Con i Giochi Paralimpici di Parigi 2024 in corso, l’attenzione si è concentrata sugli straordinari sacrifici e sull’allenamento intensivo degli atleti che vi hanno partecipato. Tuttavia, per molti di essi, la sfida è andata ben oltre la preparazione fisica: hanno dovuto anche affrontare il dolore cronico che spesso accompagna le lesioni del midollo spinale (SCI).
Un nuovo studio dell’Università della British Columbia (UBC) Okanagan ha messo in evidenza la complessità della gestione del dolore neuropatico in questi atleti, evidenziando come il dolore invisibile possa influenzare la loro performance e il loro benessere
Il dilemma del dolore cronico negli atleti con lesioni spinali
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Per gli atleti paralimpici, in particolare quelli con lesioni del midollo spinale, il dolore cronico è una sfida costante. Molti di loro sono soggetti a dolore neuropatico, che si verifica quando i nervi sono danneggiati o malfunzionanti. Questo, descritto spesso come bruciante, formicolante o lancinante, è difficile da diagnosticare e da gestire, specialmente perché i sintomi possono essere vaghi o mal definiti.
Kendra Todd, un’esperta in politica pubblica e allenatrice di rugby (in sedia a rotelle) per la squadra della Columbia Britannica, ha pubblicato uno studio. Obiettivo? Esplorare in dettaglio le esperienze di dolore neuropatico negli atleti con SCI.
«Gli atleti spesso hanno una maggiore consapevolezza del proprio corpo e sono più bravi a identificare le sensazioni dolorose rispetto alle persone meno attive».
«Tuttavia, gli atleti con SCI in questo studio hanno avuto difficoltà a descrivere i loro sintomi di dolore neuropatico. Ciò significa spesso che il dolore può essere frainteso e può portare a una cattiva diagnosi e gestione degli infortuni» .
Difficoltà di diagnosi del dolore neuropatico
Il dolore neuropatico è insidioso perché non sempre si manifesta in modo chiaro e distinto. Secondo Todd, anche quando gli atleti sanno di soffrire, descrivono il dolore come “indescrivibile, ambiguo, scomodo e dislocato”. Questa difficoltà di comunicazione può portare a diagnosi errate e trattamenti inappropriati. «L’atleta nel nostro studio ha riportato un dolore neuropatico moderatamente intenso. Tuttavia ha trovato difficile comunicare il loro dolore neuropatico senza essere sollecitati con un elenco di sintomi».
«La corretta identificazione e gestione del dolore neuropatico sono fondamentali, data la sua natura debilitante e la probabilità di non rispondere al trattamento» . Che fare?
La necessità di strumenti di valutazione migliori
Lo studio pubblicato su BMJ Open Sport & Exercise Medicine sottolinea la necessità di strumenti di valutazione più accurati e dettagliati per identificare il dolore neuropatico negli atleti con SCI.
Todd suggerisce che i medici e i formatori sportivi devono espandere la loro “cassetta degli attrezzi” per includere questionari basati sui sintomi e altre metodologie di valutazione standardizzate.
«Devono essere formati nell’identificare segni e sintomi del dolore neuropatico ed essere abili nell’interpretare le descrizioni dei pazienti e i risultati degli esami».
Verso una migliore gestione del dolore
La Dr. Kathleen Martin Ginis, supervisore dello studio e direttrice del Centro per la prevenzione e la gestione delle malattie croniche dell’University of British Columbia di Vancouver, in Canada, sottolinea l’importanza di una gestione efficace del dolore per gli atleti paralimpici.
«Se possiamo capire meglio i sintomi neuropatici, possiamo guidare meglio le decisioni precoci di gestione del dolore per gli atleti che sono costretti a limitare la partecipazione sportiva o hanno un ritorno più lento al gioco».
Strumenti per superare la sfida del dolore neuropatico
Per migliorare la gestione del dolore neuropatico, è indispensabile adottare una combinazione di approcci. Terapie farmacologiche specifiche, come l’uso di farmaci anticonvulsivanti o antidepressivi, possono essere efficaci per alcuni tipi di dolore neuropatico.
Inoltre, tecniche di terapia fisica e riabilitazione mirate, come l’elettrostimolazione o la terapia occupazionale, possono aiutare a migliorare la mobilità e a ridurre la percezione del dolore.
Anche interventi psicologici, tra cui la terapia cognitivo-comportamentale, possono essere utili per aiutare gli atleti a gestire l’impatto emotivo del dolore cronico.
Infine, l’implementazione di strumenti diagnostici avanzati, come la neuroimaging o i test di sensibilità quantitativa, può migliorare la capacità dei medici di identificare e trattare il dolore neuropatico in modo più efficace.
La speranza è che, con una migliore comprensione e strumenti diagnostici più efficaci, il dolore neuropatico possa essere gestito in modo più efficiente.
In questo modo si può migliorare la qualità della vita e la performance sportiva degli atleti paralimpici.
«La stragrande maggioranza degli atleti con SCI ha a che fare con dolore cronico, che è uno spunto di riflessione mentre facciamo il tifo per i nostri paralimpici che competono ai giochi». Così conclude Todd.
«E un’efficace gestione del dolore neuropatico tra gli atleti con SCI è essenziale non solo per alleviare il disagio, ma anche per facilitare la partecipazione allo sport e promuovere il loro benessere generale».