Aumenta in questi giorni di caldo la domanda da parte degli anziani di sospensione delle terapie. Sono molte, difatti, le richieste di questo genere indirizzate nelle ultime settimane ai medici di famiglia. Debolezza, calo della pressione, inappetenza sono i sintomi accusati dalla maggior parte degli anziani, dovuti alle temperature elevate proprie del mese di luglio. Nonostante essi seguano i consigli dei medici, si trovano spesso a fare i conti con i malesseri che l’estate arreca a chi ha un’età avanzata.
«Le maggiori richieste che riceviamo nei nostri studi sono quelle legate alle terapie croniche. Come quelle antipertensive, ma non solo», dichiara Silvestro Scotti, segretario generale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg). «Sono richieste che, se non arrivano, ci preoccupano. Questo perché il rischio è il “fai da te”, con sospensioni che non vanno assolutamente fatte senza il parere del medico».
Antipertensivi, assumerli regolarmente anche d’estate
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Il calo della pressione in molti pazienti anziani è collegata al caldo. Ecco perché, in questa fase di temperature elevate, si moltiplicano le richieste dei pazienti ai propri medici di famiglia di sospensione della terapia abituale. Si pensa, infatti, che eliminando i farmaci antipertensivi, la pressione non subisca cali. Non è così.
Scotti dice, a proposito dei farmaci che regolano la pressione, che «questi medicinali si usano anche per governare l’evoluzione verso uno scompenso cardiaco nell’anziano. Non controllano solo la pressione, ma servono a regolare il battito, le aritmie e altro. Le richieste maggiori arrivano da pazienti che, accusando situazioni di affaticamento e debolezza per la perdita di sali minerali, associano all’abbassamento della pressione i sintomi. Per questo ci chiedono se e come sospendere le cure».
Anziani, con il caldo meglio cambiare le abitudini
In generale, gli anziani hanno una termoregolazione diversa. «Percepiscono meno il calore, sudano meno, non hanno lo stimolo della sete. E questo li espone di più. Perché si mettono a rischio. Magari mantenendo le abitudini di uscita per la spesa o per andare in farmacia in orari che invece dovrebbero essere evitati», spiega Scotti.
«È necessario ricordare che oltre all’assistenza medica è fondamentale, per tutelare i fragili, l’integrazione sociosanitaria. L’anziano solo deve comunque fare la spesa o uscire per le necessità quotidiane». D’estate, inoltre, sarebbe utile permettere le prescrizioni delle terapie croniche per periodi più lunghi.
La Croce rossa italiana in soccorso di chi è solo
Per aiutare anziani e persone fragili, la Croce rossa italiana ha attivato un servizio di informazione e telecompagnia attraverso il numero di pubblica utilità 1520. Si intende contrastare e prevenire l’isolamento, durante i mesi estivi, di chi vive una condizione di particolare solitudine e ha bisogno di sostegno e cura.
«Sono un centinaio gli anziani che, durante l’anno, seguiamo costantemente come numero di pubblica utilità», riferisce la Croce rossa italiana (Cri). «In estate registriamo, poi, un aumento di chiamate anche per informazioni su come comportarsi per lenire le conseguenze del caldo. Oltre a questo, attraverso il 1520 sosteniamo le persone anziane anche nell’orientamento a servizi che la Cri fornisce sul piano socio-sanitario sui territori».
«Non per tutti la stagione estiva significa svago e divertimento», sostiene Rosario Valastro, presidente Cri. «E proprio a coloro che sono più vulnerabili, sia per condizioni di salute che per solitudine, guardiamo con particolare attenzione».