E’ stato pubblicato in gazzetta ufficiale il decreto firmato dal ministro della Salute Roberto Speranza, che stanzia quasi 34 milioni di euro per il triennio 2021-2023 per la formazione medici di medicina generale.
I fondi sono quelli del PNRR, ossia del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, e sono destinati proprio ai progetti di sviluppo che puntano all’accrescimento delle competenze tecniche-professionali, digitali e manageriali del personale del sistema sanitario. In questo caso specifico, si tratta di borse aggiuntive per la formazione medici di medicina generale.
“Ai sensi del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, – si legge nel provvedimento – le amministrazioni centrali titolari di interventi previsti dal PNRR assicurano che, in sede di definizione delle procedure di attuazione degli interventi del PNRR, almeno il 40 per cento delle risorse allocabili territorialmente; anche attraverso bandi, indipendentemente dalla fonte finanziaria di provenienza, sia destinato alle regioni del Mezzogiorno, salve le specifiche allocazioni territoriali già previste nel PNRR. Il Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri, attraverso i dati rilevati dal sistema di monitoraggio attivato dal Servizio centrale per il PNRR verifica il rispetto del predetto obiettivo e, laddove necessario, sottopone gli eventuali casi di scostamento alla Cabina di regia, che adotta le occorrenti misure correttive e propone eventuali misure compensative“.
Formazione medici, la ripartizione dei fondi
Come è ripartita dunque questa mole di fondi per la formazione dei medici di medicina generale? La ripartizione dei 33.991.002,00 euro è su base regionale, ad eccezione delle due sole province autonome di Trento e di Bolzano.
Ecco di quanti fondi beneficeranno le singole regioni italiane:
- Piemonte: 2.266.066,80 euro;
- Valle D’Aosta: 75.535,56 euro;
- Lombardia: 5.136.418,08 euro;
- Bolzano: 264.374,46 euro;
- Trento: 264.374,46 euro;
- Veneto: 2.492.673,48 euro;
- Friuli Venezia Giulia: 642.052,26 euro;
- Liguria: 830.891,16 euro;
- Emilia Romagna: 2.303.834,58 euro;
- Toscana: 1.926.156,78 euro;
- Umbria: 453.213,36 euro;
- Marche: 793.123,38 euro;
- Lazio: 2.945.886,84 euro;
- Abruzzo: 906.426,72 euro;
- Molise: 188.838,90 euro;
- Campania: 3.776.778,00 euro;
- Puglia: 2.681.512,38 euro;
- Basilicata: 377.677,80 euro;
- Calabria: 1.284.104,52 euro;
- Sicilia: 3.285.796,86 euro;
- Sardegna: 1.095.265,62 euro.
Il decreto dispone inoltre che “in caso di mancato rispetto da parte delle regioni, delle province autonome di Trento e di Bolzano, delle città metropolitane, delle province e dei comuni degli obblighi e impegni finalizzati all’attuazione del PNRR e assunti in qualità di soggetti attuatori, consistenti anche nella mancata adozione di atti e provvedimenti necessari all’avvio dei progetti del piano, ovvero nel ritardo, inerzia o difformità nell’esecuzione dei progetti, il Presidente del Consiglio dei ministri, ove sia messo a rischio il conseguimento degli obiettivi intermedi e finali del PNRR e su proposta della Cabina di regia o del Ministro competente, assegna al soggetto attuatore interessato un termine per provvedere non superiore a trenta giorni.
In caso di perdurante inerzia, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri o del Ministro competente, sentito il soggetto attuatore, il Consiglio dei ministri individua l’amministrazione, l’ente, l’organo o l’ufficio, ovvero in alternativa nomina uno o più commissari ad acta, ai quali attribuisce, in via sostitutiva, il potere di adottare gli atti o provvedimenti necessari ovvero di provvedere all’esecuzione dei progetti, anche avvalendosi di società o di altre amministrazioni specificamente indicate“.