Un laboratorio europeo al servizio della sanità pubblica
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Un importante training internazionale destinato a sei ricercatori provenienti da Francia, Irlanda, Norvegia, Romania e Cipro. Il tutto organizzato dal Laboratorio di Virologia dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” IRCCS. Quest’ultimo, designato dalla Commissione Europea come Laboratorio di riferimento europeo per la sanità pubblica sui patogeni virali emergenti, zoonotici e veicolati da roditori, ha ospitato L’iniziativa rientra nel consorzio europeo EURL-PH-ERZV (The EU Reference Laboratory for Public Health on Emerging, Rodent-borne, and Zoonotic Viral Pathogens). Organizzato su mandato dell’ECDC (European Center for Disease Prevention and Control) e finanziato dal programma EU4Health, con l’obiettivo di rafforzare le capacità diagnostiche e di sorveglianza dei virus zoonotici a livello continentale.
Cosa sono le malattie zoonotiche
Le zoonosi (o malattie zoonotiche) sono infezioni e malattie trasmisse dagli animali all’uomo, sia direttamente che indirettamente. Ciò può avvenire tramite contatto, alimenti contaminati, vettori (zecche, zanzare) o ambiente.
Il corso sull’analisi dei virus e le attività
Il corso si è concentrato sull’uso del sequenziamento di nuova generazione (Next Generation Sequencing, NGS) per l’analisi di virus emergenti come mpox, lyssavirus e filovirus, combinando moduli teorici a sessioni pratiche altamente specializzate. Le attività sono state condotte dai ricercatori dello Spallanzani in stretta collaborazione con l’Università della Tuscia, articolandosi in due principali ambiti. Il primo, il wet-lab, dedicato alle tecniche di laboratorio molecolare, coordinato dal dott. Fabrizio Carletti e dalla dott.ssa Martina Rueca. Ed il secondo, il dry-lab, focalizzato sull’analisi bioinformatica dei dati, guidato dal prof. Giovanni Chillemi e dal dott. Cesare Gruber.
Condivisione di competenze e collaborazione internazionale – non solo virus
Secondo la dott.ssa Francesca Colavita, responsabile scientifico del progetto per lo Spallanzani, il training ha rappresentato un’importante occasione di scambio di conoscenze e competenze tra laboratori europei. Ed ha rafforzato la sorveglianza virologica dei virus emergenti a trasmissione zoonotica. “È un esempio concreto di come il nostro laboratorio, in qualità di Laboratorio di Riferimento Europeo, metta a disposizione le proprie competenze per supportare altri centri nella diagnostica avanzata, dal sequenziamento all’analisi bioinformatica,” ha dichiarato.
Il prof. Fabrizio Maggi, direttore dell’UOC – Unità Operativa Complessa – Laboratorio di Virologia e Laboratori di Biosicurezza, ha sottolineato che il successo di questo primo training riflette l’elevato livello di preparazione del personale. Oltre alla capacità dello Spallanzani di integrare attività di laboratorio e bioinformatica avanzata. “Questo evento dimostra il ruolo strategico del nostro Istituto nel supporto tecnico-scientifico europeo per la sorveglianza dei virus emergenti”, ha aggiunto.
Obiettivi strategici del consorzio EURL-PH-ERZV
Il consorzio europeo si propone di armonizzare e condividere approcci avanzati per identificare e monitorare patogeni virali emergenti a trasmissione zoonotica. Tra i virus sotto osservazione c’è la cosiddetta “malattia X”, un potenziale patogeno ad alto rischio pandemico ancora sconosciuto. L’iniziativa mira a rafforzare le capacità diagnostiche e di risposta europea. Oltre a garantire una maggiore prontezza in caso di eventuali focolai epidemici. Con questa attività, lo Spallanzani ribadisce la sua posizione di polo di eccellenza europeo nella formazione, nella ricerca e nella sorveglianza dei virus emergenti. E fornisce strumenti avanzati per affrontare le sfide globali della sanità pubblica.

