Secondo quanto comunicato dal sito del San Raffaele di Milano, le infiltrazioni di cellule staminali permettono di rigenerare il tessuto cartilagineo, riparandolo dai danni dell’artrosi  nella fase iniziale o intermedia.
Una possibile soluzione a cui si può ricorrere nel caso le altre terapie non abbiano fatto effetto e non sia ancora consigliato l’impianto di protesi. L’infiltrazione consiste in una piccola e breve procedura chirurgica in sedazione profonda.
L’obiettivo è la riduzione del dolore e il ripristino della mobilità. Già si utilizza l’acido ialuronico per le infiltrazioni, ma questa tecnica si differenzia per essere rigenerativa.

Per chi è adatto

Per capire se si è idonei alla procedura è necessario sottoporsi ad una RX dopo opportuna visita ortopedica. Infatti se l’articolazione è troppo usurata, l’infiltrazione con cellule staminali è sconsigliata.

L’artrosi

L’artrosi è una malattia degenerativa che interessa le articolazioni. È una delle cause più comuni di disturbi dolorosi, colpisce circa il 10% della popolazione adulta generale, e il 50% delle persone che hanno superato i 60 anni di età. Durante il manifestarsi di tale patologia prolifera nuovo tessuto connettivo e nuovo osso attorno alla zona interessata. Le più colpite sono le articolazioni più sottoposte a usura, soprattutto quelle che supportano maggiormente il peso corporeo. L’articolazione interessata presenta tipiche modifiche alterazioni della cartilagine.

Cosa sono le cellule staminali

Le cellule staminali sono cellule primitive, non specializzate, dotate della capacità di trasformarsi in diversi tipi di cellule del corpo mediante il processo di differenziamento cellulare. Sono oggetto di studio da parte dei ricercatori per curare determinate malattie, sfruttando la loro duttilità. Le cellule staminali possono essere prelevate da diverse fonti come il cordone ombelicale, il sacco amniotico, il sangue, il midollo osseo, la placenta, i tessuti adiposi, la polpa dentale, il cervello.
Per poter essere definita come staminale, una cellula deve soddisfare due proprietà: l’autorinnovamento e la pluripotenza.

La tecnica di infiltrazione

Il processo di cui parla nel sito è con il dott. Marco Ometti, Ortopedico presso l’Unità di Ortopedia e Traumatologia all’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, diretta dal Professor Vincenzo Salini. Innanzitutto si prelevano  le cellule staminali dalla cresta iliaca o dal pannicolo adiposo periombelicale.  Il midollo osseo o tessuto adiposo vengono successivamente centrifugati per dividerne le componenti.  Da questa fase si ricava un prodotto che Una volta ottenuto il viene infiltrato mediante  siringa nell’articolazione interessata. 

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