Alectinib è un chemioterapico inibitore dell’ALK: agisce bloccandone l’attività. In questo modo riduce la crescita e la diffusione del tumore. Alectinib si trova in forma di capsula rigida ed è utilizzato per il trattamento di prima linea dei pazienti adulti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) in stadio avanzato, positivo per la chinasi del linfoma anaplastico (ALK).
Si tratta di un farmaco innovativo, autorizzato in Italia nel 2018, e che ha raggiunto risultati migliori rispetto agli altri utilizzati in precedenza per questo genere di tumore. In un importante studio ha dimostrato di ridurre del 57% il rischio di progressione della malattia o morte rispetto al farmaco utilizzato in precedenza (Crizonib). Ha permesso anche di ridurre o di condurre alla guarigione delle metastasi cerebrali (-84% del rischio di progressione della malattia a livello encefalico). Ottimi traguardi anche in merito alla tollerabilità stessa del farmaco.
Alectinib nei tumori ALK positivi
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ALK è l’acronimo che indica Anaplastic Lymphoma Kinase, appunto “chinasi del linfoma anaplastico”. Si tratta di un enzima che si trova sulla membrana delle cellule su cui agiscono alcuni farmaci anti-tumorali, come Alectinib, ma anche Brigatinib, Carboplatino, Ceritinib e Crizotinib.
Il test ALK riesce ad identificare il riarrangiamento del gene collegato: i recettori tirosin-chinasici, infatti, hanno il compito di trasmettere un segnale che va dalla superficie fino all’interno delle cellule; sono quindi responsabili della regolazione della proliferazione cellulare. L’individuazione della mutazione e delle proteine permette dunque agli oncologici di prescrivere una terapia target. La maggior parte dei pazienti risponde positivamente alla terapia, ma si sono verificati casi in cui il tumore ha mostrato resistenza.
Il test normalmente si richiede dopo la diagnosi di carcinoma polmonare non a piccole cellule, soprattutto se si tratta di un adenocarcinoma e consiste nell’analisi di un campione di tessuto canceroso ottenuto mediante biopsia.
Alectinib, uso del farmaco nella chemioterapia
Il tumore al polmone può svilupparsi a partire da tutte le cellule che costituiscono le parti dell’organo: bronchi, bronchioli e alveoli. Non c’è un solo tipo di malattia, perché essa può svilupparsi in diverse forme. Quella con cui si può usare il farmaco Alectinib è il carcinoma polmonare non a piccole cellule, che rappresenta circa l’85% dei tumori al polmone. Se ne conoscono tre tipi:
- carcinoma spinocellulare: 25-30% dei casi, nasce dalla trasformazione dell’epitelio dei bronchi; i fumatori corrono il rischio più importante;
- adenocarcinoma: 60% circa dei casi, nasce nei bronchi più piccoli e si presenta anche tra i non fumatori;
- carcinoma a grandi cellule: circa il 10% dei casi, può apparire in vari punti del polmone e tende a crescere rapidamente.
Il farmaco Alectinib si usa in monoterapia nel tumore al polmone ed in particolare nel tipo: carcinoma polmonare non a piccole cellule. Il trattamento deve essere proseguito fino alla progressione della malattia oppure fino al limite della tossicità accettabile.
Che succede se il paziente dimentica di assumere la sua dose? La può prendere non appena se ne ricorda, purché non manchino meno di 6 ore dalla dose successiva. Non possono essere assunte dosi doppie. In caso di vomito dopo aver assunto la dose, il paziente deve assumere quella successiva ad orario.
Terapia con Alectinib ed effetti collaterali
In questa scheda tecnica vedremo come anche il farmaco Alectinib può avere effetti collaterali ed indesiderati, esattamente come ogni altro medicinale; tenendo sempre conto che trattandosi di un chemioterapico, i suoi effetti sono sempre pesanti.
Devono essere attentamente monitorati alcuni parametri nei pazienti sottoposti a terapia con Alectinib.
