Dieta mesotelioma: esiste? Una vera e propria ricetta non c’è, ma è possibile comunque usare il cibo come arma per combattere la malattia anche a tavola. Si può fare adottando alcuni specifici accorgimenti di dieta e nutrizione per i pazienti affetti da mesotelioma che vedremo in questa pagina.
Il mesotelioma è un tumore gravissimo che colpisce il rivestimento di organi interni quali i polmoni (mesotelioma pleurico), il cuore (mesotelioma pericardico), il testicolo (mesotelioma della tunica vaginale del testicolo) e quelli all’interno dello spazio peritoneale (mesotelioma peritoneale).
Questa tipologia di cancro è causata dall’esposizione all’amianto. Si tratta di una patologia rara, ma molto grave. Ha sempre un impatto devastante – sia di tipo emotivo che finanziario – su chi ne viene colpito, familiari compresi.
Continua a leggere questa guida per saperne di più, oppure contattaci al numero verde 800.034.294 per avere una consulenza gratuita personalizzata. A risponderti sarà lo staff dell’Osservatorio Vittime del Dovere e dell’Osservatorio Nazionale Amianto. Entrambe le associazioni sono guidate dall’avv. Ezio Bonanni, che da anni lotta contro i danni dell’asbesto per la salute e per l’ambiente e per tutelare le vittime.
Dieta mesotelioma: combattere il cancro a tavola
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Il cancro, com’è noto, può essere combattuto anche a tavola, utilizzando alcuni accorgimenti suggeriti dal proprio medico. Gli alimenti infatti, come possono fare da prevenzione nello sviluppo di alcune malattie grazie , possono potenziare o ridurre gli effetti dei farmaci.
La sana alimentazione è in grado di allontanare le malattie, soprattutto se ricca di cereali integrali e legumi, di frutta e verdura; porzioni limitate di carne rossa e con un consumo ancora più limitato di carni conservate e zuccheri. Questo comportamento alimentare sembra possa contrastare in modo efficace anche lo sviluppo di recidive.
I più recenti progressi nella ricerca sul mesotelioma, suggeriscono alcuni aspetti interessanti e potenzialmente innovativi per la messa a punto di nuove strategie per combattere il tumore. Per esempio, da approfondire ci sono il ruolo della vitamina C e dell’erba piperina (Filipendula vulgaris), una rosa di campo che cresce spontaneamente. Oltre alle sorprendenti capacità del carciofo.
Dieta mesotelioma: il ruolo della vitamina C
Il ruolo della vitamina C è stato studiato in associazione all’immunoterapia. Di base , inserire la vitamina C nella dieta mesotelioma può aiutare. Dagli studi sperimentali condotti dal Dipartimento di oncologia dell’Università di Torino (IRCSS di Candiolo) con il sostegno della Fondazione Airc, si è visto infatti che alte dosi di vitamina C sembrano modulare la migrazione delle cellule immunitarie verso il tumore e potenziare l’attività dei linfociti T. Questa azione, combinata con l’immunoterapia, ha fatto scomparire i tumori definitivamente. Si tratta però – va specificato – di studi sperimentali di laboratorio, su topi affetti da melanomi, tumori della mammella, pancreas o colon retto. La reale efficacia dell’inserimento di alte dosi di vitamina C nella dieta mesotelioma deve essere ulteriormente validata.
Anche uno studio precedente (2015) condotto da ricercatori americani del Weill Cornell Medicine di New York era arrivato a risultati simili. Alte dosi di vitamina C, equivalenti a 300 arance circa, hanno compromesso la crescita del tumore al colon retto caratterizzato dalle mutazioni dei geni KRAS e BRAF. Il meccanismo ha visto l’ossidazione della vitamina C nel sangue arterioso, trasformandosi in un composto (da acido deidroascorbico si è trasformata in DHA, acido deidroascorbico) che è stato in grado di penetrare nelle cellule.
Anche per il mesotelioma ci sono stati buoni riscontri. La ricerca italiana nel 2013 ha individuato una potenziale nuova strategia terapeutica proprio a base di vitamina C. Gli studiosi dell’Università del Piemonte Orientale in collaborazione con l’Istituto San Raffaele di Milano hanno scoperto una efficace combinazione tra vitamina C (ascorbato, sostanza tossica per le cellule di mesotelioma), Egcg (epigallo-catechina-3-gallato, un polifenolo estratto dal the verde) e la Gemcitabina, un farmaco chemioterapico. Sugli animali, nei test preclinici si sono osservate la riduzione della massa tumorale e l’assenza di metastasi. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Plos One.
