L’esclusione della visita al fondo dell’occhio dai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) mette a rischio la prevenzione della retinopatia diabetica, una complicanza grave del diabete.

La Fand – Associazione Italiana Diabetici – ha rivolto un appello alle istituzioni, chiedendo il reinserimento immediato di questo esame. È un controllo essenziale per la salute dei pazienti e per la sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale

Il diabete e le complicanze oculari

Allarme per l’esclusione della visita al fondo dell’occhio dai LEA

Il diabete mellito è una malattia cronica di rilevanza globale che colpisce milioni di individui, caratterizzata da un’alterazione del metabolismo del glucosio, con conseguente iperglicemia persistente. Se non adeguatamente gestita, questa condizione può determinare danni progressivi a vari organi e apparati, tra cui il sistema cardiovascolare, renale e visivo.

Una delle complicanze più frequenti e pericolose è la retinopatia diabetica, una patologia degenerativa che si sviluppa a causa della compromissione dei vasi sanguigni retinici. Il danno microvascolare progressivo può causare la formazione di microaneurismi, emorragie retiniche e aree di ischemia, fino ad arrivare alla perdita irreversibile della vista. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), circa il 35% delle persone con diabete sviluppa questa patologia, rendendola una delle principali cause di cecità evitabile su scala globale.

L’importanza della visita al fondo dell’occhio

L’esame del fondo oculare, noto anche come fundus oculi, è una procedura diagnostica non invasiva che consente di valutare lo stato della retina e dei vasi sanguigni oculari.

Questo screening rappresenta uno strumento essenziale per identificare precocemente i segni della retinopatia diabetica, consentendo di intervenire tempestivamente con terapie mirate per rallentarne la progressione ed evitarne le complicanze più gravi.

Negli ultimi anni, la combinazione tra controlli regolari e gestione ottimale della glicemia ha permesso di ridurre significativamente l’incidenza della retinopatia diabetica. Tuttavia, l’esclusione di questo esame dai LEA rischia di compromettere i progressi ottenuti, aumentando il rischio di diagnosi tardive e complicanze oculari irreversibili.

L’esclusione dai LEA: un pericoloso passo indietro

La recente decisione di eliminare la visita al fondo dell’occhio dai LEA– Livelli Essenziali di Assistenza, ha sollevato forti critiche da parte delle associazioni di pazienti e della comunità scientifica.

Il presidente della Fand, Emilio Augusto Benini, ha definito questa decisione «una battuta d’arresto pericolosa» nella lotta alla retinopatia diabetica.

Ha sottolineato che la prevenzione è un pilastro essenziale per tutelare la salute individuale e garantire la sostenibilità economica del sistema sanitario.

Privare i pazienti diabetici dell’esame gratuito li espone a un rischio maggiore di complicanze visive avanzate. Queste richiedono trattamenti più costosi e invasivi, come la fotocoagulazione laser, le iniezioni intraoculari di farmaci anti-VEGF e, nei casi più gravi, la chirurgia vitreo-retinica.

Secondo Manuela Bertaggia, vicepresidente della Fand, «la prevenzione non è una spesa, ma un investimento essenziale per ridurre i costi futuri e garantire una sanità equa ed efficiente».

Ripercussioni sulla salute e sul Sistema Sanitario

L’eliminazione della visita al fondo dell’occhio dai LEA non ha solo implicazioni sanitarie, ma avrà un impatto significativo anche sulla qualità della vita dei pazienti e sulla gestione economica del Sistema Sanitario Nazionale. La diagnosi tardiva della retinopatia diabetica può infatti comportare una riduzione progressiva della capacità visiva, con conseguenti limitazioni nelle attività quotidiane e lavorative.

Un aumento dei casi di cecità legata al diabete potrebbe far crescere le richieste di assistenza sociale e previdenziale, aumentando i costi per il sistema.

La perdita di autonomia dei pazienti con disabilità visive avanzate richiederebbe un maggiore supporto da parte delle famiglie e delle strutture sanitarie, aggravando il carico socio-economico complessivo

L’appello della Fand: ripristinare la prevenzione

Di fronte a queste criticità, la Fand ha lanciato un appello urgente alle istituzioni.

Chiede il reinserimento immediato dell’esame del fondo oculare tra le prestazioni garantite dal Sistema Sanitario Nazionale.

L’associazione evidenzia la necessità di adottare un approccio proattivo nella gestione del diabete, che metta la prevenzione al centro delle strategie sanitarie.

La Fand chiede non solo la reintroduzione dell’esame nei LEA, ma anche il potenziamento delle campagne di sensibilizzazione.

L’obiettivo è far comprendere ai pazienti diabetici l’importanza dei controlli periodici e dell’aderenza alle terapie.

Promuovere percorsi educativi specifici potrebbe favorire una maggiore consapevolezza sull’importanza della prevenzione, contribuendo a ridurre il numero di complicanze oculari a lungo termine.