Il Fascicolo sanitario elettronico è lo strumento attraverso il quale ogni cittadino può tracciare e consultare la propria storia sanitaria. Può, così, condividerla con i professionisti sanitari per garantire un servizio più efficace ed efficiente. Le informazioni presenti nel Fascicolo del cittadino sono fornite e gestite dalle singole Regioni/Province autonome.
«Il Fascicolo sanitario elettronico (FSE) è uno strumento utilissimo se messo in rete in maniera corretta in tutta Italia. E questo perché, ovviamente, i pazienti si muovono lungo il Paese, non solo nella propria regione». A dichiararlo è il presidente dell’Ordine dei Medici-chirurghi e degli Odontoiatri (OMCEO) della Provincia di Roma, Antonio Magi. «Le persone viaggiano e quindi è chiaro che avere sempre a disposizione un Fascicolo sanitario elettronico completo è estremamente importante. Questo perché nel momento in cui ce n’è bisogno permette di avere a disposizione tutti i dati del paziente in tempo reale».
Fascicolo sanitario elettronico, cosa contiene
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Nel FSE non si trovano solo i dati singoli e personali del paziente. «Ma – prosegue Magi – anche quelli relativi alla sua storia clinica, agli esami e alle analisi che ha fatto, delle eventuali allergie. Insomma di tutto ciò che è utile per evitare situazioni difficili nel momento in cui il paziente arriva in Pronto soccorso. E di lui non si sa nulla e magari gli viene somministrato un farmaco a cui è allergico e che potrebbe risultargli anche letale. Ecco perché poter contare sempre su queste informazioni consente ai sanitari di offrire al paziente il miglior servizio possibile. Un servizio che dà maggiore forza anche al Servizio sanitario nazionale».
FSE inutile senza il personale sanitario
Il Servizio sanitario nazionale (SSN) è da tempo in sofferenza a causa della carenza di personale. Un problema questo che colpisce tutte le regioni italiane, seppur con le dovute differenze.
«È chiaro però che senza il personale in grado di utilizzare questo strumento anche il Fascicolo sanitario elettronico risulta inutile, è un contenitore vuoto». Lo precisa il presidente dell’Ordine dei Medici-chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Roma. «Il vero problema, infatti, non è essere bravi solamente sulla parte informatica e tecnologica. Bisogna pensare con urgenza al personale. A breve noi non potremo più fare affidamento sulla metà del personale sanitario che in questo momento lavora in tutta Italia da nord al sud».
Fondamentale creare condizioni di lavoro adeguate
Nonostante il Fascicolo sanitario elettronico, nonostante la telemedicina, nonostante l’Intelligenza artificiale, è chiaro che senza personale si avranno sempre problemi.
«Continueremo ad avere tutti i problemi che affannano la sanità pubblica, in primis le liste d’attesa», evidenzia il numero uno dell’OMCEO della Capitale. «È quindi fondamentale che si intervenga immediatamente sul personale, mantenendo quello che abbiamo e offrendo stipendi migliori, e che si creino condizioni di lavoro adeguate. Perché in questo momento assistiamo anche a un burnout importante e a grandi difficoltà sui posti di lavoro, che non sono sicuri. Insomma – conclude Magi – ci sono tante problematiche che rendono il Servizio sanitario nazionale sempre meno appetibile e attrattivo. Ecco perché il privato si prende ogni giorno più spazio e i nostri medici preferiscono andare a lavorare all’estero».