cannabis nei giovani

I medici vanno a scuola e nei circoli sportivi di Roma per informare sugli effetti della cannabis nei giovani. L’Omceo di Roma (Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia di Roma) ha istituito un anno fa un gruppo di lavoro scientifico dedicato alla prevenzione, alla valutazione e alla divulgazione delle conseguenze dell’uso della cannabis sulla salute mentale dei giovani.

La campagna si chiama “Prevenzione degli effetti della cannabis e del doping: promozione della salute giovanile“, si terrà nei circoli sportivi e nelle scuole, e consisterà in una peer education (educazione tra pari). E’ promossa, oltre che da Omceo Roma, anche dall’Associazione Osservatorio sulle Dipendenze; sarà coordinata dallo psichiatra Alessandro Vento e dalla psicologa Silvia Quaranta, che collaboreranno con altri professionisti ed esperti della materia: psicologi, psichiatri, medici specialisti in altre discipline, educatori, esperti di comunicazione.

Cannabis, al via la campagna informativa a Roma

Obiettivo dell’iniziativa è quello di promuovere nei giovani stili di vita vantaggiosi in termini di salute, ridurre il danno correlato al doping e al consumo di alcol e sostanze psicoattive, promuovendo l’inclusione sociale mediante attività interattive che verranno proposte ai ragazzi” – ha spiegato Antonio Bolognese, responsabile scientifico del Gruppo di lavoro.

La prima scuola a ricevere i medici e gli altri esperti, il Liceo Chateaubriand il 23 gennaio 2023. Da sabato 28 gennaio invece l’avvio del ciclo di incontri nei circoli sportivi: si comincia con il Circolo canottieri Aniene.

Sono incontri che si terranno nel periodo tra gennaio e giugno, durante i quali gli interventi verranno erogati ai ragazzi suddivisi in fasce d’età differenti, con la collaborazione dei genitori e degli allenatori, parte integrante del processo informativo-educativo“- ha sottolineato il responsabile scientifico.

Il consumo tra gli studenti italiani: i dati

La cannabis è la sostanza stupefacente più utilizzata dagli studenti in Italia. Secondo i dati dell’ISS (Istituto superiore di sanità) relativi alla Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia – 2022, “il 18% degli studenti ne ha fatto uso almeno una volta nel corso del 2021“. La maggioranza (91%) ne ha fatto un uso esclusivo, ma c’è anche chi ha associato l’uso di altre droghe: il 5,6% ha assunto anche un’altra sostanza illegale e il 3,4% ne ha assunte almeno altre due. Oltre alla cannabis compaiono la cocaina (6,7%), stimolanti (3,3%), allucinogeni (3,2%) ed eroina (2,1%).

I tipi di cannabis più usate sono erba/marijuana (85,6%) e resina/fumo/hashish (51%); in misura minore la cannabis skunk (9,4%).

Nel 2021, i consumi di cannabis nei giovani hanno visto un aumento in relazione all’età: dal 4,9% tra i 15enni si passa al 26,8% tra i 19enni. “Gli studenti di genere maschile hanno riferito un consumo superiore alle ragazze con un rapporto di genere complessivo pari a 1,3” – riporta il documento.

Differenze di utilizzo tra i generi

Quando avviene il primo contatto con la droga? “Oltre la metà degli utilizzatori – riporta la Relazione – ha avuto il primo contatto fra i 15 e i 16 anni e per il 91% rappresenta l’unica sostanza illegale utilizzata. Secondo l’analisi del profilo d’uso, sono oltre 100mila gli studenti caratterizzati da un consumo definibile “a rischio”, pari al 22% di tutti i consumatori (ESPAD®Italia). Sono 44mila gli studenti “poliutilizzatori” che hanno riferito il consumo di più sostanze: due terzi consumano frequentemente almeno una delle sostanze utilizzate e presentano un profilo di rischio elevato anche per altri comportamenti (ESPAD®Italia)“.

Fonte: Relazione annuale al Parlamento 2022

Effetti della cannabis nei giovani: salute mentale a rischio

L’uso di cannabis nei giovani può avere effetti sulla salute mentale anche dopo un uso sporadico. Questo accade perché in genere l’uso di questa droga avviene durante l’adolescenza, quando il cervello è ancora in fase di sviluppo.

Dal punto di vista del funzionamento stesso del cervello, la ricerca di Jacobus J et al., (2009) suggerisce che i consumatori di cannabis adolescenti possono presentare difficoltà cognitive quali scarsa attenzione, capacità di apprendimento, di memorizzazione e di elaborazione cognitiva delle informazioni più lente; fatica nell’esecuzione di compiti cognitivi; compromissione della qualità del sonno; anomalie nella struttura cerebrale. In astinenza, tali anomalie sembrano risolversi in circa tre mesi, persistendo però almeno tutto il primo mese.

Le ripercussioni sulla vita quotidiana, inoltre, secondo Porath-Waller AJ, (2009) possono presentarsi come difficoltà nel raggiungimento di successi scolastici e lavorativi, nonché mancata realizzazione sociale.

