Ammoniaca: cos’è e danni alla salute

In questa guida parliamo di ammoniaca, una sostanza ampiamente utilizzata nei luoghi di lavoro e negli ambienti di vita quotidiana. Nonostante il suo ampio utilizzo, l’ammoniaca provoca danni alla salute se viene inalata per tempi prolungati. Ovviamente causa gravi danni alla salute se ingerita o se unita ad altri agenti nocivi come può capitare spesso nella vita domestica unendo in maniera inappropriata ammoniaca e detersivi.

Vediamo nel dettaglio che cos’è, dove si trova, come e perché viene usata (anche nei prodotti alimentari) e quando e in quali quantità è dannosa. Vediamo quali malattie provoca e in particolare quali sono le malattie professionali causate dall’esposizione all’ammoniaca.

Ammoniaca: cos’è, dove si trova e perché è importante conoscerla

L’ammoniaca è una sostanza chimica molto comune, nota per il suo odore pungente e penetrante. Si tratta di un gas incolore che si sviluppa naturalmente quando materiali organici — come resti di piante e animali — si decompongono.

Anche il nostro corpo la produce in piccole quantità, poiché partecipa a diversi processi biologici interni.

Nella vita di tutti i giorni, possiamo incontrarla soprattutto in forma diluita, disciolta in acqua: in questo caso si parla di “soluzione di ammoniaca”, che viene utilizzata in molte attività industriali e domestiche.

Ad esempio, è presente in diversi detergenti molto potenti, impiegati soprattutto per pulire a fondo vetri, superfici o macchinari. Ma non si ferma qui: l’ammoniaca gioca un ruolo importante anche nell’industria alimentare, dove viene usata in quantità minime per regolare l’acidità di alcuni prodotti o per sanificare ambienti nella lavorazione di carne e latticini.

Anche in agricoltura il suo utilizzo è diffuso, perché è uno degli ingredienti principali di molti fertilizzanti grazie al suo alto contenuto di azoto, che nutre il terreno. Infine, in grandi impianti industriali può essere usata come gas refrigerante, oppure per produrre materiali come plastiche, tessuti, coloranti e persino farmaci.

Cosa può causare alla salute?

Nonostante i suoi tanti usi, l’ammoniaca è una sostanza da maneggiare con attenzione. Anche a basse dosi, il suo odore intenso può irritare occhi, naso e gola. Se inalata in quantità maggiori, può provocare tosse, bruciore, difficoltà respiratorie, nausea o mal di testa. A contatto con la pelle, può causare irritazioni da contatto, mentre sugli occhi ha un effetto particolarmente fastidioso e doloroso.

Le persone più fragili, come chi soffre di asma o di altre patologie respiratorie, sono particolarmente sensibili a questa sostanza. Anche una breve esposizione può scatenare crisi respiratorie o peggiorare i sintomi preesistenti, rendendo necessaria una maggiore cautela in ambienti dove l’ammoniaca viene usata frequentemente.

Chi è più esposto e quali rischi corre?

Alcune categorie di lavoratori sono più esposte al rischio di contatto con l’ammoniaca. Succede, ad esempio, a chi lavora nella pulizia industriale, nei frigoriferi industriali, nei settori chimico e alimentare, oppure in agricoltura. In questi casi, la possibilità di respirare vapori di ammoniaca o di entrare in contatto con la sostanza sulla pelle o sugli occhi è più elevata.

Un’esposizione ripetuta o prolungata può portare all’insorgenza di alcune malattie professionali. Tra le più comuni c’è la tracheobronchite cronica, una infiammazione persistente delle vie respiratorie che provoca tosse continua, catarro e respiro affannoso. Un’altra condizione frequente è la congiuntivite irritativa, che si manifesta con arrossamento, bruciore e lacrimazione agli occhi.

Come proteggersi sul lavoro: la prevenzione

Per chi lavora in ambienti dove si usa l’ammoniaca, è fondamentale adottare misure di protezione adeguate. L’uso corretto di mascherine, occhiali protettivi, guanti e abiti da lavoro può fare la differenza. Anche la ventilazione degli spazi è essenziale per evitare l’accumulo di vapori nocivi.

In caso di sintomi come tosse, irritazione agli occhi o bruciore alle vie respiratorie, è importante avvisare subito il medico o il responsabile della sicurezza sul lavoro. Se si viene a contatto direttamente con l’ammoniaca, bisogna lavare immediatamente la zona colpita con abbondante acqua e, se necessario, rivolgersi al pronto soccorso.

Conoscere i rischi legati a questa sostanza è il primo passo per proteggersi in modo efficace. Anche se l’ammoniaca è utile in molti settori, è importante usarla con attenzione, soprattutto in ambito professionale.

Malattie professionali nella lista I dell’INAIL

L’INAIL ha inserito nella lista I le malattie e gli agenti che le causano che hanno una probabilità elevata di insorgenza in ambito professionale. In altre parole se viene diagnosticata una di queste malattie e sul posto di lavoro è presente la sostanza nociva correlata vige la presunzione legale d’origine della malattia. Il lavoratore vittima di malattia deve solo dimostrare la presenza della sostanza nociva sul posto di lavoro e gli verrà riconosciuta la malattia professionale.

Il riconoscimento dà diritto a indennizzi e rendite INAIL e al risarcimento integrale dei danni subiti da parte del datore di lavoro.

Ecco una tabella che riassume le malattie professionali causate dall’esposizione all’ammoniaca:

Nome della malattiaCodice INAILCodice ICD-10Agente causale
Tracheobronchite cronicaI.1.20J40Ossido di azoto, acido nitrico, ammoniaca
Congiuntivite irritativaI.1.20H10.4Ossido di azoto, acido nitrico, ammoniaca

Cosa fare in caso di esposizione lavorativa

Queste malattie colpiscono le vie respiratorie e gli occhi e sono considerate correlate all’ambiente di lavoro. Per essere riconosciute dall’INAIL come malattie professionali, devono esserci documentazione e prove di esposizione prolungata alla sostanza.

Chi sospetta che una propria patologia sia collegata all’attività lavorativa può rivolgersi al medico competente o a uno specialista per avviare il percorso di segnalazione e riconoscimento all’INAIL. Compilando il form che trovate di seguito avrete accesso alla consulenza legale gratuita per ottenere il riconoscimento della malattia professionale e i dovuti indennizzi. In particolare per ottenere il risarcimento integrale dei danni subiti da parte del datore di lavoro.

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