Il carciofo nella chemioprevenzione contro il mesotelioma
Nel 2014 un’altra ricerca ha portato alla possibilità di sviluppo di un trattamento preventivo che si basa sulle foglie della pianta del carciofo. L’estratto, proveniente da piante coltivate a determinate condizioni, può fare da chemiopreventivo. Per ora, quindi, non basta mangiare carciofi per prevenire il tumore, ma se la ricerca otterrà risultati utili per lo sviluppo di un nuovo trattamento basato sull’estratto delle sue foglie, allora si potrà dire che il carciofo è un valido alleato per la lotta al mesotelioma.
“La chemioprevenzione è un’idea nata negli USA – ha spiegato all’epoca la dottoressa Paola Muti, della McMaster University di Hamilton in Canada – e in Italia ha trovato terreno fertile. Si può attuare tutti i giorni anche tramite l’alimentazione. Ma non solo, un impiego differente di alcuni farmaci può rivelarsi fondamentale“.
Capofila dello studio clinico sul carciofo è stato l’Istituto Regina Elena che, insieme alla canadese McMaster University, ha analizzato le proprietà del vegetale per un anno su persone caratterizzate da forti fattori di rischio, come le placche polmonari da asbesto.
Dieta mesotelioma, gli studi sul carciofo
Nel 2015 i primi risultati, spiegati dagli autori: Pulito, Claudio & Mori, Federica & Sacconi, Andrea & Casadei, Luca & Ferraiuolo, Maria & Valerio, Mariacristina & Santoro, Raffaela & Goeman, Frauke & Maidecchi, Anna & Mattoli, Luisa & Manetti, Cesare & Di Agostino, Silvia & Muti, Paola & Blandino, Giovanni & Strano, Sabrina. (2015).
“Documentiamo che l’estratto di foglie di Cynara scolymus esercita ampi effetti antitumorali sia in vitro che in vivo su linee cellulari di mesotelioma. Abbiamo scoperto che il trattamento con Cynara scolymus influenza fortemente la crescita cellulare, la migrazione e l’attecchimento del tumore delle linee cellulari di mesotelioma. Sorprendentemente, l’alimentazione dietetica con l’estratto di foglie di Cynara scolymus riduce la crescita dei tumori xenotrapiantati del mesotelioma in modo simile al pemetrexed, un farmaco comunemente impiegato nel trattamento del mesotelioma. Complessivamente i nostri risultati suggeriscono che l’estratto di foglie di Cynara scolymus detiene un potenziale terapeutico per il trattamento del mesotelioma“.
Nel 2022 i risultati di un altro studio hanno testato “l’attività biologica e la tossicità di un estratto liofilizzato di carciofo (AWPC) come potenziale agente di trattamento preventivo/precoce complementare per il mesotelioma“. Lo studio ha interessato 18 uomini con asbestosi o la malattia pleurica benigna, come malattia surrogata per il modello clinico del mesotelioma. Si è visto che il fitocomplesso di carciofo può influenzare i microRNA sierici che modulano lo sviluppo del mesotelioma.
“Abbiamo osservato un interessante effetto AWPC sui miRNA che modulano lo sviluppo del mesotelioma. Sono necessari nuovi e più ampi studi clinici basati sul follow-up dei lavoratori esposti all’amianto per corroborare il ruolo dell’AWPC nella prevenzione e nel trattamento precoce del mesotelioma“. A spiegarlo, gli autori Muti P, Sacconi A, Pulito C, Orlandi G, Donzelli S, Morrone A, Jiulian J, Cox GP, Kolb M, Pond G, Kavsak P, Levine MN, Blandino G, Strano S.
Una rosa di campo per combattere il mesotelioma
Nella Filipendula vulgaris, la cosiddetta erba piperina, è contenuto un principio attivo che è in grado di modificare il metabolismo delle cellule tumorali del mesotelioma maligno. Le proprietà di questa rosa di campo sono state oggetto di studio da parte dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena di Roma. Il gruppo di ricerca è stato guidato da Sabrina Strano e Nicola Baldino.
Gli esperimenti in vivo hanno dimostrato una riduzione delle capacità di proliferazione, migrazione e della vitalità stessa delle cellule del mesotelioma. Il principio attivo, in vitro, è anche riuscito a potenziare l’effetto di Cisplatino e Pemetrexed, chemioterapici utilizzati nel trattamento del mesotelioma.
