Sbloccati 70 milioni di euro per la ricerca nel Lazio. Si potrà fare domanda per ricevere i fondi grazie al bando “Fare ricerca“, presentato ieri a Roma nell’aula convegni del Consiglio Nazionale delle Ricerche. All’evento erano presenti Maria Cristina Messa, ministra dell’Università e della Ricerca, e Maria Chiara Carrozza, presidente del CNR.
Per l’iniziativa è arrivato il plauso della ministra. “Per sostenere ricercatrici e ricercatori e riportare al centro della nostra società i temi della scienza e della ricerca è fondamentale il contributo sinergico di tutte le istituzioni. La decisione di Regione Lazio di prevedere una misura strutturale negli anni è estremamente importante”. “Per far compiere alla ricerca italiana un ulteriore passo in avanti nel panorama internazionale non servono ricette miracolose, ma semplificazioni – ha anche aggiunto Messa – riforme e investimenti stabili e continui nel tempo. Come quelli che abbiamo previsto anche in legge di bilancio”.
Ricerca nel Lazio, “stop alla fuga dei cervelli”
Ogni anno per i prossimi sette anni ci saranno 10 milioni a disposizione di euro; i fondi provengono dal Programma Lazio FSE+ 2021-2027. L’importo a fondo perduto è rivolto a ricercatori strutturati e precari, universitari e non, compresi gli assegnisti di ricerca, con reddito lordo annuo inferiore a 63.095,00 euro operanti nel Lazio. La Regione attribuirà inoltre un contributo economico premiale alle ricercatrici e ai ricercatori del Lazio; ha stabilito un importo di 2.000 euro in più ogni anno.
Per l’erogazione del contributo economico basterà candidarsi sulla piattaforma online della Regione Lazio. Entro un paio di settimane dovrebbe apparire il bando sul Bur. Per ottenere il contributo, è necessario aver pubblicato negli ultimi 24 mesi due lavori a carattere scientifico; ne basterà uno se il ricercatore è stato contrattualizzato da meno di un anno. Valgono le pubblicazioni su riviste open access, in abbonamento e per case editrici.
“Scopo dell’intervento – ha inoltre spiegato la Regione in una nota – è lanciare un forte segnale nella direzione di ridurre il gap economico esistente tra i ricercatori italiani e quelli di altri paesi europei; contrastare la “fuga dei cervelli”; sostenere gli investimenti in conoscenza come asse strategico per un nuovo modello di sviluppo nel Lazio e nel Paese“.
Soddisfatto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti: “Diamo un segnale fortissimo al mondo dell’università e della ricerca, dimostrando con i fatti che noi crediamo nella conoscenza, nella scienza, nel sapere come leve fondamentali di cambiamento“. Ed ha aggiunto inoltre: “Vogliamo portare il mondo dell’Università e della ricerca del Lazio nel futuro, puntando su interventi che rendano la nostra comunità scientifica protagonista in Italia e in Europa con fatti concreti, impegni, risorse. E lo facciamo a partire dal sostegno a chi la ricerca la fa sul campo“.