I progressi nella ricerca sull‘invecchiamento fanno sperare che vecchiaia e morte potrebbero essere rinviati forse anche di diversi anni.

Nel corso dell’ultimo secolo, una migliore igiene, migliori condizioni di vita e innovazioni nell’assistenza sanitaria, come antibiotici e vaccini, hanno raddoppiato l’aspettativa di vita umana. La durata massima della vita, tuttavia, ha raggiunto un tetto di circa 120 anni. E verso la fine, molte persone vivono ancora un lungo periodo afflitte dai problemi dell’invecchiamento.

Arrestare l’invecchiamento e la morte è stato oggetto di speculazioni, credenze e miti per millenni. L’invecchiamento è ciò che accade agli organismi che hanno vissuto oltre il periodo di vita durante il quale trasmettono i loro geni alla generazione successiva. Dopo di che, nessuna pressione selettiva ostacola i processi di deterioramento e decadimento.

I tratti distintivi biologici dell’invecchiamento

La ricerca ha identificato molti tratti distintivi biologici dell’invecchiamento: il DNA accumula danni; le estremità dei cromosomi si accorciano; le proteine ​​si aggregano. E, inoltre, gli organelli, compresi i mitocondri, smettono di funzionare correttamente; il numero di cellule staminali diminuisce; e gli organi diventano cronicamente infiammati.

Questi problemi riflettono principalmente il crescente danno chimico alle molecole che influenzano tutti i sistemi cellulari. Compresi i processi di manutenzione, riparazione e rinnovamento che normalmente contrasterebbero tale deterioramento. Ciò avvia un circolo vizioso che alla fine innesca l’invecchiamento cellulare, o senescenza, e la morte, portando inevitabilmente un organismo alla fine.

I suddetti processi fondamentali dell’invecchiamento sono stati spiegati nel libro “Why We Die” (Perché moriamo).Il suo autore è il co-vincitore del premio Nobel per la chimica del 2009 Venki Ramakrishnan.

L’invecchiamento è causato da fattori diversi

L’invecchiamento è causato da uno o più fattori, ma quale di questi prevale?

Sebbene non tutti gli scienziati siano d’accordo, prove consistenti supportano l’idea che la causa ultima sia l’accumulo di danni al DNA. Danni che si verificano attraverso agenti come radicali dell’ossigeno, radiazioni ultraviolette e raggi X, fumo di sigaretta, chemioterapici, alcol, molti metaboliti naturali e persino acqua.

L’intuizione degli scienziati si è rivelata fondamentale per derivare marcatori biologici affidabili dell’invecchiamento nei tessuti o nel sangue. Tale impresa è stata compiuta attraverso l’ingegnosa identificazione di orologi epigenetici nel nostro genoma. Ma queste intuizioni sono ancora più importanti per rivelare obiettivi che consentono di intervenire nel processo di invecchiamento.

Come ritardare la senescenza e prolungare la vita

I progressi negli interventi anti-invecchiamento, come la scoperta dei “senolitici”, composti che eliminano le cellule senescenti, hanno attirato l’attenzione pubblica e l’interesse commerciale.

È noto da tempo che la restrizione dietetica ritarda l’invecchiamento e prolunga la durata della vita, ma non è una pratica sempre seguita.

L’inibizione di un enzima metabolico chiave, chiamato mTOR, in molti organismi prolunga moderatamente la durata della vita, ma negli esseri umani sembra avere un effetto limitato. Anche gli agonisti del recettore GLP-1, commercializzati per il trattamento del diabete e dell’obesità, riducendo l’appetito e il peso corporeo potrebbero fornire un’alternativa promettente.

L’uso di senolitici ha aumentato le aspettative delle persone, in seguito ai benefici notati nei topi. Ma la senescenza cellulare assume molte forme ed è anche essenziale per lo sviluppo, la risposta allo stress e nella prevenzione del cancro.