La prostata, ghiandola fondamentale per la salute maschile, è spesso al centro delle problematiche urologiche. Tra le patologie più comuni spicca il tumore della prostata, un disturbo che colpisce in prevalenza gli uomini sopra i 50 anni e rappresenta uno dei tumori più diffusi nella popolazione maschile. «Nonostante le numerose campagne di sensibilizzazione, c’è ancora una certa resistenza a sottoporsi a visite urologiche periodiche ». A spiegarlo, il dottor Musy, sottolineando che il retaggio culturale e la percezione di invasività legata alla visita rettale frenano molti uomini. Questo atteggiamento rischia di ritardare la diagnosi e compromettere la possibilità di intervenire tempestivamente.

Il tumore prostatico non è l’unico problema legato alla prostata

Urologia: le patologie più comuni

L’ipertrofia prostatica benigna (IPB) è un’altra patologia frequente.

Essa si manifesta spesso con difficoltà a urinare, getto urinario ridotto e la necessità di alzarsi frequentemente di notte. Questo ingrossamento della prostata, sebbene non sia un tumore, può avere un impatto notevole sulla qualità della vita. Gli uomini con IPB possono scegliere tra trattamenti farmacologici, spesso coperti dal Servizio Sanitario Nazionale, o fitofarmaci antinfiammatori. Questi ultimi, più naturali, sono indicati per pazienti giovani o con sintomi meno gravi.

Prostatiti e disturbi correlati: infiammatori e sessualità nei giovani

Accanto alle patologie più tradizionali, il congresso ha affrontato anche l’aumento delle prostatiti, infiammazioni che spesso affliggono uomini più giovani, con una media di esordio tra i 30 e i 40 anni. Questi casi sono frequentemente legati a una maggiore attività sessuale, che può causare stati infiammatori e irritativi della prostata. La prostatite può generare sintomi come dolore pelvico, bruciore durante la minzione e difficoltà a urinare, con un impatto rilevante anche sulla vita sessuale del paziente.

La prostatite ha una componente infiammatoria che può essere sia acuta che cronica, e la sua diagnosi richiede un approccio personalizzato. Mentre le forme acute vengono generalmente trattate con antibiotici e antinfiammatori, le prostatiti croniche richiedono un monitoraggio costante e, in alcuni casi, anche terapie alternative per alleviare il disagio quotidiano.

Urologia: l’importanza di un approccio multidisciplinare e della comunicazione di coppia

Uno degli aspetti più innovativi emersi durante il congresso è stato l’approccio multidisciplinare, che coinvolge non solo urologi, ma anche oncologi, radiologi e radioterapisti, per affrontare le patologie prostatiche in maniera completa.

Questo approccio permette di affrontare sia la patologia che le complicanze associate, come il deficit erettile e l’incontinenza urinaria. Questi disturbi, frequenti dopo i trattamenti per il tumore prostatico, possono influire negativamente sulla qualità della vita e sull’autostima del paziente.

Con il crescente numero di giovani che si rivolgono all’urologo e l’aumento di infiammazioni prostatiche legate all’attività sessuale, la salute urologica coinvolge sempre più spesso la coppia. Come ha sottolineato il dottor Musy, l’urologo dialoga non solo con il paziente, ma anche con il partner. Questo approccio permette di affrontare gli aspetti emotivi e relazionali dei disturbi. La presenza del partner migliora l’aderenza ai trattamenti, aiuta a comprendere le esigenze emotive e facilita soluzioni condivise per il benessere comune.

Educazione e prevenzione: superare i tabù per un futuro di salute

Il congresso ha anche ribadito l’importanza della prevenzione e dell’educazione sanitaria per abbattere i tabù che circondano la visita urologica e promuovere controlli regolari, specialmente per gli uomini dai 50 anni in su. «È cruciale diffondere la consapevolezza sull’importanza della prevenzione e dello screening precoce ». Così conclude sottolinea Musy.

Anche la medicina territoriale può giocare un ruolo chiave, offrendo un supporto continuo ai pazienti dopo la diagnosi, e consentendo di monitorare le condizioni anche al di fuori dell’ospedale.

Il congresso Siut Lazio si è chiuso evidenziando la necessità di un cambiamento culturale nella salute urologica. Un dialogo più aperto tra medici, pazienti e famiglie è fondamentale. L’impegno di professionisti come il dottor Musy e la collaborazione tra specialisti offrono nuove prospettive. Gli uomini potranno affrontare le problematiche urologiche con maggiore serenità, migliorando sia la salute fisica che la qualità della vita e delle relazioni.

Fonti. Agenzia di stampa Dire, Congresso Siut Lazio.