Oggi i bambini sono più ansiosi e soli, dormono, si muovono e parlano di meno a causa della tecnologia che entra troppo presto nelle case. Sono definiti ‘bambini digitali’ e su di loro si concentrano diversi studi. Quelli più recenti mostrano che, già dalla prima infanzia, 30 minuti in più al giorno di uso dei dispositivi digitali sono pericolosi. Possono, infatti, raddoppiare il rischio di ritardo del linguaggio nei bambini sotto i 2 anni. Ogni ora aggiuntiva di schermi, inoltre, riduce il sonno di circa 15 minuti nei bambini tra 3 e 5 anni. Invece, oltre 50 minuti al giorno di schermi si associano a un maggior rischio di ipertensione pediatrica e tra i 3 e i 6 anni a quello di sovrappeso.

È aumentato il tempo di esposizione dei minori agli schermi

La Società Italiana di Pediatria (SIP) punta i riflettori sul tema “bambini e digitale”, pubblicando dati aggiornati e raccomandazioni più stringenti. Ogni anno guadagnato senza digitale è un investimento sulla salute mentale, emotiva, cognitiva e relazionale dei bambini.  

Dopo le prime raccomandazioni del 2018 e del 2019, la SIP ha condotto una nuova revisione sistematica della letteratura internazionale. Ha, pertanto, analizzato oltre 6.800 studi, di cui 78 inclusi nell’analisi finale. Il lavoro aggiorna le evidenze sugli effetti dell’uso di smartphone, tablet, videogiochi, social media sulla salute fisica, cognitiva, mentale e relazionale dei minori.

«L’esperienza della pandemia da COVID-19 ha aumentato in modo significativo l’esposizione dei minori agli schermi con un tempo medio giornaliero cresciuto di 4–6 ore». Lo spiega il presidente SIP Rino Agostiniani. «Il tempo è raddoppiato rispetto ai livelli pre-pandemici. Questo cambiamento ha reso ancora più necessario un aggiornamento delle precedenti raccomandazioni».

Le nuove raccomandazioni degli esperti

Pediatri, psicologi ed esperti hanno elaborato nuove raccomandazioni, delineando un percorso educativo condiviso per famiglie, scuole e professionisti. Lo scopo è quello di accompagnare bambini e adolescenti verso un uso equilibrato e rispettoso dei tempi di sviluppo. Per questo motivo, si consiglia di:

  • Evitare l’accesso non supervisionato a Internet prima dei 13 anni per i rischi legati all’esposizione a contenuti inappropriati.
  • Rinviare l’introduzione dello smartphone personale almeno fino ai 13 anni per prevenire conseguenze sullo sviluppo cognitivo, emotivo e relazionale.
  • Ritardare il più possibile l’uso dei social media, anche se consentiti per legge.
  • Evitare l’uso dei dispositivi durante i pasti e prima di andare a dormire.
  • Incentivare attività all’aperto, sport, lettura e gioco creativo.
  • Mantenere supervisione, dialogo e strumenti di controllo costanti in tutte le fasce d’età.

Troppo tempo davanti agli schermi, i rischi

I pediatri confermano che l’eccesso di tempo passato davanti agli schermi influisce su più aspetti della salute. In particolare su:

  • Obesità. Secondo alcuni studi, sotto i 13 anni, anche un’esposizione superiore a un’ora al giorno può essere un fattore di rischio. Mentre oltre due ore al giorno di schermo aumentano del 67% il rischio di sovrappeso o obesità negli adolescenti rispetto ai coetanei con esposizione inferiore. Ciò anche per effetto della sedentarietà e del marketing alimentare digitale.
  • Sviluppo cognitivo. L’esposizione precoce ai dispositivi digitali può interferire con i processi di apprendimento e linguaggio. Gli studi di neuroimaging mostrano modifiche nelle aree cerebrali legate all’attenzione e alla comprensione.
  • Sonno. L’89% degli adolescenti dorme con il cellulare in camera, favorendo deprivazione cronica di sonno.
  • Salute mentale. Un uso intensivo dei dispositivi è correlato ad ansia, sintomi depressivi e minore autostima. Le adolescenti risultano più vulnerabili agli effetti della comparazione sociale e al “Fear of Missing Out”.

Bambini digitali, gli altri rischi a cui sono esposti

  • Dipendenze digitali. La prevalenza dell’Internet Gaming Disorder varia dall’1,7% al 10,7%. L’uso problematico dello smartphone riguarda fino al 20% dei giovani, con alterazioni cerebrali simili a quelle osservate nelle dipendenze da nicotina.
  • Salute visiva. Aumentano i casi di affaticamento visivo, secchezza oculare e miopia precoce, aggravati dalla scarsa esposizione alla luce naturale.
  • Cyberbullismo e violenza online. In aumento anche tra i più piccoli (+26% tra 10 e 13 anni). Le vittime presentano un rischio triplo di ideazione suicidaria. L’esposizione a contenuti violenti o sessualmente espliciti aumenta aggressività e disagio emotivo.
  • Sessualità online e pornografia. L’esposizione precoce alla pornografia online è in aumento e si associa a comportamenti sessuali a rischio.

Proteggere corpo e mente, favorire esperienze reali

Le raccomandazioni SIP si fondano su: posticipare l’esposizione digitale, proteggere corpo e mente, promuovere esperienze reali e preservare la centralità dell’adulto.

La tecnologia è uno strumento straordinario, ma deve entrare nella vita dei ragazzi al momento giusto, quando hanno la maturità per gestirla. Accompagnarli in questo percorso è una responsabilità condivisa tra famiglie, scuola e pediatri per evitare bambini digitali e rischi connessi. Più esperienze reali, meno digitale non supervisionato: è questa la vera sfida educativa di oggi.