Il Massachusetts Institute of Technology ha lanciato una “pillola vibrante” e ingeribile che, provocando un senso di sazietà, potrebbe rivoluzionare il modo in cui affrontiamo l’obesità. Come funziona questa diavoleria tecnologica?
Pillola vibrante: un’altra stranezza della tecnologia?
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Gli ingegneri del MIT hanno progettato una “miracolosa” pillola che, una volta ingerita, inizia a vibrare all’interno dello stomaco. E qui, la sorpresa…
Le vibrazioni attivano i “recettori di stiramento”, gli stessi che percepiscono la distensione dello stomaco dopo un pasto abbondante.
In sostanza, è come un piccolo trucco per convincere il cervello che abbiamo mangiato abbastanza e che non è necessario assaltare il frigorifero per fare un altro spuntino.
In effetti, l’idea è sorprendente, se pensiamo a quanto le vibrazioni possano simulare la sensazione di pienezza.
La “vibrante” innovazione, riportata su Science Advances, ha suscitato grandi attese e anche una certa dose di scetticismo. Perché dovremmo affidarci alla pillola e come si è arrivati a questa intuizione?
Cerchiamo di capire meglio di che si tratta.
Una soluzione economica e poco invasiva
Mio padre, ironizzando, diceva “se vuoi dimagrire, tappati la bocca”. Al netto della battuta, attualmente, per risolvere il problema dell’obesità si ricorre a interventi di chirurgia bariatrica quali la sleeve gastrectomy, il bypass gastrico, la diversione bilio-pancreatica, gastroplastica con clip e il bendaggio gastrico regolabile. Tutte procedure che, in certi casi, possono avere gravi effetti sulla salute.
Di contro, la pillola vibrante, rappresenterebbe una soluzione minimamente invasiva ed economicamente vantaggiosa per affrontare il problema dell’eccesso di peso.
Come funziona “tecnicamente” la pillola
Il funzionamento di questa piccola e rivoluzionaria capsula, grande quanto un multivitaminico, è un connubio tra ingegneria e biologia. Al raggiungimento dello stomaco, la capsula, alimentata da una piccola batteria all’ossido d’argento, inizia a vibrare. Questo processo, avviato dal contatto con i fluidi gastrici, attiva i recettori di stiramento che inviano segnali al cervello, generando un finto senso di sazietà.
«Il cambiamento comportamentale è profondo e consiste nell’utilizzare il sistema endogeno piuttosto che qualsiasi terapia esogena. Abbiamo il potenziale per superare alcune delle sfide e dei costi associati alla somministrazione di farmaci biologici mediante modulazione», spiega entusiasta Shriya Srinivasan, ricercatrice e ingegnere biomedico di Harvard, nonché coautrice dello studio.
Buoni i risultati sugli animali
In esperimenti condotti sugli animali, i risultati sono stati sorprendenti.
Le bestioline trattate con questa pillola (attivata venti minuti prima del pasto), hanno mostrato un rilascio significativo di ormoni sazianti, oltre a un considerevole calo del consumo alimentare, fino al 40%.
Ma non è tutto: gli animali hanno guadagnato peso più lentamente rispetto ai loro simili non sottoposti al trattamento con la pillola vibrante.
Ulteriori studi all’orizzonte
Purtroppo, sono ancora necessari ulteriori studi per testarne l’efficacia e soprattutto la sicurezza negli esseri umani.
Se tuttavia, i risultati dovessero essere positivi, potremmo assistere a una rivoluzione nell’approccio alla perdita di peso.
Su questo aspetto, gli studiosi del MIT, si mostrano fiduciosi. Secondo i ricercatori, questa pillola potrebbe realmente rappresentare un metodo minimamente invasivo per contrastare l’obesità, offrendo un’alternativa priva degli effetti collaterali associati ai tradizionali trattamenti farmacologici.
A sostenerlo, sempre Shriya Srinivasan. «Sarebbe un’opzione intrigante, capace di minimizzare gli effetti collaterali spesso riscontrati nei trattamenti farmacologici attuali», ha affermato.
Poi spiega come si è arrivati a questa intuizione.
«Mi chiedevo se potessimo attivare i recettori di stiramento nello stomaco facendoli vibrare e facendo loro percepire che l’intero stomaco è stato espanso, per creare un illusorio senso di distensione che potrebbe modulare gli ormoni e i modelli alimentari».
Insomma, resta da vedere se questa vibrazione possa essere la svolta nel campo del controllo dell’appetito e della gestione del peso corporeo.
Sembra fantascienza, ma la scienza è sempre piena di sorprese.
Chi l’avrebbe detto che il futuro della perdita di peso potesse essere così… vibrante?