“Gli effetti antitumorali dell’estratto di fiore – hanno spiegato i ricercatori nel 2019, epoca dello studio – sono stati caratterizzati in modelli “in vitro” e “in vivo” di mesotelioma. A livello molecolare, sono stati usati due approcci “omici” per studiare il meccanismo d’azione antitumorale dei fiori di “Dropwort”: l’analisi del profilo metabolico e quello proteico delle cellule di mesotelioma. I risultati rivelano che i composti naturali di questa pianta riducono la proliferazione cellulare, la vitalità e la migrazione delle cellule tumorali del mesotelioma e presuppongono quindi implicazioni chemio-preventive e antitumorali per la gestione della patologia“.
I risultati devono però essere approfonditi e ulteriormente validati. Lo riconoscono gli esperti stessi: “Questa scoperta sebbene molto promettente necessita di ulteriori approfondimenti per una applicazione clinica ma siamo orientati a continuare su questa linea e validare sempre di più, attraverso test scientifici rigorosi, il meccanismo di azione antitumorale di sostanze naturali“. Lo ha sottolineato Gennaro Ciliberto, Direttore Scientifico IRE.
Esplorazione dei fattori di rischio del mesotelioma
Il mesotelioma è un tumore causato dall’amianto. Può essere benigno (ne basta la rimozione chirurgica) o maligno (che invece necessita di trattamenti mirati); la tipologia maligna è più rara e colpisce perlopiù uomini, ma è anche più aggressiva e pericolosa per la vita.
Se il fattore di rischio quasi esclusivo è l’amianto, in base alla dose e alla durata dell’esposizione, una percentuale minore è rappresentata anche da altri fattori. Essi sono l’esposizione a radiazioni ionizzanti e diossido di torio (tempo fa usato come mezzo di contrasto in radiologia) e poi mutazioni del gene BAP1. Quest’ultimo è un gene oncosoppressore, che risulta inattivo nel 60% circa dei pazienti affetti da mesotelioma.
Le bonifiche come arma di prevenzione
Viene da sé dunque che la migliore arma di prevenzione contro il mesotelioma (nonché contro le altre patologie asbesto correlate) sono le bonifiche: la rimozione dell’amianto dagli edifici e dai luoghi contaminati può evitare che altre persone si ammalino. Alla cancerogenicità delle fibre di amianto la IARC – Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’OMS ha dedicato una monografia. Per un quadro generale sui danni generati in Italia dalle fibre di questo materiale, si può consultare la pubblicazione dell’avv. Bonanni “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022“.
Purtroppo le malattie asbesto correlate e tra queste i vari tipi di mesotelioma hanno un tempo di latenza molto lungo, anche di 40-50 anni, e la diagnosi spesso arriva tardivamente. Un picco è previsto nei prossimi anni, ma nel frattempo è necessario rimuovere tutto l’amianto rimasto sul territorio: se ne stimato ancora 40 milioni di tonnellate in tutta Italia in oltre 50mila siti. Per controllare la mappa aggiornata dei siti inquinati da amianto e per fare eventuali segnalazioni, è possibile scaricare l’apposita App.
Domande da porre al medico sul mesotelioma
I rischi e le cause del mesotelioma sono tra le domande da porre al medico quando si ha una diagnosi per questa tipologia di tumore. Solo il medico può offrire un aiuto concreto per sopravvivere al mesotelioma: consigli e strategie per convivere con la malattia sono gli aspetti che si possono affrontare grazie al suo aiuto professionale. Come si è visto in precedenza, anche una dieta mesotelioma specifica o alcuni accorgimenti può rivelarsi di aiuto per combattere la malattia.
Per esempio, una delle domande da porre al medico può essere: quali sono i vantaggi della diagnosi precoce del mesotelioma? Tra essi c’è sicuramente, come per qualsiasi altro tipo di cancro e non solo per quelli collegati all’esposizione all’amianto, la possibilità di intervenire subito per bloccare la crescita della neoplasia e la sua diffusione ad altre parti del corpo attraverso le metastasi.
Attraverso la chirurgia, infatti, si può intervenire per rimuovere il tumore; e se la sua massa è ridotta, l’intervento sarà meno invasivo. Una diagnosi precoce inoltre aumenta notevolmente le possibilità di sopravvivenza dei pazienti; questo è un buon motivo per sottoporsi, anche quando si abbia il sospetto di esposizione ad amianto, a controlli medici regolari (prevenzione secondaria). La diagnosi precoce, per quanto riguarda il mesotelioma pleurico ha anche l’ulteriore vantaggio della possibilità di effettuare la chemioterapia intrapleurica grazie alla tecnica del prof. Marcello Migliore, ordinario di Chirurgia toracica al Policlinico di Catania.
