Durante l’estate, spesso ci godiamo piatti freddi e veloci come insalate di riso, pasta fredda e tonno in scatola. Ma quanto è sicuro questo alimento? Recenti studi hanno sollevato preoccupazioni circa la presenza di Bisfenolo A (BPA) nelle scatolette

Tonno in scatola: occhio al Bisfenolo A 

Il Bisfenolo A presente nelle scatolette di tonno può rilasciare, seppure in quantità minime, sostanze pericolose per la salute umana

Il Bisfenolo A (BPA) è una sostanza chimica utilizzata nella produzione di diversi materiali, tra cui il policarbonato, una plastica trasparente usata in molti prodotti di uso quotidiano come bollitori, telefoni cellulari, dispositivi medici e giocattoli. Inoltre, è presente nelle resine epossidiche utilizzate per rivestire lattine e contenitori per bibite e alimenti.

Già anni fa, è stato oggetto di analisi da parte degli enti di sicurezza alimentare, dato che può rilasciare, seppure in quantità minime, sostanze pericolose per la salute umana. Di conseguenza, è stato deciso di eliminarlo da tutti gli alimenti per bambini e dai prodotti che vengono a contatto con loro, come le tettarelle per i biberon. Ebbene, una recente indagine della rivista svizzera Saldo, specializzata nei test sui prodotti, ha rivelato che su dodici campioni di tonno in scatola testati, ben dieci contenevano livelli di BPA superiori alla soglia ritenuta sicura. Questo significa che oltre l’83% dei campioni analizzati presentava una contaminazione preoccupante. 

Ma quali sono i rischi per la salute?

Rischi per la salute umana

L’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha evidenziato che l’esposizione prolungata al BPA può avere rischi significativi a causa della sua azione di perturbatore endocrino. Questa sostanza è in grado di interferire con il sistema ormonale e a dosi elevate, può essere tossica per il fegato, i reni, può influire sulla riproduzione e sullo sviluppo fetale.

Regolamentazioni e soglie di sicurezza

Già nel 2015, l’EFSA aveva imposto una soglia di rischio per il BPA, calcolata in 4 microgrammi (4µg o 4 milionesimi di grammo) per chilogrammo di peso corporeo al giorno. Tuttavia, basandosi su nuove evidenze scientifiche, nell’aprile 2023 l’Autorità europea per la sicurezza alimentare ha abbassato notevolmente questa soglia di assunzione giornaliera tollerabile a 0,2 nanogrammi (0,2ng o 0,2 miliardesimi di grammo) per chilogrammo di peso corporeo al giorno. Questo valore è circa ventimila volte inferiore al precedente.

Perché questa riduzione della soglia?

La decisione dell’EFSA di abbassare così tanto la soglia si basa sul principio di precauzione. Dato che il BPA è presente in molti materiali oltre che nei cibi, l’esposizione complessiva è difficile da controllare. Non potendo stabilire con certezza una soglia sicura, l’EFSA ha optato per una riduzione drastica per minimizzare i rischi.

Il tonno contaminato al Bisfenolo

Il test svizzero che ha trovato BPA in quasi tutte le scatolette di tonno indica che non tutte le aziende si sono ancora adeguate alla nuova soglia di sicurezza. È probabile che la riformulazione dei materiali e dei rivestimenti richieda tempo.

Ovviamente è fondamentale che le aziende si conformino al più presto per garantire la sicurezza dei consumatori.

Cosa possiamo fare per evitare i rischi?

Per ridurre l’esposizione al BPA e migliorare la sostenibilità ambientale, meglio seguire questi consigli dettagliati:

Scegliere prodotti senza BPA: molti produttori stanno passando a materiali alternativi privi di BPA. Quando acquistate prodotti in plastica, controllate le etichette e scegliete quelli che indicano chiaramente “senza BPA”. Questo vale per bottiglie d’acqua, contenitori per alimenti e altri oggetti di uso quotidiano.

Evitare di riscaldare contenitori di plastica: il riscaldamento può causare il rilascio di BPA dai contenitori di plastica. Per evitare questo rischio, utilizzate contenitori in vetro o ceramica per riscaldare i cibi, specialmente nel microonde. Questi materiali sono inerti e non rilasciano sostanze chimiche quando riscaldati.

Ridurre il consumo di cibi in scatola: gli alimenti in scatola possono essere una fonte significativa di BPA, soprattutto quelli a base di pomodoro e altri ingredienti acidi, che aumentano il rischio di esposizione. Quando possibile, optate per alimenti freschi o congelati. Questi non solo sono più sani, ma riducono anche l’esposizione al BPA.

Fare attenzione alla conservazione: per conservare cibi fatti in casa, usate materiali inerti come il vetro, specialmente per sostanze particolarmente acide. Evitate di usare plastica e alluminio, che possono rilasciare sostanze nocive a contatto con acidi. Il vetro è una scelta sicura e non reattiva, garantendo che i vostri alimenti rimangano privi di contaminanti.

Scegliere imballaggi sostenibili: oltre a proteggere la nostra salute, scegliere imballaggi sostenibili contribuisce alla sostenibilità ambientale. Preferite acquistare alimenti sfusi e utilizzate imballaggi ecologici, come quelli in carta o materiali biodegradabili. Questo riduce il consumo di plastica e il rilascio di sostanze chimiche nell’ambiente.

Adottando queste pratiche, potrete ridurre l’esposizione al BPA e contribuire a un ambiente più sano e sostenibile.