Il 2 aprile è la Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo (World Autism Awareness Day). Si tratta dell’appuntamento annuale che dà lo spunto per una riflessione sul tema e per valutare le prospettive in campo.
Sentiamo spesso parlare di autismo, o meglio di spettro autistico, ma di cosa si tratta esattamente? Gli ASD – Autism Spectrum Disorders – sono un insieme di disturbi del neurosviluppo.
Essi si caratterizzano per la compromissione, nei soggetti colpiti, della comunicazione e dell’interazione sociale, e per la ripetizione di comportamenti stereotipati. Si tratta di disturbi molto vari. I sintomi e le manifestazioni ai quali sono associati possono variare da soggetto a soggetto, anche per intensità. Ecco perché dunque si parla di disturbi dello “spettro autistico”. Bisogna inoltre ricordare che i bisogni specifici dei soggetti autistici possono variare nel tempo, e possono necessitare di interventi calibrati.
La diagnosi di autismo deve avvenire in strutture specializzate, riconosciute dal Sistema Sanitario Nazionale, ed essere eseguita da un’équipe multifunzionale. La relazione del team specialistico inoltre deve essere completa di una diagnosi funzionale, con una valutazione clinica globale dell’individuo.
Autismo in Italia: i dati dell’Osservatorio
Nel 2016 presso l’Istituto Superiore di Sanità, è stato istituito l’Osservatorio Nazionale Autismo, che si occupa di monitorare la situazione su questo tema. Le stime dell’osservatorio indicano che in Italia 1 bambino su 77 soffra di un disturbo dello spettro autistico. La maggiore prevalenza è data tra i maschi, che infatti sono colpiti 4,4 volte in più rispetto alle femmine; la fascia di età di cui parliamo, invece, è compresa tra i 7 e i 9 anni.
“Questi dati sottolineano la necessità di politiche sanitarie, educative e sociali atte a incrementare i servizi e migliorare l’organizzazione delle risorse a supporto delle famiglie. Interventi finalizzati a garantire:
- la tutela della salute
- il miglioramento delle condizioni di vita
- l’inserimento nella vita sociale delle persone nello spettro autistico.
Negli ultimi due anni, il Ministero della Salute ha stanziato oltre 30 milioni di euro per interventi di elevata qualità diretti al potenziamento dei servizi e alla realizzazione di progetti di vita individualizzati” – si legge sul sito.
C’è stata la definizione di percorsi per la promozione delle autonomie (inclusione lavorativa e promozione dell’autonomia abitativa) e per l’istituzione del cosiddetto Progetto di vita. Quest’ultimo (introdotto con la legge n. 328/00) consiste nella definizione di un progetto individuale personalizzato su ciascun individuo, su ogni “persona con disabilità fisica, psichica e/o sensoriale, stabilizzata o progressiva” (così definite dall’art. 3 della Legge 104/92). In sostanza si crea un percorso per la realizzazione personale che si punta a realizzare con l’impegno delle persone intorno al disabile, mediante un supporto coordinato e mirato. Esso si basa sull’ascolto dei desideri e dei bisogni della persona. Allo scopo si è tenuta una formazione specifica per specialisti e caregiver.