Cancro al seno (Foto free di Marijana da Pixabay)

Riportiamo un recente studio sul cancro al seno condotto dal Dipartimento di Senologia dell’Istituto Pascale di Napoli, in collaborazione con lo SBARRO Institute di Philadelphia. La ricerca ha identificato un possibile bersaglio terapeutico per il carcinoma mammario triplo negativo (TNBC). Si tratta di una delle forme più aggressive e difficili da trattare di tumore al seno.

Un lavoro che mette in evidenza il ruolo cruciale della proteina NONO, coinvolta nella regolazione della risposta immunitaria innata. Si tratta quindi della prima linea di difesa naturale dell’organismo contro malattie e infezioni.

La proteina NONO e il carcinoma triplo negativo

Gli scienziati hanno osservato che la proteina NONO è sovraespressa nelle cellule tumorali del cancro al seno triplo negativo. Ciò significa quindi che viene prodotta in quantità superiori rispetto alle cellule normali. Questo fenomeno sembra interferire con la capacità del sistema immunitario di riconoscere e attaccare le cellule malate.

E’ stato quindi dimostrato che ridurre i livelli di NONO, sia mediante tecniche di silenzio genico (siRNA), sia attraverso specifici inibitori chimici, può stimolare una risposta immunitaria più efficace. In altre parole, “spegnere” NONO può aiutare l’organismo a “risvegliarsi”. Oltre che a difendersi in modo più attivo contro le cellule tumorali.

Coordinamento e collaborazione internazionale

Lo studio è stato coordinato da Michelino De Laurentiis, direttore del Dipartimento di Senologia e Toraco-Polmonare del Pascale. Con la collaborazione di Luigi Alfano e Carmelina Iannuzzi del Crom di Mercogliano. Il team ha beneficiato del supporto internazionale di Antonio Giordano. Oltre che dello Sbarro Institute di Philadelphia. Con quest’ultimo l’Istituto Pascale ha da anni sviluppato un programma di ricerca comune sul carcinoma mammario.

Questa sinergia tra Napoli e Philadelphia ha permesso di combinare competenze avanzate nella biologia molecolare e nella ricerca immuno-oncologica, aumentando quindi la qualità e la rilevanza dei risultati ottenuti.

Implicazioni per nuove terapie combinate

Secondo i ricercatori, i risultati preliminari dello studio aprono la strada a strategie terapeutiche combinate: gli inibitori di NONO potrebbero essere utilizzati insieme a farmaci che agiscono sui checkpoint immunitari, già impiegati con successo in altri tumori, per potenziare la risposta del sistema immunitario contro il carcinoma triplo negativo.

“Si tratta di dati ancora preliminari, ma estremamente promettenti”, afferma Michelino De Laurentiis. “Il TNBC è una forma di tumore molto aggressiva, e la necessità di nuove opzioni terapeutiche è urgente. Questa scoperta indica una possibile via da seguire per sviluppare trattamenti più efficaci.”

Il valore della ricerca del Pascale

Il lavoro sottolinea l’importanza della ricerca clinica e traslazionale condotta al Pascale. Come evidenziato dal nuovo direttore dell’IRCCS partenopeo, Maurizio di Mauro, questi risultati confermano “l’elevata qualità della ricerca oncologica del Pascale a livello internazionale e il valore aggiunto delle cure offerte dall’Istituto”.

Grazie a studi come questo, l’Istituto continua a consolidare il suo ruolo di eccellenza nella lotta contro tumori complessi, promuovendo innovazione, collaborazione scientifica e percorsi terapeutici avanzati.

Una sfida significativa per oncologi e pazienti

La scoperta del ruolo della proteina NONO rappresenta quindi un passo avanti importante. Aprendo la possibilità di combinare inibitori specifici con farmaci immunoterapici, questa ricerca potrebbe, in futuro, tradursi in nuove terapie più efficaci, offrendo speranza a chi affronta questa malattia difficile.