Un consumo consapevole e sicuro del latte evita problemi di salute spesso anche molto gravi.

Una nota dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie segnala l’obbligo di bollitura per il latte. E consiglia di evitare il consumo di formaggi a latte crudo a breve stagionatura per bambini, anziani e donne in gravidanza. I trattamenti termici, infatti, sono in grado di eliminare eventuali microrganismi presenti nell’alimento e nocivi per l’uomo, come per esempio Campylobacter, Listeria monocytogenes, Salmonella. O anche Staphylococcus aureus, Escherichia coli produttore di tossina Shiga (STEC).

La crescente richiesta di alimenti naturali ha orientato le scelte di consumo verso alimenti ritenuti in possesso di migliori proprietà nutrizionali e organolettiche. Tra questi il latte crudo e alcuni formaggi a breve stagionatura ottenuti da latte crudo. È, però, necessario informare il consumatore sui rischi che questi alimenti possono comportare soprattutto alle persone fragili.

I trattamenti termici eliminano i batteri patogeni

Con il termine ‘latte crudo’ si intende un latte che non ha subito trattamenti termici con temperature superiori ai 40°C, come la bollitura o la pastorizzazione.

I trattamenti termici eliminano i batteri patogeni presenti nell’alimento che possono causare infezioni con sintomi lievi (febbre e disturbi gastrointestinali come diarrea e vomito). Ma che possono anche evolversi in forme più gravi come meningite, sindrome emolitico-uremica (SEU) e in alcuni casi il decesso.

Il consumo di latte crudo in sicurezza richiede, dunque, alcune precauzioni. Innanzitutto, esso può essere acquistato direttamente presso l’azienda agricola di produzione oppure attraverso i distributori automatici. In secondo luogo, deve essere consumato dopo essere stato bollito: per questo sui distributori di questo alimento è obbligatoria la dicitura “da consumarsi solo dopo bollitura”.

Categorie fragili, evitare i prodotti a latte crudo

Sui distributori devono essere riportate informazioni chiare per il consumatore. Come la data di scadenza del latte, la specie di provenienza (bovino, ovino, caprino), le informazioni relative al produttore con indicazione completa della sede.

Nel caso in cui il latte crudo venga acquistato già imbottigliato, la data di scadenza e la dicitura relativa alla bollitura devono essere riportate in etichetta.

Il latte crudo va consumato entro tre giorni dalla data di mungitura. Anche per l’acquisto o il consumo di formaggi a latte crudo poco stagionati è sempre bene verificare la presenza di informazioni chiare al consumatore. In questi casi, è da evitare il consumo dei suddetti prodotti da parte di bambini in età prescolare, donne in gravidanza, anziani e persone immunodepresse. In queste fasce di popolazione, l’eventuale infezione con Escherichia coli che può essere presente in questo alimento può causare una malattia molto grave. Si tratta della sindrome emolitico- uremica.

La pastorizzazione non altera le proprietà nutrizionali

Per quanto riguarda le proprietà nutrizionali, la pastorizzazione non altera in modo significativo il valore nutrizionale del latte. Garantisce, d’altro canto, un alimento non solo più sicuro, ma anche altrettanto buono e genuino rispetto a quello crudo.

La direttrice generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie Antonia Ricci raccomanda la massima attenzione. «Le persone che intendono consumare, o far consumare ai propri figli, questo tipo di alimenti, devono essere consapevoli dei potenziali rischi. Ed anche delle modalità per evitarli. La bollitura e il non utilizzo di formaggi freschi a latte crudo da parte dei bambini sotto i 5 anni di età evitano possibili rischi. Questi, seppur rarissimi, possono avere conseguenze anche molto gravi», conclude Ricci.