Le biblioteche sono molto radicate nel territorio, per questo motivo possono svolgere un ruolo importante per la protezione della salute dei singoli e delle comunità. Potenziando conoscenza ed equità, rappresentano il contesto adatto per promuovere, in particolare tra i giovani, le Health Humanities, terreno d’incontro tra discipline umanistiche, scienze e arti. L’obiettivo è quello di favorire la salute e il benessere delle persone.
Su questo tema si è incentrata la seconda edizione del convegno “Biblioteche ed Health Humanities”, svoltosi presso l’Istituto Superiore di Sanità (ISS).
I concetti chiave del convegno sono stati: costruzione di un’identità culturale di prossimità; digitalizzazione e traiettorie di sviluppo dei più giovani. I relatori hanno affrontato anche l’importanza della condivisione tramite i laboratori di scrittura, i gruppi di lettura e il sistema delle biblioteche universitarie.
Le Health Humanities, le Discipline umanistiche della salute
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Le Health Humanities, “Discipline umanistiche della salute” o “Scienze umane applicate alla salute”, rappresentano un campo di studio interdisciplinare. Si adoperano i metodi, le intuizioni e gli strumenti delle discipline umanistiche, delle belle arti e delle scienze sociali per comprendere l’esperienza umana della salute. Ma anche della malattia, dell’assistenza sanitaria e del benessere. Integrano le scienze naturali e biomediche e offrono una prospettiva più ampia e umanistica sulla cura e della promozione della salute. Gli obiettivi principali includono:
- Migliorare la pratica clinica. Sviluppare competenze essenziali nei professionisti sanitari come l’empatia, la compassione, l’auto-riflessione, l’osservazione e la comunicazione.
- Potenziare l’assistenza al paziente. Promuovere una comprensione più profonda del rapporto medico-paziente e delle diverse esigenze dei pazienti, portando a un’assistenza più incentrata sulla persona e umana.
- Affrontare questioni più ampie. Esaminare domande complesse relative all’accesso all’assistenza sanitaria, alla bioetica, ai determinanti sociali della salute e all’impatto della tecnologia sulla società e sul benessere.
Le biblioteche, presìdi culturali e sociali strategici
«Le biblioteche – ha sottolineato il presidente dell’ISS Rocco Bellantone in un messaggio inviato in occasione dell’evento – sono presìdi culturali e sociali strategici. Sono capaci di intercettare bisogni emergenti e contribuire al benessere delle comunità, in linea con i determinanti sociali della salute e con gli obiettivi dell’Agenda 2030. Questo evento riflette l’impegno del nostro Istituto nel promuovere alleanze tra scienza e società, con un approccio interdisciplinare e intergenerazionale».
«Le Health Humanities aiutano da un lato a dare sostanza e un nome a ciò che le biblioteche fanno già per la promozione della salute». Così Amalia Egle Gentile, responsabile di un laboratorio dedicato dell’ISS. «Forniscono dunque una cornice metodologica e anche nuovi approcci, e dall’altro trovino nelle biblioteche una delle forme di diffusione più efficaci».
Le biblioteche spazi di incontro, di cura e di costruzione di futuro
Secondo Annamaria Giannini, Direttrice del Dipartimento di Psicologia della Sapienza, la lettura è un elemento centrale nello sviluppo delle prospettive di identità. Così come l’amore per i libri, che aiutano a sviluppare il senso d’identità e della salute psicofisica della persona. Per quanto riguarda la costruzione dell’identità nei giovani il ruolo della lettura e della frequentazione delle biblioteche è centrale.
«Abbiamo voluto che i giovani fossero davvero i protagonisti di questa giornata», ha concluso Chiara Faggiolani, del Dipartimento di Lettere e Culture Moderne dell’Ateneo romano. «È stato un momento raro, un’occasione preziosa per tutti di dialogo intergenerazionale. La lettura e le biblioteche si sono rivelate per ciò che sono: spazi di incontro, di cura e di costruzione di futuro».