La revisione sistematica di 11 studi, a cura di Gabriella Gobbi della McGill University di Montreal, evidenzia inoltre che il consumo di cannabis durante l’adolescenza è associato ad un rischio aumentato di depressione ed ideazione suicidaria; oppure a tentativi di suicidio nella prima età adulta.

Nei consumatori di cannabis possono inoltre slatentizzarsi disturbi psicotici.

Uso di cannabis nei giovani: la percezione del rischio

Il 29,9% degli studenti, sempre secondo la Relazione annuale al Parlamento 2022, ritiene di riuscire a reperire la cannabis facilmente. Tra il 69,3% e il 72,6% degli intervistati, infatti, dice di conoscere un posto dove potrebbe acquistarla: e ciò avverrebbe per strada da uno spacciatore. Le ragazze, in particolare, dicono inoltre di poter reperire la sostanza a casa di amici (44,9%; M=36,1%) e in discoteca (21,9%; M=18,5%), mentre i ragazzi indicano di più come luoghi la scuola (23,5%; F=20,8%), manifestazioni pubbliche come i concerti (17,1%; F=14,5%) oppure internet (13,6%; F=8,5%).

Per quanto riguarda la percezione del rischio, il 27% degli studenti ritiene che sia molto o abbastanza rischioso fumare cannabis occasionalmente, mentre il 49,1% riferisce il medesimo grado di rischio relativamente all’uso frequente della sostanza. Distinguendo fra utilizzatori o meno di cannabis nel corso dell’ultimo anno, tra i consumatori della sostanza sono il 6,4% a ritenere che sia molto rischioso fumare cannabis occasionalmente, percentuale che raggiunge un quinto degli studenti riguardo al consumo regolare“.

Le attività di polizia giudiziaria contro la cannabis illegale

cannabis

Le operazioni di polizia volte al contrasto dei derivati e delle piante della cannabis, nel 2021, sono state 10.851 (51% del totale delle azioni antidroga svolte a livello nazionale). Queste operazioni hanno portato al sequestro di circa 68 tonnellate di cannabis (+128% rispetto al 2020; il 75% delle sostanze stupefacenti complessivamente intercettate).

I sequestri più importanti di hashish sono avvenuti nelle acque internazionali a largo delle coste siciliane (6.000 kg nel mese di giugno), a Macomer in provincia di Nuoro (4.203 kg a novembre), a Borgo San
Giacomo in provincia di Brescia (2.704 kg a novembre) e a Monastir in provincia di Cagliari (1.662 kg nel mese di ottobre). La provenienza della droga, in prevalenza dal Marocco (hashish) e dalla Spagna (marijuana).

Nella droga sequestrata c’era un elevato contenuto di THC. Come riporta infatti la Relazione annuale 2022, “le analisi condotte dai laboratori sia della Polizia di Stato sia dell’Arma dei Carabinieri evidenziano un elevato contenuto medio di THC nei prodotti a base di resina di Cannabis (25-26%), circa il doppio di quello rilevato nella Cannabis in foglie e infiorescenze (circa 12-13%); negli anni una tendenza in costante aumento. Infatti, oltre all’aumento del valore medio del tenore di THC, si osserva un incremento dei sequestri di Cannabis a elevatissimo contenuto di THC (superiore al 30%)“.
Un altro fenomeno emergente da evidenziare, è l’adulterazione dei prodotti a base di cannabis con cannabinoidi sintetici. Lo riporta il Sistema Nazionale di Allerta Precoce – SNAP.

Quali sono le conseguenze per il possesso di droga?

Il possesso di droga, se finalizzato al traffico o allo spaccio, può portare alla denuncia o all’arresto. Le denunce penali per cannabis sono state, nel 2021, il 41,1% delle denunce totali (12.371); registrato un calo del 9% rispetto al 2020). Per il 97,2% dei casi le denunce hanno riguardato casi di traffico/spaccio e il 2,8% associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. Gli arresti a seguito di denuncia, sono stati 7.191 nel 2021; 5.154 sono state invece le persone rimaste in libertà. Il 48% delle denunce cannabis-correlate ha riguardato hashish, il 43,4% marijuana e l’8,6% piante di cannabis. Il 93,1% dei denunciati è stato di genere maschile (24,7% stranieri); il 37% di età inferiore ai 25 anni e il 16% nella fascia 25-29 anni; il 5,9% minorenni e il 3% over 60.

Il possesso di droga per uso personale non è invece un reato. In quest’ultimo caso è prevista però una sanzione di tipo amministrativo che non viene segnata sulla fedina penale; essa può consistere nella sospensione o nel divieto di ottenere la patente di guida (fino a 3 anni), il permesso di soggiorno, il porto d’armi o i documenti per andare all’estero (passaporto/carta d’identità). Per il possesso di droga c’è inoltre la segnalazione alla Prefettura del luogo di residenza; se il possessore è minorenne, si convocano i genitori. Si procede inoltre al sequestro e all’analisi della sostanza per la determinazione della qualità e del principio attivo. Se al momento del controllo si era alla guida dell’auto, scatta il ritiro della patente per 30 giorni; per moto/motorino, si dispone il fermo amministrativo per 30 giorni e il ritiro del certificato di idoneità tecnica.