Da gennaio a giugno 2023, sono state oltre 3700 le richieste d’aiuto per gestire i pensieri relativi al suicidio. Rispetto allo stesso periodo del 2022, si è registrato un aumento del 37%. Un terzo delle richieste d’aiuto giunge da giovani sotto i 26 anni. È questo il quadro fornito dall’organizzazione di volontariato Telefono Amico Italia, in occasione della “Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio”, che ricorre il 10 settembre.
A chiedere aiuto sono stati in prevalenza giovani tra i 19 e i 35 anni e adulti tra i 46 e i 55 anni. Negli ultimi anni, però, si è registrato un aumento di richieste anche dagli under 19, tramite whatsapp e mail.
Emergenza suicidio, in aumento le richieste di aiuto
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Monica Petra, presidente di Telefono Amico Italia, ha sottolineato l’importanza e l’urgenza di interventi incisivi sul fronte della prevenzione. «Nel 2022 abbiamo raccolto complessivamente quasi 6000 richieste d’aiuto da parte di persone attraversate dal pensiero del suicidio o preoccupate per un proprio caro. Un numero enorme – dichiara Petra – che, se prosegue la tendenza dei primi 6 mesi 2023, quest’anno rischia un ulteriore aumento».
«Spesso l’individuo cade in ginocchio quando più fattori si mettono insieme, esacerbati dall’esposizione a un evento avverso. Ciò potrebbe rappresentare un terreno fertile per l’emergere di una crisi suicidaria», spiega Maurizio Pompili, professore ordinario di psichiatria alla Sapienza di Roma. «In questi casi, l’individuo sperimenta ciò che chiamiamo dolore mentale, fatto di emozioni negative e di un dialogo interiore che pone sempre in risalto lo stato di sofferenza».
Fondamentale in questi casi la prevenzione e la rete sociale
Per ridurre il rischio di arrivare a situazioni di estremo disagio è fondamentale la prevenzione. «Sono classicamente definiti come fattori protettivi l’avere una rete sociale e familiare efficace, avere bambini in casa, coltivare una dimensione spirituale», continua Pompili.
«E ancora avere del tempo da dedicare ad un’attività ricreativa, un hobby o degli interessi che rechino appagamento all’individuo. Mettere quindi un freno all’attività lavorativa, non andare incontro al superlavoro. Anche il sonno è un elemento fondamentale, il rischio di suicidio germoglia, infatti, dove ci sono insonnia, ansia e agitazione. È quindi importante avere un buon riposo notturno. Infine, comportamenti a rischio sono l’abuso di alcool e droghe: evitarli è sicuramente protettivo per la mente».
Il sostegno di Telefono Amico Italia a chi ha bisogno
Telefono Amico Italia sostiene le persone che hanno bisogno di ascolto attraverso tre canali. A disposizione c’è il numero unico telefonico nazionale (02 2327 2327), il servizio di chat WhatsappAmico (324 011 7252) e la mail. Questa è accessibile attraverso la compilazione di un form anonimo sul sito www.telefonoamico.it.
Da tutti e tre gli strumenti di ascolto, è emerso che il 29% delle richieste d’aiuto relative al suicidio arrivano dagli under 26. «È un dato che preoccupa – afferma la presidente di Telefono Amico Italia – e che testimonia il grande disagio vissuto dai giovani in questo periodo. Disagio che si traduce in un aumento generale delle richieste di aiuto relative a difficoltà esistenziali e relazionali e che trova purtroppo eco anche negli ultimi gravi fatti di cronaca. Diventa quindi sempre più urgente affrontare il problema e trovare il modo di stare accanto ai più giovani».