I primi casi di influenza stanno comparendo in Italia e, secondo gli esperti, il virus di quest’anno sarà più aggressivo del solito. Lo conferma Silvestro Scotti, segretario generale della Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg), che ha sottolineato come l’epidemia in arrivo sembri più intensa, seguendo l’andamento osservato in Giappone e in Australia.
L’invito, quindi, è quello di non abbassare la guardia. Prevenzione, vaccinazione e comportamenti corretti restano le armi più efficaci per ridurre il rischio di contagio e proteggere le persone più fragili.
Finestre stagionali dei virus respiratori
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Ogni virus ha un proprio periodo di maggiore diffusione. Conoscere queste “finestre” aiuta a programmare meglio la prevenzione e a ridurre i rischi.
L’influenza classica raggiunge il picco tra dicembre e febbraio, con un progressivo calo tra marzo e aprile.
La bronchiolite da virus respiratorio sinciziale, che colpisce soprattutto i bambini, si manifesta tra novembre e marzo.
I virus parainfluenzali di tipo 3, invece, tendono a colpire in primavera.
Queste informazioni sono utili non solo per la popolazione generale, ma anche per i medici e i servizi sanitari, che possono pianificare le campagne vaccinali e le misure di prevenzione in modo mirato.
Tutti i principali virus respiratori si trasmettono per via aerea, attraverso le goccioline di saliva, oppure per contatto con mani e superfici contaminate.
Influenza 2025: cosa fare per ridurre il contagio
Prevenire un’infezione respiratoria è possibile. I comportamenti corretti sono semplici ma fondamentali.
Lavarsi spesso le mani con acqua e sapone è la prima regola, perché le mani sono il principale veicolo di trasmissione.
Quando si tossisce o si starnutisce, bisogna coprire naso e bocca con il gomito, non con le mani.
È utile arieggiare le stanze più volte al giorno, anche in inverno.
Occorre evitare il contatto ravvicinato con chi presenta sintomi influenzali o febbre.
Il Ministero della Salute raccomanda la vaccinazione antinfluenzale per i bambini tra sei mesi e sette anni, per le donne in gravidanza e per chi soffre di patologie croniche.
La vaccinazione non solo previene l’influenza, ma riduce il rischio di complicanze e di ricovero ospedaliero, proteggendo anche le persone più vulnerabili della famiglia.
Influenza 2025: i rischi per chi soffre di patologie croniche
L’influenza non è mai banale per chi ha malattie croniche, in particolare respiratorie.
Come spiega Claudio Micheletto, presidente di Aipo-Its/Ets, le riacutizzazioni infettive nei pazienti con broncopatia cronico ostruttiva (Bpco) o asma non sono semplici bronchiti, ma episodi che peggiorano la funzione respiratoria, aumentano il rischio di ospedalizzazione e possono compromettere la sopravvivenza.
Per questi pazienti, la prevenzione è parte integrante della terapia. Le linee guida nazionali e internazionali raccomandano la vaccinazione antinfluenzale, l’anti-pneumococcica e quella contro il virus respiratorio sinciziale.
La vaccinazione è oggi considerata uno strumento terapeutico vero e proprio, capace di ridurre la mortalità e di migliorare la qualità di vita dei malati cronici.
Come riconoscere e gestire l’influenza nei bambini
Nei bambini, la maggior parte delle infezioni respiratorie si risolve spontaneamente in pochi giorni.
Il riposo, un’adeguata idratazione e farmaci sintomatici sono di solito sufficienti. Il paracetamolo è il farmaco di prima scelta per abbassare la febbre e alleviare i dolori muscolari.
Gli antibiotici, invece, non devono essere utilizzati senza prescrizione medica, perché non sono efficaci contro i virus. Il loro uso scorretto favorisce l’antibiotico-resistenza, un problema sempre più diffuso anche in età pediatrica.
È importante che i genitori si rivolgano al pediatra in caso di febbre alta persistente, difficoltà respiratoria o letargia.
