Un progetto di alto valore sociale sta prendendo forma a Trieste. Oltre cento visite oncologiche gratuite saranno messe a disposizione di cittadini in condizione di fragilità economica e sociale.
L’iniziativa, segnalata da una delle fonti, nasce dalla collaborazione tra realtà di eccellenza. Tra queste il Rotary Club Trieste, le Fondazioni Casali ETS e la LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori), che ancora una volta si dimostra presidio attivo nella prevenzione oncologica.
Le visite saranno effettuate presso la sede della LILT in piazza dell’Ospitale 2. Includeranno consulti senologici, dermatologici, otorinolaringoiatrici e urologici. A eseguirle, specialisti con lunga esperienza nella diagnosi precoce oncologica, il vero strumento chiave nella lotta ai tumori. L’obiettivo è individuare eventuali segnali sospetti che richiedano approfondimenti diagnostici di secondo livello, attivando un percorso assistenziale tramite il Servizio Sanitario Regionale.

Il valore della diagnosi precoce: la ricerca lo conferma

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la diagnosi tempestiva può fare la differenza tra una prognosi favorevole e un percorso più complesso. A livello globale, i tumori rappresentano una delle principali cause di mortalità. Nel 2020 sono stati registrati oltre 19 milioni di nuovi casi e quasi 10 milioni di decessi. Tuttavia, la mortalità per molte neoplasie sta diminuendo grazie all’accesso a programmi di screening, miglioramenti terapeutici e sensibilizzazione sul tema.
In Italia, secondo i dati AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), ogni anno si diagnosticano circa 390.000 nuovi casi di tumore maligno. La prevenzione secondaria, ossia screening e controllo clinico, è oggi uno strumento essenziale. In particolare per tumori come quelli della mammella, del colon-retto e della cervice uterina.

Un’Italia sempre più fragile: salute e disuguaglianza sociale

Il contesto socioeconomico incide fortemente sulla possibilità di accesso alle cure. Secondo l’ISTAT, nel 2024 il 23,1% degli italiani si trovava in una condizione di povertà o esclusione sociale, con oltre 13 milioni di persone a rischio. Una fascia ampia della popolazione che spesso rinuncia a esami di prevenzione per motivi economici o burocratici. Non tutti possono accedere a programmi aziendali di welfare sanitario. Artigiani, disoccupati, pensionati e lavoratori precari restano fuori da questi meccanismi di protezione. I lunghi tempi di attesa del sistema sanitario pubblico, uniti all’impossibilità di sostenere costi in regime privato, rendono spesso irraggiungibile la possibilità di una diagnosi tempestiva.

Un intervento mirato, una rete che si attiva

LILT Trieste, realtà attiva dal 1927, ha raccolto questo bisogno emergente del territorio e, grazie a una rete di collaborazione con enti del terzo settore, parrocchie, Caritas, associazioni di volontariato e microaree, ha selezionato persone in condizione di vulnerabilità che potranno usufruire delle visite gratuite. È un esempio virtuoso di come la sanità integrata con il tessuto sociale possa rispondere in modo concreto ai bisogni delle persone.

Prevenzione come investimento per il futuro

Questo progetto rappresenta una visione avanzata della prevenzione oncologica: non come lusso per pochi, ma come diritto fondamentale di ciascuno. La ricerca continua a dimostrare che interventi precoci non solo salvano vite, ma riducono i costi sociali e sanitari a lungo termine. Investire oggi nella diagnosi tempestiva vuol dire costruire una società più giusta, in cui il diritto alla salute non dipende dal reddito, ma è garantito dalla solidarietà collettiva.