Da quando è stata lanciata nel 1959, la Barbie ha rappresentato un simbolo di bellezza, moda e aspirazioni. Creata da Ruth Handler, co-fondatrice della Mattel, l’iconica bambola è stata sin dall’inizio una figura di stile e perfezione, destinata a rappresentare il sogno americano attraverso una serie di ruoli e professioni. Con il suo aspetto impeccabile e le sue proporzioni ideali, ha quindi stabilito uno standard estetico per le bambole, spesso criticato per la sua mancanza di diversità e inclusività.
Sessantacinque anni dopo il suo debutto, Mattel fa un passo significativo verso l’inclusività con il lancio della sua prima Barbie non vedente
Un nuovo simbolo di inclusività: la Barbie non vedente
Indice dei contenuti
La nuova Barbie non vedente è il risultato di una collaborazione tra Mattel e l’American Foundation for the Blind. Krista Berger, vicepresidente senior di Barbie e responsabile globale per la produzione delle bambole, sottolinea che «è molto più di una semplice bambola; rappresenta l’espressione di sé e può creare un senso di appartenenza».
Insomma, non è solo un giocattolo, ma anche un simbolo di rappresentanza e inclusività per i bambini ciechi e ipovedenti.
Conosciamo la nuova Barbie
In questa nuova versione, Barbie ha come accessorio un bastone bianco e rosso, segno distintivo della disabilità visiva. Quanto allo sguardo, è leggermente inclinato verso l’alto, così da imitare l’aspetto tipico di una persona cieca.
Ogni dettaglio è stato meticolosamente progettato per riflettere l’esperienza visiva dei non vedenti, inclusa l’adozione di abiti con dettagli in tessuto tattile come una maglietta di raso rosa e una gonna di tulle viola. Questa scelta non solo rende la bambola più accessibile ai bambini ipovedenti, ma offre anche un’ulteriore opportunità per la loro integrazione durante il gioco.
Quando l’illusione è tutto
Il lancio di Barbie non vedente segna un cambiamento significativo nella rappresentazione delle disabilità nei giocattoli. Sebbene ci siano stati tentativi precedenti di includerle nei prodotti della Mattel, come la Barbie con protesi agli arti, la bambola non vedente si distingue per la sua attenzione ai dettagli e l’impegno verso una rappresentazione autentica. La presenza di scritte in braille sulla confezione e i dettagli tattili sugli abiti sono iniziative concrete che dimostrano l’impegno della multinazionale per l’inclusività. Questi elementi permettono ai bambini non vedenti o ipovedenti di giocare con la bambola in modo autonomo e significativo.
Lucy Edwards, attivista per la disabilità e conduttrice televisiva cieca, ha condiviso la sua gioia per il lancio di questa nuova versione. «Il lancio della bambola significa tutto per me, da adolescente, mi sentivo isolata perché perdevo la vista e non avevo modelli di riferimento come me. Ero imbarazzata dal mio bastone, ma sapere che anche una Barbie ne aveva uno mi avrebbe fatta sentire meno diversa e mi avrebbe aiutata a sentirmi meno sola nel mio percorso per accettare e abbracciare la mia cecità». Questo il commento di Edwards, che, tra l’altro, ha avuto un ruolo attivo nella campagna di promozione della bambola.
Conclusione
Il debutto della Barbie non vedente rappresenta un passo significativo verso una maggiore inclusività nei giocattoli e nelle figure pubbliche. Questa nuova edizione della bambola non solo amplia il concetto di bellezza e perfezione, ma serve anche come potente strumento educativo e di supporto per i bambini che si confrontano quotidianamente con disabilità. Con questo movimento, Mattel non solo celebra la diversità ma contribuisce anche a creare una società più accogliente e consapevole delle varie esperienze umane.