L’alimentazione come difesa naturale
Una dieta equilibrata aiuta a rinforzare il sistema immunitario.
Bere molta acqua durante la giornata mantiene le mucose idratate e favorisce l’eliminazione delle tossine. Frutta e verdura di stagione, soprattutto quelle ricche di vitamina C come arance, kiwi e broccoli, potenziano le difese naturali dell’organismo.
Un’alimentazione povera di grassi saturi e zuccheri raffinati, abbinata a un buon riposo e a una regolare attività fisica, contribuisce a prevenire non solo le infezioni stagionali, ma anche le forme più gravi di malattia.
Il corpo umano è esposto ogni giorno a decine di virus, ma un sistema immunitario efficiente riesce spesso a neutralizzarli senza che compaiano sintomi.
Come vestirsi per proteggersi dagli sbalzi di temperatura
Gli sbalzi termici sono tra le principali cause di indebolimento delle difese respiratorie.
Gli esperti raccomandano di vestirsi “a cipolla”, cioè con più strati leggeri sovrapposti, per adattarsi facilmente ai cambi di temperatura.
Un’eccessiva sudorazione seguita da raffreddamento può irritare le mucose e favorire l’insediamento dei virus. È utile anche proteggere gola e torace nelle giornate più ventose e umide.
La temperatura degli ambienti chiusi non dovrebbe superare i 20 gradi e l’aria andrebbe mantenuta umida per evitare che le mucose si secchino.
Bambini e nonni: come proteggere i più fragili
I contatti tra bambini e anziani sono una delle principali vie di trasmissione dei virus stagionali.
Il segretario Fimmg Silvestro Scotti consiglia di prestare attenzione, soprattutto se i piccoli mostrano sintomi influenzali o se a scuola ci sono stati casi recenti.
In queste situazioni è prudente far lavare spesso le mani ai bambini e, se necessario, usare mascherine durante le visite ai nonni.
A scuola, è importante tenere le finestre socchiuse per garantire il ricambio d’aria. Un ambiente eccessivamente riscaldato e poco ventilato favorisce la diffusione dei virus e secca le mucose, rendendole più vulnerabili.
Virus respiratori e loro stagionalità
| Virus o infezione | Periodo di maggiore diffusione | Popolazione più a rischio |
|---|---|---|
| Influenza | Dicembre – Febbraio | Anziani, bambini, malati cronici |
| Virus respiratorio sinciziale | Novembre – Marzo | Neonati, anziani, immunodepressi |
| Virus parainfluenzali tipo 3 | Primavera | Bambini piccoli |
| Rhinovirus e raffreddori comuni | Tutto l’anno, con picchi in autunno | Tutte le fasce d’età |
FAQ – Domande frequenti sull’influenza 2025 e la prevenzione
Perché quest’anno l’influenza è considerata più aggressiva?
Perché in altri Paesi, come Australia e Giappone, il virus ha mostrato un andamento più intenso e un numero maggiore di casi gravi.
Chi deve vaccinarsi contro l’influenza 2025?
Bambini da sei mesi a sette anni, donne in gravidanza, anziani e persone con patologie croniche respiratorie, cardiovascolari o metaboliche.
Quando è il momento migliore per la vaccinazione?
Tra ottobre e novembre, così da sviluppare anticorpi prima del picco epidemico.
Cosa fare se si contrae l’influenza?
Riposo, idratazione, paracetamolo per la febbre e nessun antibiotico se non prescritto dal medico.
Come si riconoscono le complicanze?
Febbre che dura oltre cinque giorni, tosse intensa, difficoltà respiratoria o dolore toracico richiedono una valutazione medica immediata.
È utile tenere le finestre aperte in inverno?
Sì, arieggiare gli ambienti riduce la concentrazione dei virus e mantiene l’aria più sana.
Perché è importante evitare ambienti troppo caldi?
L’aria secca irrita le mucose respiratorie e facilita la diffusione dei virus influenzali.