- Bisogna monitorare i pazienti per eventuali sintomi respiratori riconducibili a polmonite. Sono infatti stati evidenziati in alcuni studi clinici casi di Malattia polmonare interstiziale (ILD) e polmonite.
- Per prevenire epatotossicità, durante il trattamento devono inoltre essere monitorati i parametri di funzionalità epatica: ALT, AST e bilirubina totale, monitorati al basale ed in seguito ogni 2 settimane durante i primi 3 mesi.
- Se appaiono mialgia (dolore muscolare) o dolori muscoloscheletrici inspiegabili, il paziente deve segnalarli. Possono esserci aumenti dei livelli di CPK (creatinchinasi), che evidenziano affaticamento muscolare; possono verificarsi eventi di grado 3 (grave). I livelli di CPK devono essere monitorati ogni due settimane nel primo mese di trattamento.
- Bradicardia sintomatica; frequenza cardiaca e pressione arteriosa devono essere monitorate.
- Fotosensibilità ai raggi solari; ai pazienti si raccomanda di evitare esposizione prolungata al sole per almeno 7 giorni dopo la fine del trattamento. La protezione solare che deve essere usata, deve proteggere dai raggi ultravioletti A e B e sulle labbra bisogna applicare burro di cacao.
- Tossicità per il feto: le donne in età fertile in trattamento con Alectinib, devono prevenire le gravidanze con metodi contraccettivi efficaci, fino ad almeno 3 mesi dopo l’assunzione dell’ultima dose della terapia.
- Alectinib contiene lattosio: le persone intolleranti non devono assumere questo medicinale.
- Sodio: il medico dovrà tenere in considerazione la quantità di sodio contenuta nel farmaco, nell’ambito della dose giornaliera del paziente che segue una dieta sottoposta al controllo del sodio.
Tumore al polmone, quali sono i fattori di rischio?
Abbiamo detto che Alectinib è un farmaco usato per il trattamento del tumore NSCLC, il carcinoma del polmone non a piccole cellule, che rappresenta circa l’85% dei casi di tumore al polmone. Quindi una fetta enorme di questa patologia. Il tumore al polmone è caratterizzato da numeri alti nella popolazione.
Solo in Italia, nel 2020, infatti ha colpito oltre 40mila persone (27.500 uomini e 13.300 donne); rappresenta il 14% delle diagnosi di cancro totali negli uomini (è la seconda neoplasia più frequente) e il 7% nelle donne (la terza). La sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi è del 16% negli uomini e del 23% nelle donne. Sono 117.800 le persone viventi in Italia dopo una diagnosi di tumore del polmone (77.200 uomini e 40.600 donne).
La prevenzione del tumore al polmone riguarda soprattutto il contenimento dei fattori di rischio, che sono:
- fumo di sigaretta attivo e passivo (responsabile di 8-9 tumori su 10)
- esposizione ad amianto (asbesto)
- radon
- metalli pesanti
Per questi ultimi tre fattori il rischio è soprattutto professionale, di chi cioè è esposto a questi cancerogeni per motivi di lavoro.
Cancro: il ruolo dell’inquinamento dell’aria
Anche l’inquinamento dell’ambiente in cui viviamo può avere un ruolo nella nostra salute ed in particolare per il tumore al polmone si considera l’influenza delle cosiddette polveri sottili derivanti dal riscaldamento delle case, dalle attività industriali e dal trasporto stradale. Si tratta dei PM – Particulate Matter – ed in particolare le più piccole (PM 2.5) sarebbero responsabili del legame tra inquinamento e rischio di cancro al polmone.
Sulla correlazione tra cancro e inquinamento atmosferico si è ampiamente dibattuto, ma negli ultimi anni si è dimostrato che quest’ultimo ha un certo impatto sulla salute. Lo stesso Istituto Superiore di Sanità (ISS) definisce “inequivocabile il legame che già si sospettava tra inquinamento atmosferico e cancro del polmone” ed afferma come sia “ormai noto il ruolo dell’inquinamento atmosferico indoor e outdoor come principale fattore di rischio ambientale per la salute a cui sono associate globalmente circa 7 milioni di morti premature all’anno, di cui circa 400.000 in Europa“; mentre il 22 settembre 2021 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato le ultime linee guida per la qualità dell’aria (WHO global air quality guidelines).
