Un preoccupante aumento dei casi di ustioni gravi causate da fomente si è osservato negli ultimi mesi presso il Centro ustioni dell’AOU Meyer Irccs. Siamo di fronte ad una pratica tradizionale che prevede l’applicazione di impacchi caldi o vapori da acqua bollente su varie parti del corpo. Pratica usata per alleviare disturbi respiratori, muscolari o infiammatori.
Nell’arco di poco tempo, il Meyer ha accolto ben sette pazienti con ustioni maggiori, localizzate principalmente in aree particolarmente delicate. Tra queste la regione genitale, il torace, l’addome e gli arti inferiori. Tali lesioni hanno avuto conseguenze significative e richiesto lunghi periodi di ricovero e, in alcuni casi, interventi di chirurgia plastica ricostruttiva con l’impiego di innesti cutanei. La cute necessaria è stata prelevata, nella maggior parte dei pazienti, dal cuoio capelluto, un’area spesso utilizzata in situazioni di emergenza.
Suffumigi, utili per alcune affezioni del tratto respiratorio
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Si parla di suffumigi – o fumenti – per indicare l’inalazione di fumi o vapori a scopo terapeutico. Sono solitamente impiegati in presenza di alcune affezioni che possono interessare il tratto respiratorio e le orecchie.
Quando si parla di suffumigazione o fumigazione, s’intende la riduzione in vapori o in fumi di una sostanza per poi esporvi la parte di corpo malata o affetta dal disturbo.
Per suffumigazione si intende anche la riduzione in fumo o vapori di una sostanza a scopo disinfettante, non solo per il corpo, ma anche per l’ambiente.
I suffumigi possono essere d’aiuto anche come rimedio coadiuvante per:
- Naso chiuso e congestione dovuti a comune raffreddore, malattie influenzali o da raffreddamento.
- Faringiti.
- Laringiti.
- Patologie bronchiali.
- Tosse grassa.
Ma non sempre il rimedio della nonna è quello migliore. Nel caso delle fomente per liberare le vie aeree intasate dal raffreddore, può rivelarsi addirittura pericoloso.
Le alte temperature degli impacchi possono causare ustioni
Un appello alla prudenza arriva da Flavio Facchini, responsabile facente funzioni del Reparto di Chirurgia plastica e del Centro ustioni dell’AOU Meyer Irccs.
«Le alte temperature degli impacchi possono causare ustioni di secondo e terzo grado, con danni permanenti alla cute a agli organi. Le ustioni in aree delicate possono compromettere gravemente la funzionalità e la qualità della vita, soprattutto nei bambini. I rimedi tradizionali, come le fomentazioni, non sono privi di rischi e vanno sempre valutati con cautela, soprattutto quando si applicano su bambini o persone vulnerabili. È fondamentale che le famiglie comprendano i rischi concreti di queste pratiche non controllate».
Come sempre, in questi casi, la parola d’ordine è prevenzione.
Bimbi: evitare suffumigi e procedure con acqua bollente
Nei bambini è importante, dunque, evitare suffumigi e procedure con acqua bollente. Bisogna «prestare particolare attenzione – prosegue Facchini – a bollitori e pentole che non vanno mai utilizzati vicino ai piccoli, senza controllo diretto. In caso di disturbi respiratori o muscolari, è opportuno consultare sempre un medico o pediatra prima di adottare rimedi casalinghi».
E se, nonostante tutte le attenzioni, l’incidente si verifica, niente fai da te.
«Nell’immediato – conclude l’esperto – si deve svestire il bambino in maniera rapida e tamponare con acqua a temperatura ambiente (non fredda) per 20 minuti. Ma qualsiasi ustione deve essere immediatamente valutata in un pronto soccorso pediatrico o centro specializzato».