si alternano al fatto di poter diventare un faro di orientamento per muoversi nella strada del benessere. Solo così il medico potrà tornare ad essere un punto di riferimento, sua forza nel corso dei secoli.