Ci sono stati più di 1.350 morti e sono migliaia i feriti nel terremoto che la notte scorsa ha devastato una vasta area tra Turchia e Siria. Il tragico bilancio purtroppo potrebbe essere destinato a salire ancora: da questa mattina è già raddoppiato il numero di morti stimato. Nessun italiano coinvolto: “Al momento non risultano feriti o morti tra i connazionali“, ha precisato la Farnesina alle prime ore del mattino.
La magnitudo è stata di 7.8 ed il sisma ha avuto come epicentro la città di Gaziantep, nella zona sud-est della Turchia a circa 50 km dal confine nord siriano. Erano le 4:17 del mattino, ora locale, quando si è verificato il sisma. I Paesi colpiti sono stati sorpresi nella notte, mentre tutti dormivano. Almeno altre 100 le scosse di assestamento che si sono verificate dopo il grande sisma iniziale: 53 con più di 4 gradi sulla scala Richter e 7 con più di 5 gradi. In mattinata si è registrata una seconda scossa molto forte: 7.5 la magnitudo.
Ingenti i danni, sia in termini di vite umane che materiali. Sono centinaia gli edifici distrutti dal sisma: oltre alle case, anche numerosi monumenti e strutture di pregio storico; completamente distrutto il castello di Gaziantep, struttura di epoca romana costruita nel terzo secolo, così come è stata crollata la Chiesa dell’Annunciazione di Iskenderun, risalente al 19esimo secolo. Anche in questo caso il bilancio è destinato a salire ancora.
Terremoto in Turchia, la solidarietà del mondo
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A Siria e Turchia è arrivata la solidarietà di tutto il mondo per l’emergenza terremoto. L’Unione Europea ha fatto sapere di essere pronta ad aiutare, così come lo hanno fatto i singoli Paesi, Ucraina compresa, nonostante la devastazione portata dalla guerra.
“I nostri pensieri sono rivolti alle popolazioni della Turchia e della Siria. L’Ue è pronta ad aiutare“: lo ha scritto in un tweet l’Alto Rappresentante per la Politica Estera, Josep Borrell. A Twitter si è affidato anche il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky: “Siamo al fianco del popolo turco in questo momento difficile. Siamo pronti a fornire l’assistenza necessaria per superare le conseguenze del disastro“.
“Piena solidarietà con il popolo della Turchia e della Siria dopo il terribile terremoto di questa mattina. Ci uniamo al dolore delle famiglie delle vittime. Il sostegno dell’Europa è già in arrivo e siamo pronti a continuare ad aiutare in ogni modo possibile” – ha scritto la su Twitter la presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen.
Anche l’Italia ha fatto sentire la propria vicinanza, attraverso il presidente della Reopubblica Sergio Mattarella e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Gli Usa hanno rilasciato una dichiarazione attraverso la Casa Bianca in cui affermano che il presidente Joe Biden ha dato indicazione di preparare l’assistenza statunitense.
Terremoto sposta il suolo di 3 metri. Esploso gasdotto
Il suolo, nelle aree colpite dal terremoto, si è spostato di almeno tre metri. Si tratta di una stima provvisoria, perché il dato esatto dei satelliti non è ancora disponibile. Lo ha detto all’agenzia Ansa il presidente dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni.
Il terremoto si è generato dalla faglia Sud-Est anatolica, “una delle più attive nel Medio Oriente, insieme a quella del Mar Morto che attraversa Siria, Libano Israele e Giordania e che separa la placca Araba da quella Africana“. Il movimento è stato di tipo “transpressivo”, cioè in senso orizzontale, con compressione fra le placche, in questo caso quella Anatolica e quella Araba. “Il movimento si è esplicitato con almeno tre metri di rigetto“.
Dopo le scosse della notte sorsa di terremoto un gasdotto è esploso nella provincia meridionale di Hatay. A riferirlo, l’agenzia di stampa turca Ihlas. I flussi di gas verso le province di Gaziantep, Hatay e Kahramanmaras sono stati sospesi. Non si sarebbero invece verificati danni alla centrale nucleare turca di Akkuyu, attualmente in costruzione.
Allerta tsunami in Italia: stop ai treni per 3 regioni
In Italia erano le 2:17 del mattino quando si è verificata la forte scossa di terremoto tra Turchia e Siria. Le conseguenze nel Mediterraneo hanno riguardato una allerta tsunami, che ha coinvolto le coste sud del nostro Paese.
L’allerta ha indotto alla sospensione della circolazione ferroviaria dalle 6.30 in Puglia, Calabria e Sicilia. Trenitalia l’ha annunciato in una nota. “Si ferma a scopo cautelativo, dalle 6.30, la circolazione ferroviaria iniziando dalle regioni meridionali di Sicilia, Calabria e Puglia, con possibile successiva estensione all’alta Italia a seguito dell’allerta diramata dal Dipartimento della Protezione Civile, per possibili onde di maremoto in arrivo sulle coste italiane dopo la scossa di terremoto di magnitudo 7.9 con epicentro tra Turchia e Siria delle ore 2.17. In conseguenza allo stop cautelativo potrebbero registrarsi possibili cancellazioni e ritardi in estensione anche in altre regioni“.
Alla fine però l’allerta è rientrata. A revocarla il Dipartimento di protezione civile, alle 7:15: “La revoca è stata disposta sulla base dei dati elaborati dal Centro Allerta Tsunami (CAT) dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia” – riporta una nota.
Turchia, nuova scossa di magnitudo 7.5 in mattinata
Alle 11.24 ora italiana si è verificata una nuova scossa di magnitudo 7.5 in Turchia. Il terremoto è stato registrato nella zona centrale della Turchia ed è stata avvertita anche a Damasco, Latakia e altre zone della Siria. Lo riporta l’Agenzia Sana.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che da stamattina ha assunto anche la funzione di capo della protezione civile, ha dichiarato il terremoto di stanotte “il più grande disastro dopo il terremoto di Erzincan del 1939 che abbiamo vissuto nel secolo scorso”. Ed ha aggiunto che sono finora ”2.470 le persone estratte dalle macerie”.