La Corte di Appello di Firenze ha confermato la condanna per l’amianto nella Solvay. La società aveva fatto ricorso contro la sentenza di primo grado; voleva negare la responsabilità per la morte dell’operaio Romano Posarelli, stroncato da un tumore al polmone causato dall’amianto utilizzato nello stabilimento di Rosignano.
L’avv. Ezio Bonanni legale della famiglia e Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, ha commentato con soddisfazione la decisione dei giudici. “Confermata la sentenza storica di condanna per la presenza di amianto nello stabilimento di Rosignano”.
Massimiliano Posarelli, il figlio di Romano, è il coordinatore dell’Osservatorio a Rosignano. Segnato non solo dal sacrificio del padre, ma anche dalla sofferenza della madre, stroncata poco dopo da un male incurabile dichiara: “Abbiamo avuto giustizia e speriamo che la società non ricorra in Cassazione, ora“.
Condanna amianto nella Solvay, la decisione della Corte
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La Corte di Appello di Firenze, Sezione Lavoro, Presidente Dott.ssa Papait, Giudice Relatore, Dott.ssa Nicoletta Taiti, ha rigettato l’appello della Solvay S.A..
Ha inoltre accolto le richieste dell’avv. Bonanni, disponendo anche la liquidazione di un risarcimento complessivo di 690mila euro. Ai circa 570mila già ottenuti con la prima sentenza del Tribunale di Livorno, si aggiunge così una ulteriore somma di circa 120mila euro.
Chi era Romano Posarelli, il ricordo dell’avv. Bonanni
Romano Posarelli era un operaio della Solvay, lavorava come tubista all’interno dello stabilimento di Rosignano, in provincia di Livorno, circa 25 km a sud della città capoluogo.
“Romano Posarelli era un lavoratore che guadagnava il pane per lui e la famiglia lavorando come operaio tubista calderaio nello stabilimento Solvay di Rosignano, ed è stato stroncato da un cancro del polmone fulminante, provocato dall’amianto” – spiega Bonanni.
“Ricordo la sua morte, preceduta da un’agonia straziante, e la sofferenza della moglie Maria Luisa Filippi, e del figlio Massimiliano, anche lui dipendente della Solvay ed esposto all’amianto, e l’azione controcorrente, le tante battaglie per avere giustizia, prima in sede penale, con il rinvio a giudizio del Direttore, Ing. De Gaudenzi, per il reato di omicidio colposo, e poi, dopo la sua morte, che ha estinto il reato, con la prosecuzione della causa in sede civile, e ora, finalmente, anche il secondo grado, conferma le condanne“.
L’impegno dell’Osservatorio a Rossignano
A Rosignano – ricorda l’ONA in una nota – è operativo uno sportello che fornisce assistenza gratuita alle vittime (numero verde 800 034 294). Lo stesso Massimiliano Posarelli ne è responsabile. E’ operativo anche uno sportello telematico per consulenze tecniche, mediche e legali gratuite.