amianto a pesaro - amianto ad Altopascio

Il presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto Cosenza, l’ing. Giuseppe Infusini, continua a chiedere un incontro al presidente Regionale della Calabria Roberto Occhiuto. Nessuno risponde.

E in questo silenzio si ignorano gli oltre 11 milioni di metri quadri di amianto rilevato sul territorio calabrese. Nel frattempo sono andati in fumo oltre 43 milioni di fondi destinati alla bonifica dei Comuni. E poi c’è il Piano Regionale Amianto scaduto nel maggio 2022.

Infusini si appella alla Legge regionale del 2011

Il presidente Infusini non demorde e continua a richiamare l’attenzione su una situazione di massima gravità che ha bisogno di azioni concrete che si appellano alla Legge regionale n. 14/2011 e al PRAC del 2017.

 “In Calabria l’art. 6 comma 3 della suddetta legge regionale  obbliga  i Comuni ad istituire lo sportello informativo amianto. E ad effettuare, emanando apposita ordinanza,  il censimento attraverso una scheda che è stata poi approvata nel Piano Regionale Amianto (Allegato  3) – spiega Infusini -. A partire dal 2017 questa scheda è diventata il Vangelo. Infatti, contiene una serie di informazioni che,  attraverso l’elaborazione di un algoritmo dell’Inail, consente di stabilire  la priorità di interventi di bonifica”.

In tal modo, ogni Comune dopo aver fatto il censimento, è in grado di stabilire le priorità e quindi di gestire i fondi che la Regione Calabria si è impegnata a reperire. Ma non l’ha mai fatto.

Solo i Comuni che hanno rispettato questo iter, possono accedere ai finanziamenti che la Regione si è impegnata a trovare. Ma che vergognosamente non li ha mai messi a disposizione pensando ad altro” sottolinea Infusini.

Amianto in Calabria, la Regione frena

La situazione è grave e il lavoro dei Comuni è estremamente prezioso: la Regione non può frenare quanto già precedentemente pianificato – continua Infusini – come ha fatto con la nota prot. 244266 del 30.05.2023 richiedendo ai comuni di compilare delle fantomatiche schede semplificate . Voglio ricordare che sono venuti fuori casi di mesotelioma di origine ambientale. Casi di gente che neanche sapeva cosa fosse l’amianto. Che non lo aveva mai visto nel luogo di lavoro.  In realtà era a pochi metri dalla propria abitazione”

E’ dunque importante segnalare i siti e procedere con le bonifiche per garantire la salute dei cittadini che sono quotidianamente esposti alle fibre di amianto. Con la nuova giunta regionale facente capo al presidente Occhiuto, l’Ona Cosenza ha cercato un dialogo anche per poter accelerare i tempi e non perdere altri soldi destinati alla bonifica.

Amianto in Calabria, le proposte di Infusini

Da quando c’è questa giunta, il settore che si occupa dell’amianto è quello della bonifica. E sono già cambiati tre dirigenti – dichiara Infusini -. Solo il primo mi ha ricevuto con interesse: disponibile ad approvare con una delibera di giunta il programma che avevo preparato.

In particolare un protocollo che definisce i compiti del sindaco, dell’Arpacal e dell’Asp nel momento in cui arriva la segnalazione di un cittadino che trova l’amianto in prossimità della propria abitazione. Poi ho portato il modello di Piano comunale amianto che come Associazione abbiamo elaborato per un Comune pilota e che si basa su mappature elaborate attraverso un sistema GIS che permette una gestione online del piano. Ma alla fine cosa succede? Lo scorso 30 maggio, come accennato,  la Regione manda ai Comuni delle schede semplificate!”.