Tra i rischi peggiori del mesotelioma, c’è quello del decesso. Purtroppo per questo genere di tumore la diagnosi è spesso tardiva e la prognosi infausta. Le probabilità di sopravvivenza sono ancora molto basse: il tempo di vita dopo la diagnosi è circa 14 mesi; mentre la percentuale di sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi, per un mesotelioma pleurico maligno (MPM), è di solito inferiore al 10%.
Diagnosi di mesotelioma, come intervenire
Il Consensus di Helsinki ha dettato le linee guida ed i criteri per la diagnosi e lo studio del mesotelioma pleurico. Comprendere la diagnosi e la prognosi del mesotelioma è importante, sia per aspetti legati alla malattia, sia per quel che riguarda gli aspetti psicologici. E questi ultimi, devono essere affrontati dal nucleo familiare nel suo complesso perché il paziente e gli stessi caregiver possano avere il supporto adeguato che meritano in una situazione tanto difficile.
Sul come intervenire in caso di diagnosi di mesotelioma, può essere interessante verificare quali siano le migliori opzioni. Sarà sempre il medico a stabilire quali esse siano, in base alle situazioni personali.
Nell’esplorare le più recenti ricerche e trattamenti sul mesotelioma, si può esaminare con interesse anche lo studio “made in Italy” del 2017 su un tipo di immunoterapia di combinazione rivolta ai pazienti con mesotelioma pleurico o peritoneale. La ricerca è stata promossa dalla Fondazione NIBIT (Network Italiano per la Bioterapia dei Tumori) e ad occuparsene, è stato un team di ricercatori del Centro di Immuno-Oncologia (CIO) dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese. Lo studio è stato coordinato dalla dottoressa Luana Calabrò ed ha evidenziato l’efficacia della combinazione di Tremelimumab e Durvalumab. Su 40 pazienti trattati, “11 (27,5%) hanno raggiunto l’obiettivo della risposta clinica parziale, 26 (65%) hanno raggiunto il disease control rate, ovvero la riduzione o la stabilizzazione della progressione di malattia. Anche i dati di sicurezza sono incoraggianti: solo il 17,5% dei pazienti ha avuto una tossicità di grado severo ma comunque controllata da adeguato trattamento per risolvere gli effetti collaterali“.
Come affrontare l’impatto emotivo del mesotelioma
Una diagnosi di mesotelioma è difficile da accettare. Si tratta infatti di una patologia gravissima che nella maggior parte dei casi porta alla morte nel giro di pochi mesi. Avere un supporto è possibile ed anche necessario per tutta la famiglia, per i caregiver e per il paziente stesso.
Come affrontare gli aspetti sociali ed emotivi del mesotelioma? Le conseguenze psicologiche possono essere notevoli e pesanti. Affrontare il percorso insieme ad un professionista è dunque sempre auspicabile, perché aiuta a contenere eventuali danni e a tenere sotto controllo le emozioni che possono essere anche molto forti.
L’impatto del mesotelioma sulla famiglia e sugli amici può essere infatti molto forte. Un professionista del settore psicologico saprà gestire la malattia dal punto di vista emotivo per il gruppo nella sua interezza.
Dieta mesotelioma e risorse economiche: consulenza gratuita
Anche comprendere le implicazioni finanziarie del mesotelioma è fondamentale per muoversi in modo consapevole e far valere i propri diritti. Per ottenere una consulenza gratuita per la tua situazione personale, puoi chiamare il numero verde 800.034.294; puoi anche inviare un messaggio di whatsapp oppure compilare il form di seguito con i tuoi dati per essere ricontattato.
Tenersi informati e aggiornati è molto importante, anche su dieta mesotelioma, per capire come muoversi in questo ambito e trovare un punto fermo nella situazione peggiore della propria vita ed alleviarne eventualmente le conseguenze. I volontari dell’Osservatorio Vittime del Dovere e dell’Osservatorio Nazionale Amianto, guidati dall’avv. Bonanni, sono al tuo fianco per far valere le tue ragioni e i tuoi diritti.
Attraverso la consulenza gratuita potrai scoprire quali sono le risorse finanziarie utili per i pazienti affetti da mesotelioma; o per la altre malattie legate all’amianto, e scoprire a cosa hai diritto in base alla tua specifica situazione. Le associazioni possono fare da guida alla ricerca di assistenza finanziaria per i pazienti affetti da mesotelioma. Contattale subito ai riferimenti che trovi in questa pagina.