Come prevenire il tumore del polmone?
Si legge nel rapporto “I numeri del cancro in Italia 2021“: “L’elevata incidenza di tumore del polmone, sia negli uomini che nelle donne, e le statistiche di mortalità legata a questo tumore, impongono di non dimenticare mai l’importanza della prevenzione primaria, e in particolare della lotta al fumo, principale fattore di rischio. (…)
Ad oggi, una percentuale limitata dei casi di NSCLC viene diagnosticata in stadio iniziale (nel quale i pazienti sono potenzialmente candidati all’intervento chirurgico, eventualmente seguito da chemioterapia allo scopo di ridurre il rischio di recidiva) o in stadio localmente avanzato (nel quale il trattamento si basa sull’impiego di chemioterapia, radioterapia ed eventualmente, al loro completamento, immunoterapia)“.
“Il dato della sopravvivenza a 5 anni (16% negli uomini e 23% nelle donne), che colloca il tumore del polmone agli ultimi posti di questa sfortunata classifica, ci ricorda che, nonostante gli importanti progressi registrati negli ultimi anni, la strada da fare è ancora molto lunga e impegnativa, e la prevenzione rimane l’arma più importante”.
Alla prevenzione primaria, per la riduzione dei fattori di rischio, bisogna aggiungere anche quella secondaria, che consiste nel monitoraggio della salute dei cittadini. Non esistono tuttavia ad oggi degli screening che possano fornire una diagnosi precoce di tumore al polmone, se non secondo alcuni studi la TC (tomografia computerizzata) che comunque non è esente da rischi per il paziente. Ecco quindi che Con la prevenzione terziaria si possono invece attivare tutte le procedure di assistenza, soprattutto se la patologia è di tipo professionale. Il fondamentale ruolo della prevenzione è stato affrontato dall’avv. Ezio Bonanni in “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022“, in cui si denuncia il caso italiano, caratterizzato da drammatici ritardi.
Farmaci antitumorali, i principali tipi
Gli altri farmaci inibitori di ALK, oltre ad Alectinib sono Brigantinib, Carboplatino, Ceritinib. Poi come altri chemioterapici, utili per le terapie di altre forme di cancro, ci sono il Cisplatino, la Gemcitabina, il Nintedanib, il Pemetrexed, il Taxolo e il Trametinib. Questi ultimi sono usati per inibire i processi di crescita e di divisione cellulare. Infine per altre forme tumorali si usano i farmaci chemioterapici: Etoposide, Osimertinib, Vinorelbina.
Consulenza gratuita per Alectinib e tumore al polmone
L’informazione corretta fa parte del processo di prevenzione primaria, che è fondamentale. In questo principio crede fermamente l’Osservatorio Vittime del Dovere APS, associazione che nasce come strumento di orientamento e di supporto per tutte le persone che abbiano bisogno di conoscere meglio la propria condizione di salute e i propri diritti. Da questo principio nasce anche la testata giornalistica “Diritto alla Salute“, organo di informazione dell’associazione.
L’Osservatorio Vittime del Dovere dunque mette a disposizione i propri professionisti per una consulenza gratuita. Per richiederla si può compilare il modulo di contatto, chiamare il numero verde o inviare i propri dati su whatsapp in modo da essere ricontattati.
Ovviamente la consulenza offerta dall’Osservatorio Vittime del Dovere non è sostitutiva del parere del medico curante o del Sistema sanitario nazionale, ai quali bisogna sempre rivolgersi. Il rapporto medico-paziente, basato sulla fiducia e sulla continuità dell’assistenza, è sempre prioritario e da tutelare.