Schede di censimento semplificate: “Inutili”

 “Invece di richiamare i comuni a svolgere le attività di censimento secondo le modalità dettate dal PRAC, qualcuno ha pensato di richiedere ai comuni di compilare, entro il 30 settembre delle schede di censimento semplificate. Ma che non possono essere di alcuna utilità visto che manca un sistema informativo che recepisca automaticamente i dati in modalità georeferenziata – continua Infusini -. Inoltre viene imposto che ogni scheda semplificata venga firmata digitalmente ed inoltrata singolarmente a mezzo posta elettronica. Non solo. Anche i comuni “in regola,” ovvero quelli che hanno già effettuato correttamente il censimento adottando la scheda approvata dal PRAC, sono obbligati a compilarla trascrivendone i dati. Era inconcepibile che tutto ciò potesse avvenire entro il 30 settembre: anche a causa di tutte le procedure da avviare per i comuni che non hanno ancora indetto il censimento dell’amianto”.

Il Dipartimento –continua Infusini –non ha considerato tutte le difficoltà che l’ufficio tecnico di un comune, impegnato in tanti altri adempimenti istituzionali, incontra nel trascrivere i dati delle schede di censimento compilate dai cittadini (quelle integrali), nelle suddette “schede semplificate”.  Chi si occuperebbe poi in regione di trascriver, per ogni scheda, i dati dei siti in un sistema geo referenziato in grado di  gestirli in ambiente GIS ? La presunta semplificazione, carente dei parametri previsti dalla scheda (integrale) approvata dal PRAC, non potrà essere utilizzata per stabilire le priorità di intervento di cui alle Linee Guida INAIL”.

Amianto in Calabria, l’intervento di Arpacal

Nel 2022 l’Arpacal ha invitato sia i Comuni sia il dipartimento della Regione ad accelerare i tempi nella consegna del censimento, del Piano Comunale Amianto e ha chiesto l’istituzione della Sportello Amianto. “Questa era l’unica strada da percorrere invece di tornare indietro con giochini che non servono a nulla – aggiunge Infusini -. Ecco perché lo scorso 6 settembre ho inviato la richiesta al dipartimento di revocare il provvedimento e di rimodularlo secondo la nota Arpacal n°14675 del 10.06.2022 senza, tuttavia,  ottenere alcuna risposta”.

Piano Regionale scaduto, l’interrogazione

Nei giorni scorsi, durante l’interrogazione del consigliere Tavernise (M5S) sui ritardi, la Regione ha risposto che il Piano regionale non era stato rinnovato a causa del Covid che aveva impedito i lavori dei gruppi parlamentari. “Una cosa ridicola – tuona Infusini -. Il dipartimento ambiente è in possesso delle nostre proposte contenute nell’ampio carteggio sul rinnovo del Prac trasmesso  il 18 dicembre 2022 oltre che del  telerilevamento delle coperture in cemento amianto. Ribadisco che voglio dare un supporto scientifico gratuito alla Regione ma non mi danno possibilità alcuna. Siamo arrivati ad una situazione dove è necessario il confronto, la discussione, e poi la ripartenza. Noi come Ona abbiamo tutta la documentazione necessaria”.

Bonifica Amianto, 43 milioni in fumo

Tutto tace. E lascia perplessi che a fronte della perdita di 43 milioni di euro destinati alla bonifica dei Comuni calabresi “nessuno si sia interessato di ad andare a vedere una possibile rimodulazione di questi fondi – interviene Infusini -. Dicembre 2022: era la data entro la quale dovevano essere impegnati i fondi. E invece i comuni ed altri enti che avevano fatto richiesta di finanziamento di interventi di bonifica nei termini stabiliti hanno perso questa grande opportunità per incuria della Regione che non ha chiuso la graduatoria ed i soldi sono tornati indietro. Si tratta di una grave colpa morale e giuridica”.

Intanto la gente continua ad ammalarsi di mesotelioma. E il tempo fugge nell’ingiustizia di ciò che poteva essere evitato.

Servizio di consulenza gratuita e App ONA

L’Osservatorio Nazionale Amianto opera su tutto il territorio nazionale per poter effettuare una completa mappatura dei siti. Lo fa anche attraverso il fondamentale contributo dei cittadini che, attraverso un’App gratuita, possono segnalare la presenza dell’asbesto.

Inoltre, l’ONA offre assistenza e tutela legale a tutti coloro che sono esposti e che hanno subìto esposizione in passato ad amianto o altre sostanze nocive. Per una consulenza gratuita si può chiamare al numero verde 800.034.294.