È ormai diventata una necessità aggiornare la normativa che regola i rapporti tra Università e Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Per questo motivo, Sindacati, Associazioni e Società Scientifiche scendono in campo per condividere una proposta da presentare al Ministero della Salute, al Mur e alle Regioni. La proposta è contenuta in un documento scritto a molte mani che parte dall’analisi dell’attuale quadro legislativo. Un quadro che si presenta datato, poco chiaro e fonte di numerosi problemi applicativi.
Infatti, le norme che disciplinano le relazioni tra Università e SSN – si legge nel documento sottoscritto da 14 sigle – risalgono, peraltro, agli anni ’70 e ’90. Esse regolano soprattutto l’integrazione tra attività assistenziale, didattica e di ricerca. Attività che è svolta da professori e ricercatori universitari all’interno delle strutture ospedaliere.
SSN e Università, le criticità del sistema
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Il sistema, nel tempo ha fatto registrare varie criticità, tra cui:
- Automatico conferimento di incarichi apicali (direzione di strutture complesse) ai professori ordinari senza concorso pubblico.
- Conflitti di interesse, soprattutto nel ruolo del Rettore, coinvolto in nomine e approvazioni aziendali.
- Squilibrio di rappresentanza tra Università e Regioni.
- Mancata verifica delle competenze gestionali dei docenti nominati a dirigere strutture del SSN.
- Disallineamento tra assunzioni universitarie e fabbisogni regionali, spesso influenzate dall’apertura di nuove Scuole di Specializzazione più che dalle necessità assistenziali.
- Gestione disomogenea e talvolta personalistica delle Scuole di Specializzazione, con scarso coinvolgimento del personale del SSN.
- Prevalenza degli interessi didattici su quelli assistenziali in alcuni contesti.
- Eccessiva “clinicizzazione” degli ospedali e ridotte opportunità di carriera per il personale del SSN.
Elaborare una proposta di aggiornamento della normativa
Le 14 sigle propongono, dunque, un’alleanza formale tra associazioni, società scientifiche e sindacati. Ciò per elaborare una proposta condivisa di aggiornamento della normativa da presentare alle istituzioni (Ministero Salute, MUR, Conferenza Stato-Regioni).
Gli obiettivi principali includono innanzitutto la modifica delle norme del D.Lgs. 517/1999 e del DPCM 2001. Esse sono, infatti, giudicate obsolete e incomplete. Si devono inoltre superare i punti critici. Tra questi, o:
- Intesa obbligatoria del Rettore per nomina dei Direttori Generali.
- Automatismo tra professore ordinario e direzione di strutture complesse.
- Incompatibilità tra ruolo universitario e incarichi apicali ospedalieri.
- Documentazione e gestione dell’impegno assistenziale dei docenti.
- Gestione trasparente di conflitti di interesse.
- Definizione chiara dei criteri di redazione dei Protocolli di Intesa.
- Maggiore coinvolgimento del personale del SSN nella didattica.
- Istituzione di teaching hospitals su modello europeo.
Segnalate sul piano giuridico alcune potenziali illegittimità
Da parte di diversi portatori di interesse sono dunque segnalate sul piano giuridico alcune potenziali illegittimità. Ad esempio AOU senza riconoscimento giuridico, in violazione del D.lgs 517/1999. L’art.8 del D.lgs. 517/1999. Questo è ancora l’unico provvedimento abilitato a costituire un’Azienda Ospedaliera Universitaria. Tuttavia, risultano casi di nomine universitarie senza l’esistenza di un’Azienda Ospedaliero Universitaria.
Una nuova normativa dovrebbe, di conseguenza, allineare meglio le attività universitarie ai fabbisogni del SSN. E favorire una programmazione formativa più coerente e sostenibile. Dovrebbe anche eliminare conflitti di interesse. In particolare quelli nel ruolo del Rettore e assicurare che le scelte organizzative rispondano chiaramente a un autentico interesse generale. Quest’ultimo deve essere condiviso difatti da Università e SSN.
Illegittimità sono state in secondo luogo riscontrate anche nell’affidamento di Incarichi di Direzione di struttura complessa senza un avviso pubblico nazionale di cui al DPR 484/1997. Ciò potrebbe rappresentare una violazione dei principi di merito e imparzialità sanciti dall’art. 97 della Costituzione.
I sindacati hanno notato, in conclusione, il mancato rispetto degli articoli 26 e 35 del D.lgs 165/2001 in relazione alle norme generali sull’accesso al pubblico impiego. Questi riguardano l’assunzione tramite concorsi pubblici.
Uno schema per il Protocollo di Intesa tra Regione e Università
Il MUR ha così elaborato uno “Schema tipo per il Protocollo di Intesa tra Regione e Università”. Ciò per regolare i rapporti in materia di attività sanitaria tra Università e SSN. Schema sottoposto pertanto all’approvazione della Conferenza dei Rettori, che supera e deroga leggi ordinarie. E tenta così di disciplinare materie coperte da riserva di legge.
Il documento è sottoscritto da: ACOI – Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani. ADOI – Associazione Dermatologi, Venereologi Ospedalieri Italiani e della Sanità Pubblica. ANAAO ASSOMED – Associazione Medici Dirigenti. AOGOI – Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani. AURO.IT – Associazione Urologi Ospedalieri Italiani. CIMO-FESMED – Organizzazione sindacale a cui aderiscono le sigle ANPO, ASCOTI, CIMO, CIMOP.
Anche altre sigle si sono unite. Tra queste FESMED − CIPOMO – Collegio dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri. COLLPRIMVASC – Collegio dei Primari di Chirurgia Vascolare ed Endovascolare. CPUI – Collegio dei Primari di Urologia Italiani. CPCT – Collegio di Chirurgia Toracica. FADOI – Federazione delle Associazioni Dirigenti Ospedalieri Interni. SICADS – Società Italiana Chirurgia Ambulatoriale e Day Surgery. SIPAD – Società Italiana Medico Chirurgica di Patologia Apparato Digerente.
