Il blocco lombare acuto o lombalgia è più comunemente conosciuto come “colpo della strega”. Arriva inaspettatamente, causa molto dolore e limita i movimenti della schiena. Basta, infatti, un movimento sbagliato per ritrovarsi letteralmente “piegati in due”.

«Il blocco lombare acuto è una patologia molto frequente, basti pensare che la maggior parte delle persone riferisce almeno un episodio nel corso della vita». Così Pietro Randelli, Ordinario di Ortopedia dell’Università degli Studi di Milano, Direttore della Clinica Ortopedica dell’Istituto Pini, Presidente della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (SIOT).    

Il problema, secondo l’esperto, richiede «una gestione iniziale da parte del medico di medicina generale. Il trattamento solitamente prevede riposo e somministrazione di farmaci antidolorifici che risolvono i sintomi nella maggior parte dei casi. L’ortopedico interviene quando la lombalgia è resistente al trattamento conservativo. O quando, effettuato un accertamento diagnostico, viene riscontrata una patologia da approfondire ed eventualmente di intervento chirurgico».

Il mal di schiena è causa di disabilità a livello globale

In generale, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il mal di schiena è tra le principali cause di disabilità a livello globale.

Una persona su 13 nel mondo, oltre 600 milioni di persone, ha sperimentato nel corso dell’anno almeno un dolore lombare.

Anche in Italia i dati non sono confortanti. Il mal di schiena è uno dei disturbi più trascurati e costringe a stare a casa 1 persona su 3 ogni anno.

«È importante ricordare che la lombalgia è un sintomo e non una diagnosi». Lo afferma Alberto Di Martino, Associato di Ortopedia presso l’Istituto Ortopedico Rizzoli e l’Università di Bologna ed esperto SIOT per la Chirurgia Vertebrale. «Molte patologie possono determinarla e non tutte sono appannaggio dell’ortopedico, anche se i problemi alla colonna vertebrale sono sicuramente i più frequenti».

Riconoscere e affrontare il colpo della strega

Secondo gli ortopedici SIOT la maggior parte dei soggetti con lombalgia può essere trattata dal medico di medicina generale con il riposo. Ed anche con farmaci antidolorifici volti al trattamento dell’infiammazione e delle contratture.

Nella maggior parte dei casi, il trattamento conservativo migliora le condizioni cliniche e non richiede accertamenti specifici.

Al persistere o peggiorare dei sintomi, è opportuno controllare il rachide con una radiografia lombare e, in caso di sospetto clinico specifico, con una risonanza magnetica.

La maggior parte delle lombalgie origina dalla colonna vertebrale, ma alcune lombalgie possono trarre origine dagli organi interni (lombalgie di origine extravertebrale). Fra le prime, la più frequente è dovuta ad un’infiammazione della colonna. Ma si annoverano anche patologie come protrusioni, ernie del disco e stenosi della colonna vertebrale. Le seconde, invece, possono comprendere malattie molto diverse tra loro come, ad esempio, coliche renali o aneurismi dell’aorta addominale.

Lombalgia

Modificare i propri stili di vita per evitare la lombalgia

Sedentarietà, sovrappeso, mancanza di attività fisica regolare appropriata per l’età, o anche abitudine ad effettuare sforzi eccessivi influiscono significativamente sul rischio di lombalgia.

Modificare i propri stili di vita contribuisce a prevenirne l’insorgenza o una recidiva.

Sebbene le lombalgie si riscontrino soprattutto negli adulti, la lombalgia nei ragazzi e negli adolescenti va tenuta in particolare considerazione. Necessita, pertanto, di valutazione ortopedica per diagnosticare eventuali patologie che possono essere trattate precocemente permettendo un ritorno alla normalità.

Nel caso di lombalgia in seguito a cadute o sforzi fisici, specialmente tra gli anziani, si può parlare di “frattura da fragilità” della colonna lombare. Si tratta di una condizione che si associa all’osteoporosi, che richiede non solo un trattamento sintomatologico, ma anche un’appropriata analisi del metabolismo dell’osso.

Quando il dolore lombare si irradia agli arti inferiori

Se il dolore lombare si irradia agli arti inferiori, spesso si verifica una compressione di una o più radici nervose. Ciò può determinare non solo dolore, ma anche debolezza di uno dei muscoli degli arti, con difficoltà alla deambulazione.

In questo caso, è opportuno effettuare approfondimenti più precoci per identificare la causa del conflitto con la radice nervosa e pianificare il trattamento più appropriato.

La fisioterapia è efficace nel trattamento della lombalgia, ma richiede una diagnosi e prescrizione medica prima di iniziare un trattamento.

Molto spesso, è opportuno aspettare la fine della fase acuta del dolore prima di intraprendere un percorso riabilitativo. 

L’intervento consente un miglioramento della lombalgia 

L’utilizzo del busto può essere indicato nel soggetto con lombalgia in quanto modifica la postura e permette lo scarico della colonna vertebrale.

Spesso viene indossato nelle fasi più acute del dolore, se tollerato dal paziente. Non appena la sintomatologia migliora, ci si svezza facilmente dal suo utilizzo. Può essere opportuno indossarlo quando si eseguono sforzi o viaggi in macchina, per prevenire le recidive.

Generalmente, il trattamento conservativo è sufficiente a risolvere la lombalgia. Tuttavia, alcuni pazienti possono richiedere un intervento chirurgico per trattare la causa del dolore, come per un’ernia del disco o un restringimento del canale spinale.

Affidandosi a chirurghi con appropriata formazione ed esperienza, l’intervento consente un miglioramento della lombalgia e un ottimo recupero della funzione della colonna vertebrale.