Con l’obiettivo di sensibilizzare i pazienti asmatici in Italia sull’importanza della prevenzione degli attacchi d’asma è stata promossa la campagna “Asma zero week 2023”. Campagna voluta da FederASMA, Respiriamo Insieme, Società Italiana di Allergologia, Asma, Immunologia Clinica, Società Italiana di Pneumologia, che si sono posti anche un altro obiettivo. Quello, cioè, di ridurre l’impatto della malattia sulla vita quotidiana dei pazienti mediante l’attuazione di corrette strategie terapeutiche e di comportamento.
Ciò alla luce delle più recenti scoperte scientifiche e cliniche. Gli organizzatori hanno invitato altresì i pazienti a effettuare un controllo sullo stato della propria malattia. Una indagine condotta su pazienti e medici ha rivelato la persistenza di approcci terapeutici non raccomandati. E ha confermato l’importanza di educare e sensibilizzare alla prevenzione, alla diagnosi precoce e all’aderenza alla terapia prescritta dallo specialista.
No all’abuso di broncodilatatori e corticosteroidi
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Su un campione di oltre 700 pazienti che hanno partecipato all’indagine, il 33%hadichiarato di aver fatto uncontrollo di approfondimentoda uno specialista. Ciò a 4 mesi dallo svolgimento delle consulenze specialistiche gratuite, che sono state una preziosa occasione per approfondire anche i casi più complessi. L’indagine ha rivelato che nel 6% dei pazienti, nei mesi successivi all’iniziativa, è stata fatta diagnosi di asma grave, confermando un sospetto emerso durante la consulenza.
Inoltre, è emersa la poca consapevolezza sull’uso e abuso di broncodilatatori (SABA) e corticosteroidi orali adottati al bisogno, rispettivamente dal 65% e 41% dei pazienti. Nonostante le linee guida più attuali li vedano come una prassi da superare. «Nonostante gli sforzi fatti, i dati dell’indagine dimostrano che molti pazienti continuano a dipenderne e abusarne», dichiara Giorgio Canonica, professore di Medicina Respiratoria, Humanitas University. «Questo ci fa riflettere sul fatto che è necessario un cambio di passo».
Ottimizzare la gestione terapeutica del paziente
Ogni persona affetta da qualsiasi patologia dovrebbe sottoporsi a controlli periodici per evitare un peggioramento della malattia. La raccomandazione assume una valenza particolare nei casi delle malattie respiratorie, per le quali si sconsiglia un uso frequente dei broncodilatatori.
«Ancora una volta questa campagna dimostra come sia fondamentale la sensibilizzazione dei pazienti con asma nell’effettuare periodicamente il controllo del loro stato di malattia». A parlare è Paola Rogliani, Ordinario di Malattie dell’Apparato Respiratorio, Università di Roma Tor Vergata; Direttore UOC Malattie Apparato Respiratorio, Fondazione Policlinico Tor Vergata, Roma.
Fondamentale è anche controllare l’appropriatezza del trattamento.Sono, infatti, segnali di un cattivo controllo della malattia l’uso frequente di broncodilatatori β2-agonisti a breve durata d’azione (SABA). E anche «l’impiego, seppure intermittente, dei corticosteroidi orali (OCS) per la gestione delle riacutizzazioni», conclude Rogliani.
Asma zero week, un progetto che stimola i pazienti
«Riteniamo estremamente importante questa indagine che conferma il valore di asma zero week come progetto che stimola i pazienti a non sottovalutare l’asma. Ma a monitorarla periodicamente e aggiornare la terapia. I risultati mostrano un dato concreto sulla consapevolezza del paziente sull’asma, rilevando come a volte la percezione dei sintomi non risponde alla reale condizione di salute».
È quanto ha dichiarato in conclusione Mario Picozza, presidente di FederASMA e ALLERGIE – Federazione Italiana Pazienti ODV.